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Al via “BIS!”: la campagna ANCI per promuovere la pratica della food bag. Firma Gruppo ETT

La national campaign si avvarrà di un portale dedicato al contrasto dello spreco alimentare per incentivare la riduzione di rifiuti alimentari potenzialmente evitabili, consegnando ai clienti dei ristoranti le porzioni non consumate in apposito contenitore in alluminio studiato su misura per gli avanzi da asporto. Prevista anche una sperimentazione su un piccolo campione diffuso su tutto il territorio italiano che utilizza una web app per “pesare” il rifiuto evitato.

Nuovi stili di comportamento per colazioni e cene fuori casa, per non sprecare cibo nei ristoranti dalle porzioni generose o quando si esagera con gli ordini.  In questo caso, tutto si risolve con la food-bag, in italiano contenitore per il cibo, studiata ad hoc per riportare a casa in forma “protetta” e non deteriorabile gli avanzi di primi piatti, secondi e dolci.

È questo il meccanismo di “BIS!”, nome non casuale della campagna di comunicazione promossa da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) finanziata dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE), annunciata il 20 aprile.

BIS! Buono, Intelligente e Sostenibile evoca un’esperienza positiva e sollecita a ripetere l’azione di grande valenza ambientale e culturale che sottende l’utilizzo della vaschetta - food bag. Il messaggio suggerisce di portare a casa il pasto non consumato e, così facendo, riprovare il piacere di gustare un buon piatto, evitare lo spreco alimentare in modo intelligente, contribuire alla salvaguardia dell'ambiente con una scelta sostenibile.
La campagna “BIS!”, messa a terra da ETT, industria digitale, e da Xedum Agenzia di Comunicazione e Digital Design dello stesso Gruppo, intende coinvolgere gli esercizi di ristorazione, che generano il 12% sul totale del cibo sprecato.

Xedum SrL, in particolare, ha curato anche le singole fasi della sperimentazione su di un piccolo campione nazionale per misurare l’efficacia che potrebbe avere l‘adozione, già diffusa all’estero e molto apprezzata dalle giovani generazioni, dell’introduzione della food-bag, dalla raccolta dei dati sugli avanzi alla produzione degli output.  Ai ristoratori viene richiesta l’adozione di misure e strumenti di comunicazione – rivolti ai propri clienti – che promuovano attivamente una maggiore consapevolezza del “valore del cibo” e la pratica virtuosa dell’asporto dei propri avanzi, attraverso strumenti di comunicazione all’interno del proprio locale ed anche condivisibili sui canali social come video, banner e layout grafici. Al centro della campagna l’immagine delle food-bag in alluminio prodotte su misura per gli alimenti che i primi 250 ristoratori aderenti alla campagna dal portale creato ad hoc da ETT si vedranno recapitare gratuitamente, assieme ai materiali promozionali. Sempre dal sito è possibile scaricare anche i materiali video e lo spot audio della campagna.


Il portale web ospita anche altre iniziative di ANCI in merito alla riduzione dello spreco alimentare, del quale ETT S.p.A., capofila dell’omonimo Gruppo, ha realizzato grafica e struttura.
Sia la parte comunicativa sia quella relativa alla sperimentazione sono state supportate dal prezioso contributo della Federazione Italiana Cuochi (20.000 associati), attiva anche nell’ambito della “Commissione Enogastronomia del Ministero del Turismo”. La Federazione, che è impegnata nel coinvolgimento di ristoranti idonei alla sperimentazione (circa settanta locali), si è fatta promotrice della campagna nel suo complesso presso i propri Associati.


Le vaschette in alluminio, invece, sono fornite da CIAL, il Consorzio nazionale no profit che si occupa di avviare al recupero e al riciclo gli imballaggi in alluminio raccolti sul territorio italiano.
Per quanto riguarda la fase di sperimentazione su campione di esercizi di ristorazione, partita il 7 aprile, la metodologia operativa per la quantificazione dei rifiuti evitati messa a punto da Xedum parte dalla quantificazione media del peso del cibo avanzato che i ristoratori selezionati propongono di portare a casa ai propri clienti.

La rilevazione della quantità di cibo non consumato e consegnato ai clienti avviene attraverso Mobile Web App, un’interfaccia che processa i dati in tempo reale avvalendosi dello smartphone dei ristoratori, così che possano registrare il cibo non consumato e consegnato al cliente in modo semplice e veloce. Il dato viene inviato al database che lo converte in termini di rifiuto medio non prodotto.
 
Un documento di indirizzo alla fine dei lavori verrà predisposto da ANCI per introdurre riduzioni tariffarie in base ai rifiuti non prodotti per i ristoranti che restituiscono gli avanzi ai clienti nella food-bag (Legge 147/2013).