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Il 52% degli italiani è online, 24,8 milioni scelgono contenuti video

I dati sulla fruizione di internet, rilasciati da Audiweb, ci dicono che, in un mese medio del 2016, ha navigato sul web (mobile e/o pc) metà della popolazione del nostro Paese. A far da calamita sono i contenuti video, con quasi 25 milioni di persone che hanno scelto siti e/o applicazioni delle categorie Video/Movies e Broadcast Media (al netto delle sovrapposizioni). Pubblichiamo l’articolo dello Speciale ‘Video Revolution’ uscito su NC - il giornale della Nuova Comunicazione.

Tutti (o quasi) possono, solo uno su due lo fa realmente. Con riferimento all’intero 2016, stando ai dati rilasciati da Audiweb, l’organismo super partes che si occupa di queste rilevazioni, risulta connesso l’88,7% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni, ossia più di quattro italiani su cinque, che dichiarano di avere almeno un device, tra smartphone, tablet e computer (a casa, in ufficio o altri luoghi), con cui possono accedere alla Rete.

Se, però, guardiamo i dati effettivi relativi alla fruizione di internet (Audiweb Database), risulta che in un mese medio del 2016 ha navigato almeno una volta da uno dei device rilevati (Pc, smartphone e tablet) ‘solo’ metà della popolazione, il 52% degli italiani dai due anni in su, pari a 29 milioni di persone (apri la gallery, immagine 2). Va detto, però, che la cifra di 30 milioni è stata superata sia a novembre sia dicembre 2016, confermando un trend di continua crescita.

Tra i contenuti che attirano maggiormente l’attenzione degli utenti spiccano i video. Sempre con riferimento all’intero 2016, la categoria Video/Movies (siti, applicazioni e piattaforme di distribuzione di contenuti video e cinematografici) ha raggiunto un’audience media di 23,9 milioni (apri la gallery, immagine 3), in aumento soprattutto da mobile (+13,5%).

In crescita anche l’altra categoria che raggruppa i contenuti video, quella Broadcast Media (siti e piattaforme dei broadcaster), che ha raggiunto i 16,3 milioni di utenti unici mensili (apri la gallery, immagine 3), con un trend in crescita trainato, anche in questo caso, dalla fruizione da mobile (+19,6%).

Ancora più indicativo il dato complessivo che, al netto delle sovrapposizioni tra le due categorie (Video/Movies e Broadcast Media), ci parla di una total digital audience per i contenuti video di 24,8 milioni di utenti unici (media mensile intero 2016), con un ultimo mese dell’anno (dicembre 2016) chiuso in crescita con un’audience di 26,2 milioni di persone.

“In realtà - spiega Marco Muraglia (foto in alto), presidente Audiweb -, se è vero che, da un lato, l’Italia sta ancora lavorando per coprire alcuni ritardi infrastrutturali, l’altro aspetto che caratterizza il nostro Paese, che si riflette anche nei dati di consumo, è legato al gap generazionale. Le fasce più mature della popolazione (gli over 55, ndr) - precisa Muraglia - mostrano ancora poco interesse per la Rete. Naviga, per esempio, solo il 39,2% dei 55-74enni, due su cinque, anche se con valori decisamente in crescita nella fruizione di internet da mobile (+66,7% rispetto al mese di dicembre del 2015, ndr). Mentre, nel solo mese di dicembre 2016, troviamo online circa l’80% dei 18-34enni (l’84,4% dei 18-24enni e il 78,5% dei 25-34enni, ndr), quattro giovani su cinque. In generale, registriamo ancora segnali di crescita, grazie al mobile, che continua a fare da traino a livello trasversale(+8,1% rispetto al 2015 della mobile audience nel giorno medio, ndr), con una spinta particolarmente forte per il segmento più maturo della popolazione, che inizia a mostrare crescente interesse per il mobile internet”.

Qual è la principale tendenza che ha caratterizzato il 2016 in termini di accesso a internet?

Il 2016 ha confermato l’affermazione del mobile surfing rispetto agli accessi online realizzati via Pc, non solo in termini di copertura, ma anche in termini di frequenza di utilizzo e, quindi, del tempo che si dedica alla fruizione. Dai dati sulla distribuzione del tempo trascorso online, prendendo come esempio l’ultimo mese dell’anno passato, dicembre 2016, emerge che il 79,2% del tempo totale online è stato generato dalla navigazione da mobile (smartphone e tablet, ndr) e, più in dettaglio, l’88,8% del tempo totale da mobile ha avuto origine da mobile applications, con un incremento del 36,8% rispetto a dicembre 2015. Il mobile surfing diventa un’abitudine, completamente integrata nella quotidianità, soprattutto per le nuove generazioni(i 18-34enni trascorrono più dell’80% del loro tempo online da mobile), ma anche della fascia intermedia dei 35-54enni, online da mobile per il 78% del tempo online.

Può mettere a confronto audience televisiva e digital audience?

Il valore del mobile emerge anche nel confronto con la tv, soprattutto nel caso delle fasce più giovani e digitalizzate. Per la maggior parte degli italiani, la tv resta ancora il mezzo dominante, ma le due curve dell’audience tendono ad avvicinarsi e, nel caso dei Millennials (18-34 anni, ndr), la curva della total digital audience superaquella della tv: 6,5 milioni di utenti unici nel giorno medio, rispetto ai 6,2 milioni di telespettatori.

In che modo la distribuzione del tempo speso online tra mobile e Pc è influenzata dal tipo di contenuti?

In genere si dedica più tempo alla navigazione da Pc per i siti e i contenuti che richiedono maggiore concentrazione o un coinvolgimento più riservato e personale, come per esempio news e servizi di informazione, portali, aste e servizi legati a transazioni di vario tipo. Viceversa si preferisce trascorrere più tempo online da mobile nel caso di contenuti e servizi ‘social’ e di intrattenimento.

Concentriamoci sull’audience online relativa ai contenuti video. Può fornire i principali dati a riguardo?

Nel corso di tutto il 2016, la categoria Video/Movies, che raggruppa siti, applicazioni e/o piattaforme di distribuzione di contenuti video e cinematografici, ha raggiunto un’audience media di 23,9 milioni, in crescita soprattutto da mobile (+13,5%, ndr), mentre la fruizione da desktop ha registrato una flessione del 9%. Con riferimento al solo mese di dicembre 2016, i contenuti video hanno conquistato l’82,5% degli utenti online, ossia 25,2 milioni di italiani.

Parallelamente, inizia a raggiungere l’interesse degli utenti anche la categoria Broadcast Media, che raggruppa i siti e le piattaforme dei broadcaster. Questi ultimi hanno cominciato a distribuire su internet i contenuti dei propri palinsesti, realizzandone anche ad hoc per la programmazione online. Si tratta di un’offerta che sta conquistando l’attenzione del pubblico, tanto da raggiungere i 16,3 milioni di utenti unici mensili, con un trend in crescita trainato, anche in questo caso, dalla fruizione da mobile (+19,6% rispetto alla media del 2015, ndr).

Sempre rispetto alla fruizione online di video, quali sono le principali differenze in termini di device utilizzato?

Dai dati sulla distribuzione del tempo online emerge una forte spinta verso il mobile, che riscontriamo anche nei dati della categoria Video/Movies. Il 70,2% del tempo dedicato ai contenuti di tale categoria è, infatti, generato dalla fruizione da mobile, +43,9% in un anno. Il tempo dedicato alla categoria Broadcast Media, invece, presenta ancora una distribuzione pressoché equa tra Pc (49,7%del tempo della categoria, ndr) e mobile (50,3%, ndr). La ragione di questo ‘pareggio’ è da trovare nella differente natura di parte dei contenuti e servizi proposti. Tuttavia, grazie all’ampliamento e strutturazione dell’offerta, si registra un aumento del tempo da mobile.

Qual è il profilo delle persone che consultano i contenuti video online in Italia?

In base ai dati dell’ultima rilevazione disponibile (dicembre 2016, ndr) sono 26,2 milioni gli utenti unici delle due principali categorie (Video Movies e Broadcast Media, al netto delle sovrapposizioni, ndr) dedicate alla distribuzione dei contenuti video online. I video, in generale, piacciono soprattutto ai giovani: scelgono questo tipo di contenuti il 74,2% dei 18-24enni, quasi il 70% dei 25-34enni e il 67% dei 35-44enni.

Come per la gran parte dei siti e applicazioni online, anche per questo tipo di contenuti la fascia più matura della popolazione, gli over 55, risulta poco coinvolta, tant’è che solo il 33,8%ha visitato un sito delle due categorie, anche se con segnali di crescita interessanti (+24% vs dicembre 2015, ndr). Quanto alla fascia intermedia dei 45-54enni, la quota di coloro che scelgono di vedere contenuti video online non raggiunge il 60% (fermandosi sul 59,8%, ndr), segno di una preferenza ancora ‘classica’ (ossia televisiva, ndr) nella fruizione di questo tipo di contenuti per i segmenti più maturi della popolazione.

Ritiene che la fruizione di contenuti video possa essere collegata alla sempre più ampia diffusione dei social network?

La proposta di video aumenta, l’utilizzo di social anche. È probabile che si assista a un effetto combinato positivo. Un fenomeno che vede anche i social network trasformarsi da piattaforme di relazione a canali di distribuzione di contenuti, alimentando ulteriormente le occasioni di contatto e la portata della diffusione dei contenuti video e non solo.

Come valuta la disponibilità crescente delle aziende a investire su contenuti video creativi, sfruttando anche dinamiche virali di diffusione?

È possibile che un contributo professionale nella produzione dei contenuti possa favorire un incremento di pubblico e diffusione. Comunque è da valutare quanto possa incidere sull’enorme massa di video che vengono caricati di continuo. Lato Audiweb stiamo lavorando per innovare totalmente il sistema di rilevazione, così da offrire al mercato una corretta e completa descrizione del fenomeno e dei flussi dell’audience online.

Quali sono le vostre previsioni rispetto alla fruizione di video nel prossimo futuro?

Rispetto ai dati che abbiamo appena analizzato, possiamo prevedere ancora un trend positivo per i contenuti Video/Movies e dei Broadcaster: i primi sempre più spostati verso il mobile; i contenuti della seconda categoria in crescita complessiva e, anche questa, con un ulteriore e nuovo slancio verso il mobile.

Mario Garaffa