Campagne

STORYTELLING FILMGOOD: VH1 I Will Survive. La vittima si prende la rivincita

VH1 I Will Survive
Regia di Agustin Alberdi (Stink, London e Landia, Buenos Aires)

La music channel VH1, parte di MTV Network e presente in 100 milioni di case americane, accresce la consapevolezza del bullismo con un filmato che sceglie un approccio laterale al problema che affligge licei in tutto il mondo.

Nel primo lavoro creativo per l’emittente americana Del Campo Nazca Saatchi & Saatchi (Buenos Aires) opta per una formula che scambia dolore ed empatia per rabbia e ironia con un musical surreale che illustra la vendetta dei ‘nerds’ (‘sfigato’, ‘secchione’), con una rivisitazione di I Will Survive di Gloria Gaynor - l’inno ufficiale alla scoperta della forza interiore femminile (e ultimamente dei gay). Invece di cercare di commuovere lo spettatore con il dolore del perseguitato, il filmato propone la vittima come colui con il vero potere in mano: “Io sopravvivrò e vi farò lucidare le mie scarpe.”

Sebbene l’irriverenza verso temi delicati è quasi sempre sana, incisivo ed efficace, l’idea della vendetta lascia però un leggero sapore amaro in bocca, con la vittima che poi diventa a sua volta oppressore. In noto contrasto con lo spot è il corto straziante STOP BULLYING Losers (2011) del collettivo di registi Everynone, che fa sentire lo spettatore addirittura colpevole, descrivendo con onestà emozionante l’area grigia e complessa tra vittima e fautore. Allo stesso tempo, mentre quest’ultimo aveva lo scopo di sensibilizzare il pubblico attraverso l’empatia, VH1 è diretto alla vigliaccheria dei bulli stessi.

VOICE OVER
First I was afraid, I was petrified.
They flushed my head several times, exposing my behind.
But then I spent so many nights working on my grand revenge.
I’ll be your boss. I’m gonna to make you be my slave.
Oh my power, I will abuse.
I’ll be the CEO. You’ll be the one who shines my shoes.
I’m gonna call you night and day and at weekends I’ll send texts
Ask you for all kinds of things, making sure you’ll never rest
You’ll never get a single raise.
You’ll get the same pay till the end of your unhappy days.
And behind a tiny desk you’ll be saying your regrets.
You’ll be my pets. You’ll be my pets.
Yeah, yeah!


Richard Ronan
FILMGOOD

adlab@filmgood.sm