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Serviceplan Group: la House Of Communication ha una nuova sede, che testimonia e facilita la promessa del Gruppo di una comunicazione sempre più integrata ed efficace

La nuova sede inaugurata in via Roncaglia 12, a Milano, riflette la fase di sviluppo che caratterizza il Gruppo, negli ultimi 4 anni cresciuto mediamente del 16-17%. Una nuova ‘Casa’, raccontano il Ceo Giovanni Ghelardi, Fabio Sperti (CFO e partner del Gruppo), Stefania Siani (Ceo e CCO di Serviceplan Italia), e Vittorio Bucci (CEO e Partner MediaPlus Italia) nata dall’esigenza di trasferirsi in spazi più ampi e tecnologicamente avanzati per favorire la collaborazione e l’integrazione tra le diverse sigle – Serviceplan, MediaPlus, Plan.Net e Make –. La nuova struttura è stata progettata per essere abilitatore di contaminazione, sperimentazione e innovazione.

I vertici del Gruppo Serviceplan in Italia spiegano ai microfoni di ADVexpress.Tv le ragioni che hanno portato la House Of Communication a trovare una nuova sede: ragioni che non risiedono solo nella crescita numerica degli addetti, ma anche e soprattutto nella vitalità con cui le agenzie che al gruppo fanno capo approcciano in modo concretamente integrato la comunicazione dei brand.

“House of Communication e vitalità sono esattamente i due perni su cui si basa il progetto di questi nuovi spazi – esordisce Giovanni Ghelardi, CEO e partner di Serviceplan Group Italia –. Il viaggio parte da lontano perché il Gruppo apre i battenti per la prima volta nell'aprile del 2012 in Via Solferino, dove poi negli anni siamo cresciuti, siamo diventati tanti e non era più possibile rimanere lì consentendo a tutti i nostri colleghi di essere il più possibile presenti per poter mettere in atto proprio quell'integrazione che rappresenta il cuore della nostra attività e della nostra promessa ai clienti”.

Da sempre, infatti, le diverse sigle Plan.net, Media Plus, Serviceplan e Make lavorano sotto lo stesso tetto, offrendo ai clienti che entrano da una porta in cerca di una soluzione a una specifica esigenza, di trovare nella porta accanto un’ulteriore soluzione, integrata alla prima.

“Questo, naturalmente, è possibile solo avendo spazi adeguati – prosegue Ghelardi –: da qui la scelta importante di dotarci di uno spazio maggiore che permetta a tutti di poter lavorare in maniera ottimale. Quindi tecnologia plug and play, stanze che permettono di fare video call, riunioni in tutte le modalità, sale riunioni grandi, medie e piccole, spazi comuni, lounge, terrazze, cucine, caffetterie: spazi dove le persone possono anche stare insieme non necessariamentge per lavorare su un singolo progetto, ma proprio perché stare insieme fà in modo che ci si contamini e nascano nuove idee”.

Ghelardi traccia quindi un bilancio dell’andamento del Gruppo e si sofferma sulle più recenti performance delle diverse società che lo compongono: “Veniamo da un periodo molto positivo – spiega infatti –, perché negli ultimi 4 anni siamo cresciuti mediamente del 16-17%.

Quindi anche questo ci ha portato a fare le scelte che abbiamo fatto… Direi che ora siamo nell'era del consolidamento: per noi l'anno si chiude a giugno e riparte a luglio, poi c'è agosto e i giochi riprendono a settembre, quindi siamo a novembre e siamo appena ripartiti: quello che mi sembra di poter dire overall è che siamo in linea con gli obiettivi di consolidamento del nostro piano quinquennale”.

Scendeno più nel dettaglio sulle singole sigle, Ghelardi cita per MediaPlus i nuovi clienti internazionali come Bosch, Gardena e Abbott, insieme a un importante cliente locale come Sperlari. Serviceplan ha acquisito Valsoia, Dietetic e Pinalli, oltre ad aver partecipato alla gara Lufthansa vinta dall’agenza a livello internazionale. Infine, a proposito di Plan.net, l’abilitatore di tecnologia del Gruppo ha sviluppato diversi siti che rappresentano il punto di partenza per tutta una serie di percorsi legati all'Intelligenza Artificiale, alla tecnologia CRM e all'e-commerce: fra I clienti che l’hano scelta Ghelardi ricorda Orogel, già cliente storico del gruppo, Valsoia e Iseo, brand italiano che si occupa di sicurezza.

 

Fabio Sperti: “Un ambiente ‘fluido’ che rispecchia i nostri valori e la nostra cultura aziendale”

Sperti

“La ricerca della nuova sede – dice Fabio Sperti, CFO e partner di Serviceplan Group Italia –, è nata dalla necessità primaria di spazi più grandi, capaci di accogliere un numero di talenti crescente, oltre 170, di cui 150 fissi nella sede di Milano, distribuiti tra le quattro sigle del Gruppo. Tutti gli spazi sono stati progettati per ospitare quotidianamente tutti i colleghi, ma allo stesso tempo anche più persone, inclusi clienti e partner. Un risultato ottenuto grazie al contributo dei nostri consulenti e degli ambassador delle agenzie, che ci hanno aiutato a creare un ufficio ‘fluido’, identificando delle aree di comunicazione, di collaborazione, di concentrazione e di community”.

Per esempio, un intero piano dell'edificio è dedicato all'area community e ospita un grande spazio eventi e sale riunioni, mentre i piani più operativi sono maggiormente focalizzati sulla concentrazione e sulla collaborazione. “All'interno di ogni piano – riprende Sperti –, sono state realizzate delle aree silent che facilitano la concentrazione, adatte al lavoro individuale, e aree dynamic che invece agevolano la comunicazione e la relazione tra colleghi, dove tenere meeting più veloci e informali”.

Tutte le sale, anche quelle di piccole dimensioni, sono ben equipaggiate dal punto di vista tecnologico per assecondare la frequenza di meeting ibridi, in presenza e da remoto. Aggiunge Sperti: “Abbiamo creato le flagship, spazi identitari che mi piace pensare come laboratori di idee costruiti proprio a immagine e somiglianza di ogni agenzia, che rispondono alle esigenze di ognuna di esse. Non da ultimo un’area shooting per la nostra agenzia di produzione”.

Nel suo complesso, la ‘nuova’ House of Communication è un ambiente che dimostra come architettura e design possono supportare una nuova visione del lavoro basata sulla collaborazione, sul benessere e sulla contaminazione delle idee e delle competenze fra le varie società di gruppo.

Tornando sugli ambassador: come è avvenuto il percorso di co-creazione che li ha coinvolti?
“È stato uno degli elementi fondamentali dell'intero progetto – indica Sperti –, molto stimolante. Abbiamo individuato le persone che conoscevano profondamente la nostra organizzazione, che si sono fatti portavoce delle necessità delle loro agenzie e dei loro colleghi. Questo ci ha aiutato a identificare soluzioni non solo dal punto di vista funzionale, ma anche a creare un ambiente che rispecchiasse i nostri valori e la nostra cultura aziendale. Questi ambassador sono intervenuti in diverse fasi del progetto, dalla progettazione di alcune aree fino all'identificazione degli arredi e della tecnologia da utilizzare, proprio perché volevamo che questo spazio offrisse le giuste opportunità per le esigenze di tutti”.

 

Siani: “Luce naturale e decluttering per alimentare la Über Creativity”

Siani

La mission dichiarata di Serviceplan è quella di costruire Best Brands con la Über Creativity: in che cosa consiste questo approccio creativo? E come cambia con la nuova sede?
Stefania Siani, CEO, Chief Creative Officer e Partner di Serviceplan Italia, spiega che si tratta di un lavoro interdisciplinare e che, come tale, richiede luoghi studiati e disegnati per poter favorire lo scambio: “Molto spesso il modello ‘end to end’ è gestito a cluster – afferma –: prima la parte di strategia, poi la creazione, la produzione e infine la pianificazione. Concertare tutte queste fasi con una strategia di integrazione a monte delle stesse richiede una chimica della relazione, e noi crediamo che sia proprio un insight umano, trovarsi insieme nello stesso luogo, che possa favorirlo”.
I luoghi sono stati disegnati con diverse funzioni perché “Non si sta sempre insieme in un perpetuo brainstorming cumulativo – riprende Siani –. In realtà bisogna alternare momenti di condivisione a momenti di concentrazione e di lavoro solitario: preservare tutte queste fasi, sposando il concetto moderno del lavoro ibrido, parte in presenza e parte da remoto, richiede anch’esso degli spazi connessi. Siamo riusciti a realizzare tutto questo e lo stiamo sperimentando con successo da alcune settimane: il tasso di persone che vengono in ufficio è molto più alto del solito. In parte per l'effetto novità, ma credo che la tendenza durerà”..

Gli spazi sono stati architettati specificatamente per le esigenze dei comunicatori, e in particolare del lavoro creativo. Da questo punto di vista il rfuolo della luce naturale è importantissimo, sottolinea Siani: “Ci sono dei lavori come l’editing o la post-produzione dove la luce è nemica. Invece nel lavoro creativo la luce è amica. Avere questi spazi inondati di luce e soprattutto la cultura che abbiamo innestato del clean desk – un completo decluttering nello stile ‘Marie Kondō’ – fanno sì che l'oggetto più importante in quello spazio siano i soggetti che ci lavorano. È tutto molto pulito, minimale, inondato di luce, e anche la
tecnologia e gli schermi fanno parte di questo layout”.

La tecnologia è funzionale anche al sistema che rende le scrivanie e le postazioni prenotabili, oltre che spazi deputati a specifiche attività, come le sale riunioni connesse e gli spazi di aggregazione che in Serviceplan chiamano chiamiamo dynamic room, o gli spazi di super concentrazione come quelli per le call perfettamente insonorizzati.

Ciliegine sulla torta, per così dire, sono le opere d’arte ospitate all’interno dell House Of Communication e che provengono dalla collezione Serviceplan: “La famiglia Haller, fondatrice del Gruppo, è una famiglia di grandissimi collezionisti – rtacconta Siani –, e quando sono stata per la prima volta a Monaco, prima di entrare in Serviceplan, vedere la collezione d'arte è stato uno degli elementi dirimenti della mia scelta, perché ho proprio capito che c'era affinità elettiva su quest’idea della creatività come spazio di libertà e di espressione individuale. È la radice del nostro lavoro, anche se noi non facciamo arte ma comunicazione strategica”.

In particolare, la sede milanese ospita in maniera permanente due opere di artisti molto importanti. “La prima è di Julian Opie – dice Siani –, un'artista minimalista famoso e ricordato per aver disegnato una celebre copertina dei Blur, quindi proprio rilevante culturalmente. È un'opera profondamente pop, molto vicina al lavoro che facciamo perché ci insegna l'importanza della sintesi. L’altra è un’opera di Jonathan Meese, un artista tedesco che riesce veramente a infondere questo dinamismo, questa grande complessità. Due lavori all'opposto, ma vederle parte del nostro spazio di Milano in maniera permanente è per me un motivo di gioia”.

 

Bucci: “Un passo avanti nello scambio e nelle sinergie possibili”

Bucci

A Vittorio Bucci, CEO e Partner MediaPlus Italia, il compito di illustrare come la nuova sede sia un abilitatore dei concetti chiave di Serviceplan Group – contaminazione, sperimentazione, collaborazione, innovazione – e quale il suo impatto sull'offerta di MediaPlus.
“I nuovi uffici sono sensazionali per il passo in avanti che ci permettono di fare – sostiene Bucci –. Li abbiamo pensati proprio come luogo di diffusione della cultura della collaborazione perché crediamo che la fertilizzazione tra le discipline sia il vero motore del Gruppo, e si tratta di un fattore che può essere abilitato anche grazie alle occasioni di scambio informale”.

Bucci conferma come gli spazi di lavoro del nuovo building siano stati pensati e immaginati per favorire la massima sinergia tra discipline: “MediaPlus ne beneficia semplicemente perché – come cuore pulsante al momento della parte di attivazione delle ricerche, che ci permettono di creare la scienza, le azioni data driven e di generare gli insight che servono a tutte le altre componenti del gruppo – lo scambio con i nostri colleghi è diventato ancora più facile, più efficace e più coinvolgente”.

Un esempio è quello che riguarda Plan.Net, la sigla del Gruppo focalizzata sui progetti di trasformazione digitale, e le sinergie possibili con Media Plus nella consulenza e nel servizio ai clienti: “Proprio in quanto abilitatore delle soluzioni tecnologiche del gruppo, Plan.Net è in un punto di intersezione perfetto con Serviceplan e con MediaPlus per generare consulenza sia nell'implementazione delle discipline digitali, sia invece in fase di consulenza strategica.
Con MediaPlus si integra al momento in cui, soprattutto nel performance marketing ad esempio, c'è la necessità di attivare delle leve che vadano a valorizzare ancora di più la componente orientata alle vendite: quindi di implementare strategie SEO molto evolute, basate sull'IA o content driven, e strategie di ottimizzazione delle pagine di destinazione.
Oppure ancora, quando si elabora una campagna di comunicazione bisogna pensare a una campagna multi touchpoint, che viaggia sia attraverso i media paid che i media owned: la capacità di Plan.Net di gestire le attività di CRM permette anche in questo caso la perfetta integrazione con MediaPlus”.

Con Serviceplan, spiega Bucci, il percorso è invece un po’ diverso: “Serviceplan è il nostro cuore, la nostra boutique in grado di creare il brand, posizionarlo, trasferire messaggi, associarli con i consumatori. Parla al cuore delle persone. Cosa può fare Plan.Net in questi casi? Portare questi messaggi nelle esperienze digitali e quindi rendere fruibile sui dispositivi che abbiamo tra le mani tutti i giorni, ciò che il brand vuole raccontare di se stesso”.

 

Tommaso Ridolfi