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NC n.99 | Casiraghi Greco&: bravura, flessibilità e self awareness per crescere

Per l’agenzia indipendente guidata da Cesare Casiraghi, la sfida del 2023 sarà quella di crescere, continuando a ideare e sviluppare progetti sempre innovativi ed efficaci, attraverso una creatività focalizzata sui risultati. Un approccio alla comunicazione multicanale e integrato, capace di cogliere e raccontare l’anima dei brand attraverso un linguaggio sempre al passo con i tempi.

Un’agenzia a 360 gradi, che da oltre vent’anni ha fatto della capacità di creare per i propri clienti brand awareness con basi solide, dell’innovazione e della creatività mai scontata i propri punti di forza. Parliamo dell’agenzia fondata e guidata da Cesare Casiraghi, ‘specialista’ nel prendere per mano marchi e aziende fin dalla loro nascita e aiutarli a diventate brand ‘popolari’ e parte del vissuto di tutti gli italiani.

Conto Arancio, CheBanca!, Pittarosso e Illumia... sono solo alcuni dei brand diventati icone nel loro settore grazie all’approccio pragmatico di Casiraghi Greco&, da sempre cosciente di quanto sia importante che la creatività non sia fine a se stessa, ma pen- sata con e per la strategia media.

Tra i successi più recenti, il rilancio del riso Flora, con un posizionamento decisamente unico, tanto più in un mercato maturo come quello del riso oppure il lancio del nuovo caffè Perfetto Moka di Bialetti con la campagna con protagonista Luca Argentero. E come non citare la campagna innovativa ideata per Parmigiano Reggiano capace di far intersecare gli attuali mondi della comunicazione?

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Un film di oltre quaranta minuti (Rai1), suddiviso in sei episodi (da vedere come una serie online) che diventano sei spot tv classici da 30”. “Un progetto - ha commentato Cesare Casiraghi, ceo e direttore creativo (in foto) - che è stato capace di coinvolgere televisione e web con un unico messaggio, eliminando le barriere di mezzo”.

Creatività made in Italy: quali stereotipi invece possono penalizzarci?

Non ci sono pregi o difetti. Dipende dal prodotto, dal target. La pubblicità è uno specchio del paese. Se ti stai rivolgendo al pubblico della De Filippi, che dio ce la conservi, che rappresenta il pacchetto più consistente della nostra TV Generalista, è meglio non citare La Recerche (romanzo di Marcel Proust, ndr). Dolce e Gabbana, per esempio, citano, nobilitandoli, alcuni luoghi comuni italiani. Gli stereotipi in cui non cadere oggi sono altri: due ragazze che si baciano, il casting che deve comprendere per forza un caucasico, un nero, un etero, un omosessuale... Poi, se uno è bravo, si può fare tutto.

Quanto conta oggi il saper identificare lo ‘Zeitgeist’ (dal tedesco, lo spirito del tempo) ed essere in grado di ideare e adattarsi velocemente?

Ci sono grandi idee nello spirito del tempo e idee che sono grandi perché sono fuori dallo spirito del tempo, asincrone. Ci sono belle idee che non funzionano e brutte idee che funzionano. È un po’ come dire se è più bella una modella alta 180 cm o Marylin Monroe coi suoi 168. Come diceva il mio miglior professore di filosofia: ‘dipende’. Tra l’altro, a proposito di adattabilità, Marylin puoi metterla ovunque, la modella non so.

Alle agenzie oggi non si chiede più di essere esclusivamente agenzie votate alla creatività, bensì strutture di consulenza. Cosa ne pensa?

Le ‘vereagenzie sono sempre state strutture di consulenza. È chiaro che oggi ci sono nuove competenze dettate dalla crescita dirompente del web e dalle modalità di con- sumo che mutano con il crescere dei device. Ma è la corsa al ribasso che ha provocato la richiesta di campagne a progetto, senza continuità, con la necessità di risultati a breve termine. È il modo di pensare del mercato che è cambiato, infatti lo chiamiamo ‘mindset’.

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Qual è il ruolo della comunicazione nella diffusione di atteggiamenti sostenibili e trasparenti?

Sono le aziende, i prodotti che devono essere sostenibili e trasparenti. La pubblicità arriva di conseguenza. Guardate come è cambiato il mercato dell’energia. Tutti a parlare di energia verde, ma sappiamo che se il consumatore non vede un benefit preciso, personale, è una battaglia persa, sceglierà sempre la tariffa più bassa, soprattutto in questo momento di crisi generalizzata. Fino a che la ‘gente’ butta i mozziconi per strada o non può vivere senza sparare i fuochi d’artificio, hai voglia a parlare di sostenibilità. Occorre un progetto di educazione a monte, nella scuola, in famiglia, è una questione di cultura. Allora entra in scena la pubblicità, che diventa un ulteriore strumento informativo, con la possibilità di raccontare ed emozionare per vendere il prodotto migliore.

Parliamo di numeri: quali sono i risultati raggiunti nell’ultimo anno? Quali previsioni per il futuro? Quali progetti avete in cantiere?

È stato un buon anno. Abbiamo chiu- so nuovi contratti con Banca Sistema, Fondazione Veronesi, Giussani Group e anche un importante budget media che avrà pertinenza con il nuovo anno. Il futuro spero sia libero da guerre e pestilenze varie, perché queste hanno provocato un 2022 dominato dall’incertezza. Abbiamo clienti che non sanno di quanto prodotto possono disporre e quindi se e quanto investire. Il progetto in cantiere? Crescere.

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