Digital

Pavone: Audiweb alla ricerca di un istituto per misurare il web 2.0

Il presidente di Iab Italia ha dichiarato ad ADVexpress: ""Abbiamo già formato diversi comitati tecnici – prosegue Pavone – che si stanno muovendo velocemente, e credo che nell'arco di pochi mesi arriveremo a una scelta".

(Bruxelles. Dal nostro inviato Tommaso Ridolfi). Al termine del panel, Advexpress ha avvicinato il presidente di Iab Italia per un ulteriore commento. "Per il momento, dichiara Layla Pavone, Audiweb non ha in corso una nuova gara. D'accordo con il nuovo presidente, Enrico Gasperini, è stato però deciso di riaprire il discorso proprio in virtù dei grandi cambiamenti cui abbiamo assistito in quest'ultimo anno. Le opportunità di comunicazione sono letteralmente esplose, vogliamo perciò verificare e capire più a fondo quale sia l'offerta oggi sul mercato, chi si sta muovendo e come si sta lavorando sui nuovi applicativi per aggiungere anche questi nuovi aspetti al modo più classico di misurare internet". Ciò significa che la ricerca di un nuovo e più completo servizio da parte di Audiweb potrebbe rimettere in gioco Nielsen NetRatings – i cui dati sono già oggi adoperati dalla gran parte delle agenzie – o nuovi player come ComeScore.

"Abbiamo già formato diversi comitati tecnici – prosegue Pavone – che si stanno muovendo velocemente, e credo che nell'arco di pochi mesi arriveremo a una scelta". Layla Pavone sottolinea inoltre come le recenti decisioni di mercati ben più avanzati del nostro – Uk e Usa in primis – siano oggi arrivati a compiere delle scelte che Audiweb ha effettuato da molto tempo: "Ciò che è emerso oggi è che anche i Paesi più all'avanguardia hanno deciso di sposare il modello e la metodologia di comprensione dell'audience messa a punto in Italia quasi 10 anni fa. La creazione anche in America e in Gran Bretagna di joint industry committees, è una risposta a coloro che sostenevano l'inutilità di un'altra audi...".

A proposito di crescita e di dati, Layla Pavone puntualizza infine come nelle cifre divulgate oggi stesso da Iab Europe, la spesa pro capite italiana è in realtà falsata: "E' vero che gli investimenti 'per acrive users' italiani non sono al livello di Uk e Usa, ma il dato fornito stamattina è stato ottenuto considerando un bacino di utenza di 30 milioni di navigatori. In realtà, come sappiamo, gli italiani online sono circa 20 milioni, il che significa che la spesa pro capite non è di 15, 61 euro, ma di circa 24,6 euro a user".