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Linkontro/ Sami Kahale, P&G: investimenti pubblicitari in crescita, il 25% al digital

Santa Margherita di Pula (Cagliari) . Tra il 5 e il 10% sarà l'incremento previsto in advertising per il 2016 dalla multinazionale americana. Un segnale importante per un mercato che, però, si trova davanti a sfide importanti. Per il presidente e amministratore delegato Sud Europa sono tre le sfide che attendono le aziende: sui consumatori, sull'innovazione e sulla partnership tra produttori e distributori. 
“ Siamo a un crocevia, che presenta due disruption", annuncia Sami Kahale (nella foto), presidente e amministratore delegato di Procter & Gamble Sud Europa. La prima è caratterizzata dalla crescita rallentata dell'Occidente e dall'invecchiamento della popolazione: il 50% della popolazione è over 50 e detiene il 65% della ricchezza. Che vogliamo fare?, chiede alla platea. Ovviamente, senza trascurare i Millennials bisogna pensare a chi detiene un potere d'acquisto tanto forte. Da qui l'importanza dei punti vendita di prossimità adeguati per questo target, verso il quale vanno elaborate precise strategie di e-commerce.

In generale Kahale, in uno degli interventi più applauditi a Linkontro Nielsen, ha tracciato un quadro complessivo molto interessante, al centro del quale c'è la disruption digitale: ci sono più cellulari che spazzolini da denti, due terzi del tempo è speso davanti a un device digitale, il tempo restante lo si trascorre davanti alla tv rimanendo comunque collegati a un device digitale.  (In allegato le slide).

Per testare il grado di fiducia nei confronti dell'acquisto online P&G ha di recente lanciato il sistema Dollar Shave Club, dedicato alla rasatura. Venduto online soltanto in America, in poco più di un anno si è è accaparrato il 2% del mercato. Un segnale importante.

E chi governa oggi? Neanche a dirlo: "Negli anno 80 il potere era della tv, nella decade successiva della distribuzione, oggi del consumatore che può comprare quando e ciò che vuole, e ritirarlo dove vuole. Noi produttori e distributori abbiamo perso il focus su quello che chiede il consumatore". Insomma, il modello attuale non funziona più: "è un modello basato sulla quantità (piu referenze, promozioni, sconti, piu metri quadri per abitanti) che non ha portato maggiori profitti e crescita, ma più costi. Quindi non vincerà. Ovvio che l'innovazione è fondamentale ma il numero di referenze, in generale, è eccessivo".

Quindi spostare il modello dalla quantità sulla qualità, riducendo il numero delle referenze che P&G ha diminuito del 10/13%, e mettendo il consumatore al centro delle attività: "ridefinire le promozioni e ridurre il volantino, ossia fare promozioni strategiche e sane". Non meno importante, come detto in apertura, un approccio al business omni-channel.

Dopo il consumatore la seconda parola d'ordine è l'innovazione, vera spinta per la crescita: "le categorie con alta innovazione crescono 4 volte di più rispetto alle altre, e tutte le innovazioni portano beneficio alla categoria di appartenenza".

Infine, un nuovo modello di partnership tra produttori e distributori per creare insieme idee vincenti, e sviluppare proposte efficaci nei canali a crescita più veloce come l'e-commerce.

In conclusione la velocità di azione è determinante, ma se le persone si oppongono al cambiamento si crea un grande problema.

A latere del suo intervento, immancabile la domanda sugli investimenti in comunicazione, fondamentale nello scenario di cambiamento che stiamo vivendo: "stanno riprendendo, sono importanti per fare ripartire il mercato, e crescono tra il 5 e il 10% dove il digitale, che rappresenta il 25%, è in crescita moderata, e dove comunque la fanno da padroni search e social".

(Leggi anche il pezzo riassuntivo su Linkontro)


Salvatore Sagone