Brand Identity
Artefice Group, il branding 'si fa in quattro'
Oltre 5 mln di fatturato nel 2010, ovvero una crescita del 30%: questi i risultati che il Gruppo ha ottenuto anche grazie al nuovo assetto societario, varato nel 2009, che vede la presenza di 4 società: Artefice (brand identity), Osa05 (digital tools), artworkR (pre-stampa e produzione) e Labis (la nuova sede brasiliana), che operano in sinergia per rispondere alle richieste dei clienti.
ADVexpress ha chiesto a Luca Cavallini (nella foto), direttore clienti e socio di Artefice Group, tutti i dettagli relativi al nuovo modo di operare della sua società.
"Oggi si parla di branding diffuso - ha esordito Cavallini -; i marchi vengono a contatto con i consumatori in ambiti e luoghi diversi e il nostro compito è fornire ai clienti dei servizi che permettano loro di raggiungerli esattamente dove si trovano. Inoltre, le aziende richiedono sempre più una strategia di marca integrata, che coinvolga diversi canali di comunicazione. E' anche per rispondere a questa esigenza che nel 2009 è stata varata la nuova organizzazione societaria di Artefice, che si è trasformata in Artefice Group. Attualmente sono quattro le società del Gruppo, che lavorano in sinergia: Artefice, che si occupa di brand identity, Osa05, che rappresenta il punto di incontro tra la creatività e i digital tools, artworkR, attiva nella prestampa e produzione, e Labis, la nuova sede brasiliana della società, che opera nel campo della comunicazione e del design di marca".
La scelta del Brasile come location per la nuova sede del Gruppo è presto spiegata. "Si tratta di un Paese in forte evoluzione, in cui il PIL cresce a due cifre e dove dunque ci sembrava ci fossero buone possibilità di trasferire il nostro know how per rispondere alla necessità sempre più presente di costruire modelli di comunicazione efficaci - ha dichiarato Cavallini ad ADVexpress -. Labis, agenzia multi specialistica con sede a Curitiba, rappresenta un ponte culturale e professionale di continuo scambio che intende sfruttare il know how maturato nei 15 anni di esperienza di Artefice Group. Una realtà che si propone di essere un’agenzia che, grazie allo scambio e alla sinergia continua con le altre realtà del gruppo, soddisfa le esigenze e comprende e traduce le peculiarità di mercati dai diversi gradi di maturità".
"Oggi da un lato c'è un'alta richiesta di specializzazione da parte dei clienti, in particolare per quanto riguarda le competenze tecniche, mentre dall'altro alle strutture come la nostra viene richiesta una capacità di lettura della marca in senso allargato - ha continuato il manager -. Per questo noi lavoriamo partendo da un'unica strategia globale, che viene poi declinata nel dettaglio sui vari mezzi e attraverso vari servizi, a seconda delle necessità dell'azienda-cliente. Dunque di volta in volta per ogni progetto vengono chiamate in causa diverse società del Gruppo, che collaborano tra loro gestendo le attività in modo da ottenere il risultato finale coerente, unico e distintivo per la marca".
Questa strategia sembra essere efficace, come dimostrano i risultati ottenuti da Artefice Group nell'anno da poco finito. "Abbiamo chiuso il 2010 con un fatturato di oltre 5 milioni di euro - ha spiegato Cavallini ad ADVexpress -, ovvero con una crescita del 30% rispetto al 2009. Mentre nel 2009 i lavori che ci venivano richiesti erano soprattutto tattici, nel 2010 le aziende hanno ricominciato a formulare strategie di medio/lungo periodo; naturalmente a contribuire in modo più massiccio al nostro fatturato è la parte di creatività, mentre l'area web e dei tools digitali è quella che registra i margini di crescita più significativi".
Il portafoglio clienti di Artefice Group conta numerose aziende, che vanno da Danone Italia a Coca-Cola Italia, da Artsana a Buitoni, passando per Unilever, Galbusera, Bottega Verde, Reckitt Benkiser, adidas Italia, Bic e Ideal Standard. Il 60% degli incarichi sui nuovi clienti viene acquisito tramite gare che vedono il Gruppo confrontarsi con altre agenzie.
ADVexpress ha chiesto a Cavallini anche una riflessione sul mercato in cui opera la sua società: oggi quanto conta la marca per le aziende? A quanto ammontano gli investimenti in quest'ambito? "Sicuramente oggi le imprese sono più consapevoli dell'importanza di costruire una strategia che parta dai valori della marca - ha affermato il manager -. In Italia generalmente viene destinato il 10-15% del budget in comunicazione ad attività legate al brand, ma la percentuale può variare molto, dal momento che ci sono aziende che puntano moltissimo sull'above the live e altre che invece preferiscono concentrarsi quasi esclusivamente sulle operazioni btl per entrare in contatto più diretto con i consumatori".
Per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere nel 2011, infine, Cavallini ha dichiarato: "Vogliamo consolidare il rapporto con i nostri clienti storici e farci conoscere anche da altri brand, anche attraverso una strategia di new business di gruppo. Il nostro obiettivo è crescere soprattutto in qualità dei lavori; parlando di numeri, negli ultimi anni abbiamo registrato sempre una crescita del fatturato intorno al +15-20%, dunque anche nel 2011 ci aspettiamo di mantenere il trend di crescita".
Serena Piazzi

