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Centromarca: più partnership e investimenti per rilanciare il sistema economico italiano in Europa e nel mondo

Nel corso dell'Assemblea 2016 ‘Obiettivo Crescita’ targata Associazione Industrie Beni di Consumo (IBC), in scena oggi (6 aprile) a Milano, si è discusso sullo stato dell'economia e dei consumi in Italia, in seguito alla crisi che ha riguardato il belpaese e il Vecchio Continente tutto negli ultimi anni. In uno scenario europeo instabile (vedi terrorismo, emergenza immigrati e ribasso prezzo del petrolio), l'Italia migliora il PIL (+1,5%), l'occupazione (+0,9) e la fiducia negli acquisti di largo consumo (confezionato e online). È necessario però fare leva su maggiori investimenti, incrementando il livello d'attrattività del Paese grazie ai benefici che è possibile trarre dal made in Italy, dal turismo e dalle realtà digitali sempre più radicate su tutto il territorio nazionale. 
 
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Geopolitica, Economia e Consumi: questi i macro temi discussi oggi, 5 aprile, all’Assemblea 2016 ‘Obiettivo Crescita’ dell’Associazione Industrie Beni di Consumo (Istituto di Centromarca), andata in scena al Magna Pars di Milano di fronte a una platea di 280 persone tra manager, imprenditori e giornalisti.
 
Il giornalista di La7 Frediano Finucci ha moderato il convegno aperto dalla relazione di Aldo Sutter (presidente dell’omonimo Gruppo) che ha da subito toccato tutti i maggiori punti della giornata.
 
“Quella degli ultimi anni è stata un’Associazione cha ha saputo coniugare attrattività e potenziamento, grazie a uno slancio compatto delle filiere - ha affermato Sutter -. Continueremo a proporre iniziative per coinvolgere maggiormente gli associati IBC con l’aiuto di alcune operazioni strategiche e un impegno strutturato verso le istituzioni”.
 
Il primo contesto, quello geopolitico, ha trovato spazio nel corso del monologo di Paolo Magri, vicepresidente esecutivo ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale).
 
“Come Unione Europea, abbiamo attraversato una serie di crisi multiple che, messe insieme, potrebbero rappresentare montagne insormontabili - ha dichiarato Magri -. Penso alla Grecia, allo Stato Islamico, agli immigrati e al ribasso del prezzo del petrolio. L’ostacolo vero arriva però dalla divisione strutturale del Vecchio Continente, incapace di far convergere tutti i propri sforzi in un unico obiettivo”.
 
E potrebbero delinearsi ulteriori spaccature all’interno dell’UE, fa poi notare il presidente, in seguito alle prossime elezioni in Inghilterra, Germania e Russia.
 
Il quadro europeo migliora dal punto di vista economico, e  l’Italia, smaltito ormai il lungo periodo di crisi, gioca adesso un ruolo sempre più centrale. Crescono infatti PIL (+1,5% dal 2015), occupazione (+0,9%) e fiducia (in aumento dal 2014), anche se in quest'ultimo aspetto l’Italia è ancora fanalino di coda rispetto alla media UE (61% vs 81%).
 
“Cresce inoltre dell’1,5 % la quota del largo consumo confezionato e del 5,7% il fatturato consumo online con un particolare focus sugli articoli di moda - ha spiegato Giovanni Fantasia, ad Nielsen -. Il futuro appartiene a chi collabora con player forti, creando sinergia e comunione di obiettivi, ferma restando la prospettiva di successo nel mixare i canali fisici con quelli digitali”.
 
In seguito all’intervento di Maurizio Tamagnini, ad Fondo Strategico Italiano, che ha evidenziato la responsabilità italiana nell'essere leader a livello globale nel  mondo ‘Food’ biologico e sostenibile, si è aperta una tavola rotonda che, di fatto, ha approfondito i temi trattati in precedenza.
 
Ferruccio De Bortoli, presidente Longanesi Editore, ha mosso una serie di critiche in merito alle recenti riforme del Governo: “Parto dagli investimenti, core dello sviluppo del Paese, non ripartiti come dovuto. È poi negativa la percentuale della creazione di posti lavoro e insufficiente l’importanza data a una doverosa legge concorrenziale. Credo, inoltre, che bisognerebbe dare priorità alla riduzione della tassazione sul lavoro, partendo da una lotta fiscale più incisiva”.
 
Proprio a quest’ultimo passaggio, per l’appunto, si è riallacciato Oswald Zuegg, presidente e ad Gruppo Zuegg: “Abbiamo superato la crisi grazie agli investimenti all’estero e all’acquisizione di diverse realtà straniere - ha sottolineato il manager -. La tassazione del 50% è incredibile: andrebbe ridotta del 30% per poter pensare di far evolvere il sistema”.
 
Secondo Zuegg, le chiavi della rinascita andrebbero individuate in un cambiamento sostanziale della gestione economica, in grado di migliorare lo scenario concorrenziale.
 
Ma non solo. Dario Rinero, ad Poltrona Frau Group, e Massimiliano Valerii, dg Censis, mettono l'accento sulle eccellenze che collocano l’Italia al primo posto nel mondo.
 
“Tutti guardano con ammirazione al made in Italy e al packaging dei nostri prodotti - precisano -. Se il Belpaese riuscisse a ibridare Food, turismo e digital, potrebbe diventare un player mondiale con pochissimi rivali competitivi”.
 
L’appuntamento di oggi si è chiuso con lo speech di Yoram Gutgeld, consigliere economico alla Presidenza del Consiglio e commissario governativo alla spending review, che ha fatto luce sulle principali sfide del Governo sul mercato del lavoro.
 
“Lavoriamo costantemente per velocizzare i processi decisionali - ha concluso Gutgeld - per definire un modello che viri sulle dirette contrattazioni aziendali, per chiarire i troppi passaggi burocratici e, infine, per combattere l’evasione fiscale con lo scopo di distribuire una tassazione più omogenea”.
 
Stando alle proiezioni, nel 2016 si dovrebbe assistere a una diminuzione dell’evasione fiscale pari a 28,7 miliardi di euro. In riduzione anche il deficit e, per la prima volta dal 2007, il rapporto debito-PIL.


Alessandro Rimi