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NC n.99 | Innovazione e coerenza per cavalcare il cambiamento

Digitale e nuove tecnologie non rappresentano più nuove sfide, ma dati di fatto. Sta ad agenzie e aziende studiare i ‘nuovi mondi’ per coglierne al meglio opportunità e gli ambiti di applicazione. I player della comunicazione sono pronti a mettere in discussione certezze e schemi prestabiliti per evolvere insieme al mercato e rimanere così aggiornati e competitivi, senza perdere la propria identità.

La digitalizzazione imperante, l’apertura e curiosità verso mondi ancora tutti da esplorare, come l’intelligenza artificiale e il Metaverso, stanno ponendo aziende e agenzie davanti all’imperativo di abbandonare schemi consolidati negli anni e adottare nuovi approcci e linguaggi.

Come è possibile adeguarsi alle nuove tendenze di mercato senza perdere la propria identità? Lo abbiamo chiesto ad alcuni player della comunicazione. A prescindere dal settore di appartenenza, i nostri intervistati sono concordi con l’affermare l’importanza di adeguarsi alle innovazioni tecnologiche e alle richieste del mercato in continua evoluzione. Fondamentale è essere capaci di mantenere la propria identità distintiva pur ‘cavalcando’ il cambiamento attraverso un approccio positivo e ‘propositivo’, il dialogo aperto con i clienti (siano essi aziende o consumatori) e nuove modalità espressive, adeguate ai nuovi trend. Flessibilità, curiosità e intraprendenza rappresentano dunque le chiavi per il successo, così come una ‘creatività algoritmica’ dove ogni sperimentazione è accordata dal ‘diapason’ del risultato.

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 Contestualizzare con intelligenza

Digitale e nuove tecnologie non rappre- sentano più nuove sfide, ma dati di fatto che vanno studiati per coglierne al meglio opportunità e gli ambiti di applicazione al fine di garantire agli utenti user experience sempre migliori e alle aziende nuovi pro- cessi per essere sempre più competitive.

“Oggi, il mondo è per larga misura digitalizzato - afferma Federico Silvestri, direttore generale business & Media del Gruppo 24 ORE -. Il tema è cercare di essere adeguati rispetto alle tante e diverse tendenze che si moltiplicano. Fenomeni come l’intelligenza artificiale e il metaverso ormai sono più realtà che nuove tendenze e quindi la sfida è cogliere i migliori ambiti di applicazione at- traverso i quali esaltare la nuova tecnologia e dare una user experience sempre migliore agli utenti e, dall’altra parte, cercare di migliorare i processi per essere sempre più competitivi. L’intelligenza artificiale è uno strumento molto utile, ma va contestualizzato in ciascun ambito per evitare effetti distorsivi, quindi la tecnologia è certamente un plus, a patto che venga applicata adeguatamente nei giusti ambiti e nelle giuste modalità.

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Per quanto riguarda il metaverso, è un mondo straordinariamente interessante che nel futuro sarà sempre più protagonista. In questo caso, il punto di attenzione è sulle regole di ingaggio di un mondo nuovo e quindi tutti i temi legati alla legislazione in merito all’interazione con questo mondo. Certamente sono mondi che non si possono non esplorare e noi lo stiamo facendo mantenendo come centrale la cifra distintiva di un gruppo editoriale come il nostro: al centro c’è sempre la qualità dell’informazione, dove la tecnologia, la trasformazione digitale e l’esplorazione dei nuovi mondi rappresentano strumenti per esaltare il contenuto”.

 

Assodato, dunque, che a ogni epoca corrisponda una digital revolution capace di trasformare gli scenari professionali e sociali, questo è quanto mai vero anche in riferimento alla sensibilità verso nuovi linguaggi e la messa in discussione di schemi consolidati, da sempre, un’attitudine indispensabile nel lavoro delle agenzie di comunicazione. Arteficegroup, per esempio, ha avviato un Osservatorio interno per non perdere d’occhio gli sviluppi che possono influenzarlo. “Raccolta di informazioni, creazione di insight originali, incontri di condivisione e laboratori per noi sono diventati pratica abituale - precisa Luca Cavallini, managing partner -. Intelligenza artificiale e metaverso sono due fenomeni già attivi per i brand. Gli algoritmi che presentano determinate inserzioni sono già funzioni base dell’AI. Le piattaforme di gaming più famose del mondo, penso a Minecraft o a Fortnite, sono già dei metaversi dove i brand, della moda e dell’automotive investono in comunicazione. Stiamo lavorando tutti su piattaforme di industry cloud come Google Workpalce”.

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Il fatto che le agenzie nel tempo abbiano vissuto le evoluzioni tecnologiche e si siano passo passo strutturate al meglio per rispondere alle sempre diverse sfide del mercato viene sottolineato anche da Cesare Fracca, founder & executive producer Haibun: “La mia generazione ha assistito a un’enorme evoluzione tecnologica negli ultimi 40 anni, passando dai primi computer domestici come il Vic 20 e il Commodore 64, programmati in linguaggio Basic e con una capacità di archiviazione limitata, all’uso dell’intelligenza artificiale. Abbiamo costantemente adattato i nostri processi lavorativi alle nuove tecnologie, quindi siamo ben allenati per affrontare le sfide del futuro. L’intelligenza artificiale rappresenta sicuramente una delle più grandi rivoluzioni nei vari campi, e considerando che quello che vediamo oggi è solo una piccola parte del suo potenziale, mi emoziona immaginare cosa potrà fare in futuro. Non è lontano il momento in cui descrivendo in modo preciso la comunicazione che vogliamo realizzare, vedremo la sua realizzazione in forma di foto, video, etc. Per quanto riguarda il Metaverso, nutro invece molti dubbi, secondo il mio punto di vista subirà trasformazioni e troverà una collocazione specifica più centrata”.

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Qual è dunque l’approccio migliore per trovare le soluzioni giuste e rispondere a cambiamenti in atto? Secondo Giampiero Briozzo, coo & managing director Yeg!, in- nanzitutto bisogna identificare i problemi, valutare le criticità e scegliere gli strumenti più adatti che, di volta in volta, possono essere utilizzati per risolverle, a prescindere dal comparto in cui si opera: “Albert Einstein diceva: “Se avessi a disposizione un’ora per salvare il mondo, preferirei dedicare 55 minuti di quell’ora alla definizione del problema e solo i cinque minuti rimanenti alla progettazione di una soluzione”. Prima ancora di risolvere il problema, dunque, occorre identificarlo. Il problema del nostro comparto, per esempio (eventi, ndr), non è la mancanza di creatività e nemmeno la mancanza di voglia di innovare. Forse manca la voglia di definire cosa sia l’innovazione e la capacità di restituire all’azienda un resoconto scientifico delle attività organizzate, sia in termini quantitativi sia qualitativi.

Il digitale offre tutte le opzioni possibili per migliorare l’interazione tra azienda e target e può permettere di riconsegnare Kpi strategici fondamentali per la sales innovation. È il momento di trasformare l’evento in un media, in uno strumento che non sia solo un’esperienza collaterale, ma un vero e proprio canale di interazione e raccolta dati. Questa è l’unica innovazione possibile che possa includere in modo efficace le attuali tecnologie quali AI o Metaverso”.

 

Identità e cambiamento

Il cambiamento è fondamentale, se serve per crescere, evolvere e offrire i propri clienti il servizio migliore. L’importante è avere un approccio aperto e lungimirante. “Oggi, più che mai, bisogna essere flessibili, curiosi e non dare nulla per scontato - afferma Fabrizio Rametto, chairman Ninetynine -. Bisogna adottare una creatività algoritmica dove ogni sperimentazione è accordata dal diapason del risultato e su questo valutata”.

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“È come quando entri nel metaverso - spiega Cesare Casiraghi, ceo e direttore creativo Casiraghi Greco& -. Non puoi aver paura di abbandonare la tua identità. Sei sempre tu, ma ti stai adeguando a quello che vedi e agli stimoli che ricevi. Ecco, questo significa vivere il cambiamento. Le agenzie che sono presenti sul mercato da oltre 20 anni come noi, sono ancora qui perché hanno continuato a mutare ed evolversi.

Noi abbiamo acquisito una società digital più di dieci anni fa, abbiamo assunto ogni anno competenze diverse. Niente è consolidato, si corre, per l’appunto, a una velocità virtuale. Noi ci siamo sempre contraddistinti per la capa- cità di creare awareness velocemente e con posizionamenti chiari, questo è quello che ci riesce meglio ancora oggi, anche nell’era del metaverso”.

Che sia necessario parlare di evoluzione e non di perdita viene sottolineato anche da Luca Cavallini (arteficegroup): “Adeguarsi ai cambiamenti non significa perdere la propria identità, semmai farla evolvere adattandola al contesto”. È concorde Silvestri (Gruppo 24 ORE), per il quale rispondere a un mercato in evoluzione, non deve significare modificare il proprio dna, bensì i linguaggi, allo scopo di “rimanere agganciati ai nuovi target, e in particolare il target giovane, sapendo bene che la sfida è quella di mantenere il proprio posizionamento e la propria identità, avendo però il coraggio di cambiare le modalità espressive piuttosto che i vettori con cui la nostra informazione viene proposta ai nostri stakeholder”.

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Il trend nelle nuove sfide? Da Positività a proPositività, come spiega Briozzo (Yeg!): “I clienti devono affidarsi alle agenzie come partner fondamentali della propria comunicazione, del marketing e delle sales. Le agenzie, di contro, devono studiare e proporre prodotti e soluzioni, integrate in metodi originali e che soddisfino le nuove esigenze di interconnessione multicanale. L’universo diventa ogni giorno più grande, e la prima mission è quella riuscire a trovare i giusti collegamenti tra i pianeti. L’identità? È sempre legata alla coerenza. Se un’azienda ha il cambiamento nel proprio dna, non deve temere di perdere la propria identità solo perché segue l’evoluzione naturale del proprio tempo. L’identità autenticità”.