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Citynews: quando l’informazione diventa un laboratorio di democrazia digitale
Citynews si conferma protagonista dell’informazione di prossimità in Italia. Nel raccontare l’evoluzione del gruppo, Fernando Diana e Luca Lani, ceo e co-founder (in foto sotto), sottolineano come la crescita capillare sul territorio risponda a una missione chiara: dare voce alle comunità locali con accuratezza, rapidità e un linguaggio vicino ai cittadini. Dai risultati del sondaggio con 11mila lettori alla scelta controcorrente di mantenere aperta l’area commenti, passando per l’investimento nel fact checking e nelle inchieste del progetto ‘Dossier’, emerge un modello editoriale fondato su trasparenza, indipendenza e partecipazione. Un approccio che, come spiegano i vertici, punta a consolidare un rapporto di fiducia quotidiano con oltre 30 milioni di lettori unici al mese, trasformando il giornalismo locale in un vero collante civico.
Con questa intervista continua la pubblicazione, su ADVexpress, dei contenuti dedicati ai vincitori dei premi di ADC Group, protagonisti del numero di Maggio, Giugno, Luglio di NC - Nuova Comunicazione.
56 testate locali, più una testata nazionale e una internazionale, BruxellesToday. Come valuta il raggiungimento di questa copertura territoriale nel percorso di crescita editoriale?

(Diana) Il percorso di Citynews è sempre stato guidato da un’idea semplice, ma allo stesso tempo ambiziosa: essere presenti sul territorio in maniera capillare, dando voce alle comunità e raccontando la loro quotidianità con uno sguardo diretto e autentico. Oggi, la nostra rete conta 56 testate locali, ciascuna radicata nel proprio contesto e capace di parlare un linguaggio vici- no ai cittadini, con una sensibilità che solo chi vive il territorio può avere. La forza del modello sta nella capacità di adattarsi alle peculiarità dei territori senza rinunciare a coerenza, qualità e tempestività. Ogni città ha i propri temi caldi, i propri problemi e le proprie eccellenze: saperle interpretare e restituire al pubblico con una narrazione chiara e accessibile è la nostra missione. Il ritmo serrato delle notizie locali richiede organizzazione, rapidità nella verifica e redazioni pronte a restituire la realtà in tempo reale, senza perdere accuratezza. I risultati confermano tutto questo: secondo Comscore raggiungiamo oltre 30 milioni di lettori unici e 400 milioni di pagine viste al mese, con una media di 8 milioni di lettori quotidiani e una penetrazione superiore al 70%. Sono numeri che testimoniano non solo l’ampiezza della nostra copertura, ma soprattutto la fiducia che i cittadini ripon- gono in noi come voce del loro territorio. Con BruxellesToday abbiamo compiuto un passo oltreconfine: la nostra prima testata internazionale racconta la capitale belga con lo stesso approccio che ci contraddistingue, un giornalismo metropolitano e di prossimità. Ogni nuova apertura è segno di un impegno che si rinnova, è questo il valore che ci guida: non solo fare informazione, ma diventare parte integrante della vita civica delle città in cui operiamo.

La qualità dei prodotti e dell’informazione che garantite è molto apprezzata. Lo conferma il sondaggio che avete condotto recentemente. Può raccontarci i risultati ottenuti?
(Lani) Il sondaggio realizzato con quasi 11mila lettori delle nostre testate ci restituisce un quadro incoraggiante. In un contesto di fiducia fragile nei media, i nostri lettori ci riconoscono come fonte affidabile e di qualità, e questo è forse il riconoscimento più prezioso. L’87,1% considera le notizie obiettive e neutrali, con un incremento di 2 punti rispetto al 2023, dato ben superiore alla media nazionale del 36%. Anche la qualità percepita è in crescita: se nel 2020 solo il 20,2% giudicava ottima la qualità dei nostri articoli, oggi siamo al 36,4%, con il 90% complessivo che esprime un giudizio positivo. In un’epoca segnata da disinformazione e polarizzazione, questi numeri ci dicono che il nostro sforzo quotidiano per la trasparenza viene riconosciuto. Interessante anche il rapporto con la pubblicità: il 69% dei lettori la considera necessaria o addirittura utile, segno che il nostro modello di sostenibilità - basato su un equilibrio tra contenuti editoriali e spazi pubblicitari - viene compreso e accettato. Non si tratta di un dettaglio: per un editore digitale è fondamentale mantenere credibilità anche nella gestione commerciale, evitando qualsiasi cortocircuito tra informazione e interessi economici.
Citynews raggiunge oltre 30 milioni di lettori unici e 400 milioni di pagine viste al mese. Quali implicazioni ha questa scala digitale per la fidelizzazione e l’influenza del pubblico?
(Diana) Questi numeri non sono solo una misura della nostra dimensione digitale, ma soprattutto un indicatore della fiducia che i lettori ripongono in noi. Significa che ci considerano un punto di riferimento costante per informarsi sulla realtà locale e partecipare al dibattito pubblico. La fidelizzazione nasce da un rapporto bidirezionale: non ci limitiamo a raccontare notizie, ma ascoltiamo attivamente domande e suggerimenti delle comunità, costruendo contenuti che rispecchiano le loro priorità. Questo rafforza la relazione con i lettori e ci consente di incidere sull’opinione pubblica, portando alla luce temi che spesso hanno poco spazio nei media nazionali.

Siete l’unico editore italiano che ha man- tenuto l’area commenti attiva su tutte le sue app, moderata ora anche da un sistema basato su AI. Quali i rischi e i benefici di questa scelta?
(Lani) Mantenere l’area commenti è stata una scelta coraggiosa e controcorrente. Consente ai lettori di confrontarsi diretta- mente con le redazioni, rafforzando il carattere partecipativo del giornalismo locale. In un momento in cui molte piattaforme hanno chiuso questi spazi, Citynews ha scelto di gestirli responsabilmente, riaffermando che l’informazione non deve essere un monologo, ma un processo condiviso. L’introduzione dell’intelligenza artificiale ci permette di affrontare l’elevato volume di interazioni - circa 150.000 commenti al mese - e di garantire un ambiente più civile e inclusivo. L’AI individua insulti mascherati o linguaggi discriminatori, alleggerendo il la- voro delle redazioni e consentendo loro di concentrarsi sui contenuti.
Naturalmente esistono rischi: la tecnologia può faticare a distinguere tra critica, ironia e offese reali. Per questo è sempre affiancata dal controllo umano, così da bilanciare efficienza tecnologica e sensibilità giornalistica. In ultima analisi, mantenere i commenti aperti è anche un impegno etico: crediamo che il dibattito pubblico possa essere coltivato e migliorato, trasformando un rischio

Siete l’unico editore italiano che ha mantenuto l’area commenti attiva su tutte le sue app, moderata ora anche da un sistema basato su AI. Quali i rischi e i benefici di questa scelta?
(Lani) Mantenere l’area commenti è stata una scelta coraggiosa e controcorrente. Consente ai lettori di confrontarsi direttamente con le redazioni, rafforzando il carattere partecipativo del giornalismo locale. In un momento in cui molte piattaforme hanno chiuso questi spazi, Citynews ha scelto di gestirli responsabilmente, riaffermando che l’informazione non deve essere un monologo, ma un processo condiviso. L’introduzione dell’intelligenza artificiale ci permette di affrontare l’elevato volume di interazioni - circa 150.000 commenti al mese - e di garantire un ambiente più civile e inclusivo. L’AI individua insulti mascherati o linguaggi discriminatori, alleggerendo il la- voro delle redazioni e consentendo loro di concentrarsi sui contenuti.
Naturalmente esistono rischi: la tecnologia può faticare a distinguere tra critica, ironia e offese reali. Per questo è sempre affiancata dal controllo umano, così da bilanciare efficienza tecnologica e sensibilità giornalistica. In ultima analisi, mantenere i commenti aperti è anche un impegno etico: crediamo che il dibattito pubblico possa essere coltivato e migliorato, trasformando un rischio in valore aggiunto. È un laboratorio di democrazia digitale, dove le opinioni si incontrano e si confrontano sotto lo sguardo attento di redattori e strumenti di monitoraggio.

Citynews ha costruito il proprio modello su valori come accuratezza, fact checking, equidistanza e trasparenza, rafforzati anche dal progetto ‘Dossier’, che oggi porta inchieste e approfondimenti in 21 città. Ce ne parla?
(Lani) Il giornalismo di prossimità ha una caratteristica unica: deve rispondere ogni giorno al controllo diretto della comunità. Quando si parla di viabilità, lavoro o ambiente in un territorio, i cittadini riconoscono immediatamente la serietà con cui una notizia è trattata. Per questo accuratezza ed equidistanza assumono un peso ancora maggiore rispetto a testate nazionali o internazionali, che operano su un piano più distante. Con ‘Dossier’ andiamo oltre la cronaca quotidiana, investendo in inchieste che restano radicate nei contesti locali. L’investigazione ci consente di svelare verità nascoste, contrastare la disinformazione e rafforzare la trasparenza. Fact checking e indipendenza editoriale sono strumenti concreti di credibilità. La differenza rispetto ai grandi media globali è la vicinanza: le nostre redazioni vivono i territori, partecipano ai dibattiti locali e conoscono da vicino le dinamiche delle comunità. Questo comporta un controllo sociale più stringente ma ci permette di costruire un rapporto diretto, quasi personale, con chi legge. È in questa relazione quotidiana che i nostri valori trovano piena realizzazione, trasformandosi in un patto di fiducia duraturo con i lettori. Non si tratta solo di raccontare fatti, ma di rafforzare la consapevolezza civica e il senso di appartenenza, che sono il vero collante delle comunità locali.

