Evento pubblico
'Mini Living - Do Disturb': EWT firma creatività e produzione dell'installazione al Fuorisalone
Vivibilità e usco creativo degli spazi e condivisione degli stessi: questi i principi dell'installazione visibile dal 12 al 17 aprile al Salone del Mobile presso gli spazi di Via Vigevano 18. L'agenzia EWT ha curato la creatività e la produzione.
'Creative Use of Space', l’uso creativo dello spazio, è un aspetto essenziale del marchio Mini. Si può trasferire questo principio nello spazio abitativo urbano? Sì, e lo dimostra l’installazione 'Mini Living', al Salone del Mobile 2016.
Mini Living affronta una sfida costante delle grandi città: la scarsità di spazio abitativo attraente ed economicamente accessibile, proponendo al tempo stesso una possibile soluzione: un moderno concept di live sharing.
Mini Living sviluppa ulteriormente con coerenza l’idea base che muove MINI fin dalla fondazione del marchio: rendere più 'vivibile' la vita in città.
L’installazione è visibile dal 12 al 17 aprile 2016 al Salone del Mobile, presso gli spazi di Via Vigevano 18.
Mini Living affronta una sfida costante delle grandi città: la scarsità di spazio abitativo attraente ed economicamente accessibile, proponendo al tempo stesso una possibile soluzione: un moderno concept di live sharing.
"Mini è da sempre un esempio di urban brand, e gran parte dei possessori di Mini vive in grandi città - afferma Esther Bahne, responsabile del settore brand strategy and business innovation Mini -. Per proporre ai clienti offerte allettanti dobbiamo considerare la città nel suo insieme e studiare soluzioni adeguate. Così è nata la nostra installazione Mini Living».
Al centro dell’installazione vi è un appartamento di 30 mq che, insieme ad altre abitazioni adiacenti qui abbozzate, forma una micro comunità tra vicini di casa. Le pareti degli appartamenti sono composte da moduli a scaffale ribaltabili verso l’esterno, dove sono integrate diverse funzioni come, ad esempio, un gruppo cottura, un banco da lavoro o un impianto musicale. Aprendo gli scaffali, tutti possono accedere alle attività e agli oggetti in essi contenuti.
Al centro dell’installazione vi è un appartamento di 30 mq che, insieme ad altre abitazioni adiacenti qui abbozzate, forma una micro comunità tra vicini di casa. Le pareti degli appartamenti sono composte da moduli a scaffale ribaltabili verso l’esterno, dove sono integrate diverse funzioni come, ad esempio, un gruppo cottura, un banco da lavoro o un impianto musicale. Aprendo gli scaffali, tutti possono accedere alle attività e agli oggetti in essi contenuti.
A seconda di quali scaffali vengono ribaltati si producono differenti combinazioni e caratteristiche abitative che costituiscono la base per attività estemporanee ed esperienze uniche. Aprendo, ad esempio, una nicchia di cottura e un impianto musicale si può organizzare all’istante un party con buffet.
In questo modo, Mini Living fa della condivisione un’esperienza particolare: chi rende accessibile all’esterno il proprio spazio e le relative funzioni si apre, nel vero senso della parola, all’interazione e di conseguenza ad esperienze che 'in solitudine' non sarebbero possibili.
«Con l’installazione Mini Living intendiamo dare un contributo alla discussione su come vorremo vivere in futuro. Sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi sempre più ristretti. Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. L’installazione unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità», afferma Oke Hauser, capo progetto.
Quando è chiusa, Mini Living ispira la sicurezza protettiva delle mura domestiche. Grazie alle pareti mobili, l’installazione elimina la contraddizione tra sfera privata e vita di relazione. Quando e in che misura un abitante condivida lo spazio, e il tempo con la comunità resta una scelta individuale. Con il motto globale.
Quando è chiusa, Mini Living ispira la sicurezza protettiva delle mura domestiche. Grazie alle pareti mobili, l’installazione elimina la contraddizione tra sfera privata e vita di relazione. Quando e in che misura un abitante condivida lo spazio, e il tempo con la comunità resta una scelta individuale. Con il motto globale.
'Do Disturb': Mini Living invita volutamente all’interscambio sociale, definendo concettualmente un modello antagonista all’anonimato urbano.
Grazie agli elementi mobili i visitatori possono scoprire di persona tutti gli effetti che l’apertura e la chiusura producono sull’ambiente abitativo.
Per rendere accettabile la propria visione dell’abitare nella città del futuro, Mini ha chiesto la collaborazione di due partner che hanno arricchito il progetto con la loro lunga esperienza e la loro prospettiva rispetto al tema della vita urbana.
Grazie agli elementi mobili i visitatori possono scoprire di persona tutti gli effetti che l’apertura e la chiusura producono sull’ambiente abitativo.
Per rendere accettabile la propria visione dell’abitare nella città del futuro, Mini ha chiesto la collaborazione di due partner che hanno arricchito il progetto con la loro lunga esperienza e la loro prospettiva rispetto al tema della vita urbana.
L’atelier di architetti giapponesi ON design di Yokohama ha portato nel progetto la propria personale competenza acquisita in numerosi progetti nei settori 'Microhousing'm e 'Collaborative Living', mentre lo studio berlinese internazionale di ingegneri e designer Arup ha assicurato la fattibilità e l’attuazione del concept tecnico. Dal lavoro comune è nata, con l’installazione, una realizzazione moderna in una forma che nessuno dei partecipanti avrebbe potuto attuare da solo.
L'agenzia EWT, invece, ha curato la creatività e la produzione.
Lo storytelling di 'Mini Living', invece, realizzato sotto forma di miniserie video, è curato dall'agenzia We Are Social ed è condotto da tre content creator d’eccezione attraverso dirette video quotidiane sul canale Facebook del brand (vedi notizia correlata a fondo pagina).
L’installazione è visibile dal 12 al 17 aprile 2016 al Salone del Mobile, presso gli spazi di Via Vigevano 18.