Media
Cairo: “A dieci anni dall'acquisto de La7 siamo la terza TV nel target medio alto e con i conti in ordine. Su Mediaset solo una testimonianza di affetto per la famiglia e non di interesse"
Sono trascorsi dieci anni esatti da quando Urbano Cairo rilevò da Telecom Italia Media l'emittente La7.
Era il 2012 quando l'azienda si presentava al mercato con una perdita sull'anno di 120 milioni di euro. Oggi La7 fattura 150 milioni (anno 2022), interamente ottenuto dalla raccolta pubblicitaria, senza essere in perdida e “Mantenendo programmi di qualità, con ascolti in crescita. Fu una azione imprenditoriale in possesso di alcuni rischi (l'acquisto avvenne nel 2013. ndr) ma nella quale intravedevamo delle grandi potenzialità."
"Si certo, – dichiara il Presidente di Cairo Communication ai microfoni di ADVexpressTV – abbiamo ricevuto da Telecom 80 milioni per divenirne proprietari, ma questa 'dote' non sarebbe durata dieci mesi se non avessimo agito massicciamente sull'azienda, partendo dall'annullamento degli sprechi; ed è bene ricordare che non abbiamo toccato il personale.”
Una emittente che oggi conta quasi 500 dipendenti, che dichiara essere “Pimpante e avere voglia di fare, puntando su contenuti di qualità, approfondimento, giovani talenti da coltivare, e sul digitale verso il quale crediamo molto con La7d intravedendo grandi potenzialità.”
Infatti lo scorso anno la raccolta su tutta la parte digitale dell'emittente (La7d + sito web) è cresciuta nel primo semestre 2023 del 20% rispetto al 2022. Gli investimenti in adv ad aprile sono aumentati per l'emittente del +3%, con un maggio mantenutosi positivo. “Se raddoppiassero gli ascolti di La7d otterremmo un fatturato di circa 15 milioni di euro, quasi il doppio dell'attuale. Una visione che ci stimola a far bene e che è segnale di una fertilità reale.” sottolinea Cairo.
La7 risulta essere la quinta rete più vista in prime time, davanti a Raidue e Rete41. Il suo sistema (tv + digital su canali proprietari) raggiunge 10,2 milioni di spettatori al giorno e oltre 38 milioni di spettatori al mese, 2 italiani su 3.
Va anche messo in luce che La7 si confronta con il resto dei competitori (RAI, Mediaset, Sky) che possiedono tutte più di una rete e beneficiano di abbonamenti e altre forme di finanziamento rispetto alla sola raccolta pubblicitaria. Una rete che crede nella continuità dei programmi di successo, alcuni dei quali storici, adempiendo all'opera di servizio pubblico pur rimanendo privata: “E chissà mai che un giorno non ci possano dare un piccola parte dell'abbonamento RAI” ha dichiarato Urbano Cairo in conferenza.
Un palinsesto ricco di alcune novità (vedi news) quello presentato oggi durante la conferenza stampa tenutasi a Milano, che racconta di una rete che fa approfondimento sulla società italiana, sul costume, politica, sulla storia. "Temi che necessitano di investimenti importanti, ma che reputiamo possano dare buoni frutti. Siamo la terza rete in prime time per gli ascolti con il 10% e una audience composta da persone istruite, che poi sono quelle con capacità di spesa. Aspetto molto apprezzato dagli investitori pubblicitari”.
Definito negli anni ottanta il 'golden boy di Berlusconi', Urbano Cairo ha ricordato anche nell'incontro con il Presidenti di ADC Group, Salvatore Sagone, quanto lo abbiano infastidito le voci su un suo possibile interessamento nell'acquisto di Mediaset il giorno stesso della scomparsa di Silvio Berlusconi. “Sono rimasto molto amareggiato per quelle voci. Innanzitutto non ho mai pensato di acquistare Mediaset, eventualità che non è nemmeno possibile tecnicamente, ma soprattutto immaginarlo in un giorno di lutto è per me inconcepibile. Mi ha rattristato molto udire queste presunte indiscrezioni in un momento delicato di cui era protagonista una persona alla quale devo molto, anche riguardo alla famiglia, che io ho frequentato moltissimo negli anni a fianco del Cavaliere. Ho conosciuto PierSilvio che era un ragazzino, aveva dodici anni, abbiamo un rapporto di simpatia e umano di lungo corso ed è sempre stato un piacere incontrarsi, cosa che spero capiti anche nel prossimo futuro.”
Davide Riva