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Monti e Vigorelli a Panariello: 'Spot incolpevoli, è lo show da rivedere'
Valeria Monti, direttore generale UPA (Utenti Pubblicità Associati), l'associazione
che riunisce le aziende che investono in pubblicità, respinge a Giorgio
Panariello l'accusa agli spot, mossa da lui oggi durante la conferenza
stampa sulla prima serata del Festival di Sanremo
, colpevoli,
secondo lui, di togliere ritmo, pathos e grinta al Festival: "I dati in nostro
possesso dimostrano che la frequenza delle interruzioni pubblicitarie per
impaginazione e per composizione dei break è assolutamente simmetrica rispetto
alla prima serata della scorsa edizione, che ha raccolto oltre 12 milioni e
218mila spettatori (share 54,80%) nella serata di apertura del Festival rispetto
agli 9 milioni e 740 mila telespettatori (share 44,50%) di quest'anno. Accetto
tutto, insomma, tranne che si addossi agli utenti pubblicitari la responsabilità
per gli esiti inferiori alle attese del programma a cui noi abbiamo creduto e
continuiamo a credere".
Critico anche Gianpietro Vigorelli, vice Presidente
dell'agenzia pubblicitaria D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO: "Il festival
di Sanremo
di quest'anno, vista la partenza sottotono, lo paragonerei
a un motore diesel che darà i risultati migliori solo dopo un po' di tempo.
Faccio però notare che, rispetto al festival di Bonolis credo che Panariello
abbia sottovalutato la fase preparativa, quella che in pubblicità chiamiamo
la fase di "lancio" e che per il festival coincide con le varie polemiche
che lo presentano al grande pubblico. Per carità, l'attenzione era focalizzata
sulle Olimpiadi, ma questa eventualità andava considerata cercando di
dare risalto anche al festival della canzone. Infine non sono d'accordo sulle accuse
mosse contro le interruzioni pubblicitarie, le stesse che garantiscono una
copertura economica e gli consentono di pagare anche i "costosissimi" ospiti internazionali.
E' troppo semplice, soprattutto quando non si sa bene con chi
prendersela, dare contro la pubblicità: avrei preferito che Panariello facesse
un mea culpa sulla qualità dello spettacolo che gli è stato commissionato. Sono
convinto però che sia i risultati che le polemiche arriveranno".