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“Celebrare la comunicazione integrata è un dovere per chi, come noi, misura la qualità dei media”. Elisa Lupo racconta la presenza di IAS agli NC Digital Awards 2025 in veste di Platinum Sponsor

L’edizione 2025 dei premi di ADC Group dedicati alla comunicazione digitale, è stata per IAS (Integral Ad Science) un’occasione preziosa per ribadire il proprio ruolo chiave nella filiera della pubblicità digitale: misurare la qualità, aumentare la trasparenza e utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare le performance delle campagne. Elisa Lupo, Managing Director per Italia, Spagna e Portogallo, ha sottolineato l’importanza di esserci, raccontando ad Advexpress le innovazioni tecnologiche introdotte dalla Company e la visione futura del settore, sempre più guidato dai dati e dalla capacità di leggere e interpretare i segnali giusti.

“Questa edizione la possiamo considerare sicuramente un successo”, esordisce Elisa Lupo commentando la partecipazione di IAS agli NC Digital Awards 2025, il premio di ADC Group dedicato  allamigliore comunicazione digitale integrata di cui la company è stata Platinum Sponsor.

 “È stato un piacere assistere al racconto di storie che hanno emozionato, fatto riflettere, e che noi di IAS non vediamo l’ora di iniziare a misurare”, afferma, evidenziando il valore della misurazione della qualità dei media nel panorama pubblicitario attuale.

Uno dei temi più discussi all’interno dell’evento è stato quello dell’intelligenza artificiale, area in cui IAS ha un ruolo attivo e strategico. “Lavoriamo in un settore in cui ogni impressione, ogni scroll, ogni interazione genera dati. Trasformare questa complessità in chiarezza è ciò che ci proponiamo di fare”, spiega Lupo. È in questo contesto che si inseriscono le innovazioni di IAS, a partire dalla classificazione dell’inventory pubblicitaria.

Tra le novità, spicca il rilascio di strumenti in grado di identificare i siti MFA (Made for Advertising), piattaforme di bassissima qualità che compromettono l’efficacia delle campagne. “Grazie all’intelligenza artificiale, possiamo filtrare automaticamente questi ambienti poco qualificati, proteggendo l’investimento dei nostri clienti”, puntualizza.

Altro fronte rilevante è quello del Total Media Quality, una tecnologia che analizza video frame by frame, anche all’interno delle piattaforme social e in ambienti “walled garden”, per restituire insight sulla coerenza dei contenuti rispetto al messaggio pubblicitario. “Vogliamo sapere se lo spot è stato inserito in un contesto coerente con il brand”, dice Lupo.

IAS ha sviluppato anche il Multimedia Understanding Model, una soluzione pensata per intercettare trend emergenti sul web e sui social, anticipando i movimenti dell’audience. A ciò si aggiungono strumenti per l’ottimizzazione delle campagne social, che suggeriscono i formati e i canali più performanti, e sistemi avanzati per la misurazione dell’attenzione, in partnership con Lumen Research.

L’uso dell’AI in pubblicità solleva inevitabilmente domande su efficienza e qualità. Ma Lupo è chiara: “Velocità ed efficienza non entrano in competizione con l’intelligenza artificiale, dipende da come decidiamo di integrarla. Se usata bene, l’AI ci permette di fare di più con meno, senza sacrificare la qualità”.

Nel futuro della pubblicità, secondo IAS, non basterà sapere dove è stato mostrato uno spot. Sarà sempre più centrale comprendere se è stato visto da persone reali, se ha ricevuto attenzione, se ha generato impatto in ambienti pertinenti e all’interno delle geografie target. “Quello che è importante è continuare a misurare: l’attenzione, la qualità del contesto, la reale efficacia del messaggio”, conclude.

IAS si conferma così protagonista nel processo di evoluzione della pubblicità digitale, con una mission chiara: rendere i dati leggibili, le performance migliorabili e le strategie sempre più consapevoli.

DR