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Inchiesta Media Challenge | Il Branded Entertainment a ‘Cortinametraggio’: dal debutto al riconoscimento

Dopo l’esperienza di ‘Branded Visions’, che ha visto oltre 40 cortometraggi, realizzati da brand italiani e internazionali, protagonisti del grande schermo del milano Film Festival, OBE apre un nuovo capitolo con ‘Cortinametraggio’, portando i corti branded in una sezione ufficiale del festival. Un passaggio che segna il riconoscimento del branded entertainment come forma narrativa a pieno titolo. Con questa intervista continua la pubblicazione, su ADVexpress, dei contenuti dedicati ai vincitori dei premi di ADC Group, protagonisti del numero di Agosto, Settembre, Ottobre di NC - Nuova Comunicazione.

A giugno, con ‘Branded Visions – Short fil-ms by brands that believe in great storytelling’, l’Osservatorio Branded Entertainment ha lanciato la sfida di portare oltre 40 cortometraggi, realizzati da brand italiani e internazionali, sul grande schermo del Milano Film Festival. Non in un evento dedicato esclusivamente agli addetti ai lavori ma in un contesto aperto e partecipato, capace di mettere queste opere a confronto con il pubblico di un festival cinematografico.

Con questa intervista continua la pubblicazione, su ADVexpress, dei contenuti dedicati ai vincitori dei premi di ADC Group, protagonisti del numero di Agosto, Settembre, Ottobre di NC - Nuova Comunicazione.

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L’esito ha mostrato l’efficacia di questa scelta. Le opere sono state accolte con attenzione, hanno generato dialogo, dimostrando di poter essere percepite non come semplice comunicazione commerciale ma come racconti in grado di coinvolgere ed emozionare. È stata la conferma che il branded entertainment, quando è sostenuto da una progettualità solida e dalla qualità autoriale e narrativa, può superare i confini della comunicazione tradizionale e trovare un posto nel panorama culturale. Quell’esperienza ha segnato un inizio. Oggi, quel percorso prosegue e trova un approdo naturale in Cortinametraggio 2026.

La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta con la conferenza stampa di lancio dell’edizione 2026, tenutasi il 3 settembre al Lido di Venezia, nello Spazio della Regione Veneto, nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a cui ha partecipato Emanuele Nenna, presidente OBE. Durante l’incontro è stato tracciato il percorso che culminerà, dal 23 al 29 marzo 2026, nella 21° edizione di Cortinametraggio, in scena a Cortina d’Ampezzo. Il festival, fon- dato e presieduto da Maddalena Mayneri, da oltre vent’anni rappresenta una vetrina d’eccellenza per il cortometraggio e ha contribuito a far emergere alcuni dei nomi più rilevanti del panorama cinematografico italiano.

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 È stato infatti un trampolino di lancio per registi oggi affermati, tra cui Paolo Genovese, Giuseppe Marco Albano, Alessandro Capitani, Michela Andreozzi, Massimo Cappelli, Cristian Marazziti, Luca Miniero, Violante Placido e molti altri. Cortinametraggio si conferma così un punto di riferimento per giovani registi, autori e nuovi talenti, offrendo un palcoscenico prestigioso dove i cortometraggi possono essere scoperti, premiati e valorizzati. Un festival capace di coniugare cinema, cultura e territorio, attirando ospiti, professionisti e pubblico internazionale. Con sezioni dedicate, anteprime e concorsi, Cortinametraggio promuove creatività, innovazione e contaminazioni tra linguaggi diversi, rafforzando il ruolo del cortometraggio nel panorama cinematografico contemporaneo.


Una settimana che conferma la centralità di Cortinametraggio nel panorama cinematografico nazionale e internazionale, con un programma ricco di proiezioni, ospiti e novità. La dimensione internazionale del festival ne rafforza ulteriormente il ruolo di crocevia culturale: protagonista dell’edizione 2026 sarà la Romania, Paese ospite d’onore, con una sezione dedicata ai cortometraggi romeni curata dal direttore della fotografia Nicu Dragan. Un’apertura che conferma la vocazione di Cortinametraggio a esplorare nuove prospettive narrative e a far dialogare cinematografie diverse.

A dare volto e ritmo a questa edizione sa- ranno Federica Pala, madrina del festival, e Roberto Ciufoli, che tornerà a condurre le serate. La direzione artistica è affidata a Niccolò Gentili, che prosegue il lavoro di ricerca e valorizzazione dei nuovi talenti.


I branded short movie in concorso

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Per la prima volta, all’interno della programmazione, sarà presente una sezione promossa da OBE, dedicata ai branded short movie. Non si tratta solo di una presenza speciale, ma dell’introduzione di una categoria competitiva ufficiale. I branded short movie entreranno a pieno titolo nel concorso. La giuria – composta dalla direzione artistica del festival, da OBE e da professionisti del settore – premierà il ‘Miglior corto branded’, il ‘Miglior storytelling’ e la ‘Miglior regia’. Un riconoscimento che sottolinea non soltanto la dimensione comunicativa ma anche quella artistica e tecnica di queste produzioni.

 

Perché Cortinametraggio

Non è casuale che il percorso passi da Cortinametraggio. Il Festival è da vent’anni un riferimento nel panorama nazionale e internazionale per chi lavora con il linguaggio breve del cinema. È un luogo di scoperta, dove i giovani registi trovano spazio e dove nuove forme di narrazione possono emergere e confrontarsi.

Inserire i branded short movie in questo contesto significa riconoscere che le storie dei brand - quando hanno qualità e coerenza - possono dialogare con altre espressioni cinematografiche. È un invito a superare le barriere perché non esiste un confine rigido tra cinema e comunicazione quando il racconto funziona.


I brand come partner culturali

Questa collaborazione restituisce un’immagine dei brand non solo come soggetti economici, ma come partner culturali. Investire in cortometraggi significa sostenere talenti, offrire spazi di sperimentazione e mettere risorse a disposizione di linguaggi che cercano visibilità e pubblico.

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In questo senso, i brand diventano parte di un ecosistema creativo, capaci di stimolare nuove forme di narrazione e di favorire il dialogo tra cinema e società. Non si tratta di sostituirsi al cinema indipendente, ma di contribuire alla sua vitalità, ampliandone le possibilità.

Il passaggio a ‘Cortinametraggio’ segna anche un’evoluzione nella distribuzione. Non basta produrre contenuti di qualità, occorre portarli davanti agli spettatori, metterli alla prova, aprirli al confronto. Il pubblico è pronto ad accogliere storie prodotte dai brand, a patto che siano autentiche e rispettose. Lo ha mostrato ‘Branded Visions’, lo confermerà Cortinametraggio: se una storia emoziona, diverte o fa riflettere, il fatto che a finanziarla sia un brand non ne riduce la forza. Il cinema, con la sua ritualità collettiva – la sala, lo schermo, la condivisione – rimane lo spazio ideale per questo incontro.

 

Una sfida di qualità e visione

Naturalmente, la sfida per i brand è alta. Un corto che entra in un festival cinematografico deve reggere il confronto con opere nate senza logiche commerciali. Deve avere sceneggiature solide, un linguaggio visivo coerente. Deve emozionare prima ancora che comunicare. È proprio in questa direzione che OBE vuole muoversi insieme a brand e agenzie, valorizzando narrazioni in grado di unire rilevanza strategica e significato culturale. La nuova sezione di ‘Cortinametraggio’ sarà un banco di prova, un laboratorio, un palcoscenico. Un luogo dove il branded entertainment potrà mostrare di contribuire concretamente al linguaggio del cinema contemporaneo.


Un ponte verso il futuro

Dall’esperienza di ‘Branded Visions’ all’ingresso in un festival riconosciuto: il percorso del branded entertainment in Italia racconta una crescita, una maturazione, un cambio di passo. Portare i branded short movie a ‘Cortinametraggio’ non significa semplicemente ‘esserci’. Significa affermare che i brand han- no un posto legittimo nella cultura cinema- tografica, come produttori di storie.

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La collaborazione tra OBE e Cortinametraggio è un ponte: tra comunicazione e arte, tra strategia e creatività, tra pubblico e brand. Ma è anche un punto di partenza: da qui, altri festival potrebbero aprirsi, in Italia e in Europa, a questo linguaggio ibrido.

È un segnale chiaro che indica che il futuro della comunicazione è fatto di narrazioni condivise. E se i brand sapranno raccontarle con coerenza e apertura, il pubblico continuerà a rispondere. Con attenzione, emozione e partecipazione.

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