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NC. Inchiesta: Web Shopper e sostenibilità, traino dell’e-commerce B2C

Pubblicazione dell’inchiesta tratta dal numero 97 di NC Nuova Comunicazione | La pandemia e l’instabilità geo-politica hanno favorito un ripensamento anche dei principali processi alla base della catena del valore dell’e-commerce b2c: marketing, pagamenti, logistica e customer care. Il cambiamento si traduce nell’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche in grado di abilitare un modello di commercio omnicanale.

Il contesto altamente volubile degli ultimi due anni ha generato una modifica profonda del terreno in cui l’e-commerce era solito operare. La pandemia prima e l’instabilità geo-politica poi, con il conseguente rincaro delle materie prime e dei beni energetici, hanno favorito un ripensamento dei processi alla base della catena del valore dell’e-commerce B2C. A confermarlo, anche i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm - Politecnico di Milano.

“Sono due gli obiettivi principali che muovono questa trasformazione - ha dichiarato la direttrice Valentina Pontiggia -. Il primo consiste nel riuscire a cogliere e soddisfare le nuove esigenze del mercato, poiché i consumatori che navigano da più tempo online sono cambiati (non solo per la pandemia, ndr), e poiché sono nati nuovi web shopper, appartenenti a categorie di generazioni, come la Gen Z e i Boomer, che hanno una relazione con la tecnologia molto diversa; il secondo obiettivo è legato al supporto della crescita dell’e-commerce in modo sostenibile, non soltanto dal punto di vista economico”.

“Se da una parte, negli ultimi due anni, il processo di digitalizzazione della catena del valore dell’e-commerce ha subito un’accelerazione senza precedenti, al tempo stesso la pandemia ha fatto emergere le carenze infrastrutturali, organizzative e l’assenza di cultura digitale in molte imprese e cittadini” - ha commentato Roberto Liscia, presidente Netcomm -. Occorre intervenire con politiche di supporto che possano creare le necessarie condizioni per la crescita e la competitività del settore, superando la dicotomia della contrapposizione online-offline, per accogliere una visione di tipo sistemico. I consumatori hanno già compreso tale cambio di paradigma, ma anche i servizi commerciali tradizionali colgono nell’e-commerce un prezioso alleato per vendere e proporsi su più canali piattaforme”.

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Come conseguenza, tutti i principali mer- chant sono al lavoro sull’intera catena del valore (marketing, tecnologia, pagamenti, logistica, customer care) per migliorare i ricavi, ma soprattutto per contenere i costi con obiettivi di breve, medio e lungo termine.

Nel marketing, i merchant cercano una comunicazione mirata e personalizzata con i propri target di clienti, nel rispetto delle più recenti modifiche e normative a tutela della privacy del consumatore. Due sono i principali cantieri di azione: da un lato l’approccio cross mediale, che prevede l’utilizzo dei vari canali in modo integrato e strategico, e dall’altro la sperimentazione di nuovi formati pubblicitari (audio advertising, connected tv...). Dai dati emerge come il peso dell’investimento in advertising da parte dei merchant sul transato online sia pari al 4%, suddiviso tra un 75% online e un 25% offline.

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Nel pagamento, dopo l’introduzione della Sca (Strong Customer Authentication), il focus è rivolto alla semplificazione del check-out, da sempre percepito come il momento più ‘critico’ dell’intera esperienza d’acquisto per l’elevato tasso di abbandono. Sono due le aree di lavoro per i merchant: guidare in maniera chiara e personalizzata il cliente in tutto il processo di pagamento e gestire le esenzioni (autenticando il cliente prima dell’acquisto). Un altro snodo importante è l’ampliamento dell’offerta verso nuovi strumenti di pagamento (buy now pay later) che rispondono alle esigenze dei consumatori. Il peso dei pagamenti con carte e altri digital wallet è oggi pari a circa il 95%.

Nella logistica, l’incremento continuo dei volumi e l’aumento di complessità dovuto all’integrazione omnicanale e all’attenzione crescente sul livello di servizio rendono necessaria la revisione delle attività di magazzino e di distribuzione. Da un lato si investe in tecnologia per migliorare l’infrastruttura logistica e per ottimizzare i processi (di picking, di distribuzione, ...), dall’altro si studiano modalità complementari rispetto alla consegna a domicilio classica, attraverso l’integrazione con una rete capillare di punti di ritiro parcel locker. Il tutto con uno sguardo alla sostenibilità ambientale sia in ottica di network (ad esempio magazzini a ridotto impatto ambientale) sia di distribuzione last mile (come veicoli elettrici carbo-bike). Un’analisi dell’Osservatorio svolta su un campione di 50 top merchant di prodotto ha evidenziato come il 26% offre consegne in finestre temporali entro lo stesso giorno e il 20% nel giro di una o due ore. Oltre due terzi del campione (68%) offre, inoltre, modalità alternative di consegna: tra queste, il 48% prevede il ritiro in negozio, il 32% tramite pick-up point di terzi, il 18% si avvale dei parcel locker e l’8% offre il ritiro presso punti di proprietà.

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Nel customer care, la tecnologia diventa una valida alleata per seguire il consuma- tore durante l’intero percorso di interazione, dalla fase di pre-vendita (sistemi di personal shopping) alla fase di vendita (livestream shopping), e post-vendita (livechat). Non da ultimo, il customer care passa dall’essere percepito come centro di costo a rappresentare una fonte di valore per il merchant. Grazie alla possibilità di raccogliere dati e insight dal consumatore, si possono migliorare non solo i processi di vendita, ma l’intera catena del valore fino all’ideazione e produzione del prodotto. Per quanto concerne i canali di relazione con il cliente, una ricerca eseguita tra i top 100 merchant italiani fa emergere come l’e-mail, con l’86%, sia lo strumento più adottato. Al secondo posto il telefono (77%), seguito dai social (68%). “Il ripensamento dei processi si traduce nell’implementazione di soluzioni tecnologiche in grado di abilitare un modello di commercio omnicanale - ha concluso Pontiggia -. I merchant non possono prescindere da un processo di trasformazione integrazione dell’infrastruttura di back-end che coinvolge a 360 gradi le attività di gestione di un’iniziativa e-commerce: dalla raccolta e utilizzo del dato (Cdp), fino alla gestione delle informazioni (Pim, Dam) e degli ordini (Oms)”.

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