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Indagine IBM: aziende 'green' ma poco informate sulla CSR

La seconda indagine annuale sulla responsabilità sociale di impresa, condotta a livello globale da IBM tra i senior business executive, evidenzia ancora una volta un divario significativo tra gli obiettivi che le aziende si prefiggono di raggiungere e la capacità effettiva di realizzarli. L'indagine inoltre evidenzia il gap' informativo nelle strategie 'green' delle imprese. Le aziende raccolgono i dati con scarsa frequenza, senza coinvolgere clienti e fornitori.

La seconda indagine annuale sulla responsabilità sociale di impresa, condotta a livello globale da IBM tra i senior business executive, evidenzia ancora una volta un divario significativo tra gli obiettivi che le aziende si prefiggono di raggiungere e la capacità effettiva di realizzarli.

Quasi tutti i 224 executive coinvolti nell'indagine hanno affermato la volontà di continuare a implementare i principi Corporate Social Responsibility (CSR) nelle loro strategie aziendali - a dispetto della recessione globale - per migliorare le prestazioni di business, il contributo all'impatto sociale e la reputazione dell'impresa.

Tuttavia, i risultati dell'indagine (www.ibm.com/gbs/csrstudy) hanno individuato tre problemi specifici: Le aziende non raccolgono e non analizzano tutte le informazioni relative alla CSR, o non le aggregano con sufficiente frequenza. Ciò significa che non sono in grado di implementare cambiamenti reali che potrebbero aumentare radicalmente l'efficienza, abbassare i costi, ridurre l'impatto ambientale e migliorare la reputazione dell'impresa presso gli stakeholder di riferimento. Poche aziende raccolgono dati CSR sufficienti dai partner globali della Suppply Chain, perdendo così un'importante occasione di ridurre incoerenza, inefficienza, sprechi e rischi che possono diffondersi attraverso una rete di fornitura globale. La maggior parte delle aziende continua a non comprendere i timori degli stakeholder, in particolare i clienti, e non li coinvolge attivamente nelle scelte dell'azienda in termini di CSR. Ciò significa perdere l'occasione di acquisire elementi di conoscenza preziosi, che potrebbero migliorare l'impresa e fornire accesso a nuove opportunità.

Ad esempio, solo il 19 % degli intervistati raccoglie i dati sulle emissioni di CO2 settimanalmente o con maggiore frequenza. Il resto li raccoglie non più di una volta al mese, e la maggior parte solo trimestralmente – una cadenza sufficiente per rispettare le esigenze informative di legge o degli stakeholder, ma inadeguata per apportare cambiamenti sistemici in grado di ridurre concretamente l'impatto ambientale.

Gli intervistati che hanno riferito prestazioni superiori a quelle dei concorrenti, i cosiddetti 'outperformer', compiono tutte queste attività al meglio: raccolgono e analizzano i dati con la frequenza necessaria a prendere decisioni migliori, incorporano le informazioni CSR provenienti dai fornitori e coinvolgono i clienti.

"I partecipanti alla nostra indagine comprendono chiaramente che integrare i dati di CSR nelle proprie strategie di business è essenziale per la crescita e le prestazioni", spiega Eric Riddleberger, Business Strategy Consulting Global Leader di IBM, a capo delle iniziative aziendali di consulenza sulla responsabilità sociale d'impresa. "Ma è anche piuttosto evidente che molti di loro non conoscono tutto ciò che serve per apportare cambiamenti effettivamente in grado di migliorare sia le prestazioni aziendali che l'impatto sociale. Le aziende sono sottoposte a una pressione sempre crescente da parte della pubblica amministrazione, dei gruppi di sostenitori, investitori, dipendenti e clienti, che chiedono attività, prodotti e servizi più socialmente responsabili. Le aree di interesse vanno dalla preoccupazione ambientale alle prassi di lavoro, alla sicurezza e tracciabilità dei prodotti e prassi di approvvigionamento. Allo stesso tempo, vi è un'enorme pressione economica sulla riduzione dei costi e sull'aumento dell'efficienza. Le imprese che riescono a implementare con successo le tematiche di CSR nell'ambito delle loro strategie complessive avranno un vantaggio significativo nell'attirare investitori, talenti e clienti, nello sviluppare nuovi prodotti e servizi e nell'ottenere accesso a nuovi mercati e a nuove opportunità. Questo le aiuterà inoltre a migliorare l'efficienza operativa, a ridurre i costi e a soddisfare i requisiti legali, che possono consentire loro di accedere ad incentivi ed evitare penali".

Conclusioni chiave dell'indagine: L'87% dei dirigenti intervistati afferma di focalizzare le attività di CSR sul miglioramento dell'efficienza, e il 69% dichiara di utilizzare la CSR per generare nuove opportunità di ricavi. Solo il 30% raccoglie i dati con frequenza sufficiente per prendere decisioni strategiche in grado di affrontare le inefficienze in otto delle categorie principali che interesano la CSR: CO2, acqua, rifiuti, energia, approvvigionamento sostenibile, standard di lavoro, composizione dei prodotti e ciclo di vita dei prodotti. Il 24% raccoglie queste informazioni solo una volta al mese e il 32% non più che trimestralmente. Il 29% non raccoglie alcun dato dalle supply chain.

8 intervistati su 10 non raccolgono i dati dei fornitori per la CO2 e l'acqua, e 6 su 10 non verificano i dati dei fornitori riguardo agli standard di lavoro; -- Il 65% afferma di non comprendere ancora i timori dei propri clienti in merito alle tematiche di CSR. Il 37% non conduce alcuna ricerca sull'argomento. Gli 'outperformer' tra gli intervistati si classificano in posizione costantemente più elevata nella raccolta di ogni tipo di informazione CSR, raccolta condotta frequentemente o addirittura in tempo reale, relativamente a tutte le principali categorie: da emissioni di CO2 e conservazione dell'acqua, a standard di lavoro etici e approvvigionamento sostenibile. Hanno anche acquisito un punteggio più elevato nella raccolta di informazioni dai fornitori. Circa il doppio degli 'outperformer' ha affermato di comprendere i timori dei clienti riguardo alla CSR. Sono anche più proattivi nel collaborare con gli stakeholder di riferimento e due volte più inclini ad attribuire la massima importanza a una condivisione aperta delle informazioni tra business partner e stakeholder, al fine di raggiungere i loro obiettivi di CSR. A dispetto dell'attuale recessione globale, il 60% degli intervistati ha affermato che la CSR è più importante per la loro impresa adesso rispetto a un anno fa, mentre solo il 6% ha affermato di ritenerla meno importante.