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Nick Reid (IAB Europe): nel 2015 il mercato digitale in Europa a quota 36.4 miliardi. Per la prima volta ha battuto il mercato TV. Sempre più budget si spostano sul video (2,3 mld, +35,8%)

Dalla recente ricerca “Attitudes Towards Digital Video Advertising”, presentata oggi allo IAB Seminar, è emerso che l video advertising è largamente conosciuto e usato dal 90% degli operatori, soprattutto per creare brand awarness, che oggi influenza anche la valutazione dei KPI.

Nick Reid, IAB Europe Member and Managing Director TubeMogul Europe, allo IAB Seminar 2016, tenutosi oggi, 18 ottobre, al MiCo a Milano, ha presentato in anteprima i risultati della recente ricerca “Attitudes Towards Digital Video Advertising”, che ha indagato le modalità con le quali gli operatori stanno adottando il video advertising. Reid è partito dal valore del mercato digitale in Europa nel 2015: 36.4 miliardi e per la prima volta ha battuto il mercato TV.

La ricerca ha messo in luce come il video advertising sia largamente conosciuto e usato dal 90% degli operatori (92% degli advertisers, 90% delle agenzie e  92% dei publisher) e ha toccato i 2,3 mld di valore nel 2015 (+35,8%). A dimostrazione di come sempre più investimenti si spostano su questo strumento. Solo circa il 10% delle aziende, delle agenzie media e degli editori intervistati ha dichiarato di non utilizzare i formati di video dv. 

In aumento anche la quota del programmatic video, che ha raggiunto i 54 mln nel 2015, in crescita del 94,9%, dopo i 28 mln del  2014 (+102,7%). E proprio l'automazione sarà sempre più parte integrante del futuro del video adv. 

L’obiettivo di tutti i player è ovviamente quello di creare brand awarness, che oggi influenza anche la valutazione dei KPI e il formato video in questo caso risulta strategico soprattutto se saldato a contenuti di qualità.  In particolare, il 67% delle agenzie, il 67% degli advertiser e il 58% degli editori usano la brand awareness come metrica chiave per valutare le campagne di digital video. Tra le altre metriche anche il completion rate. 

 La quota di mercato del Video Advertising si conferma importante, infatti in Italia solo per il 18% dei publisher la percentuale del video adv sul totale investimenti digitali è inferiore al  20%.

Per quanto riguarda il contenuto, sono i canali news e sport quelli con il maggior numero di video adv.

Interessante  il dato sull' interazione tra campagne tv e video advertising: l’80% dei pubblicitari riconosce di farle in contemporanea ma senza una strategia comune. L'82% degli advertiser e l'88% delle agenzie ha affermato di pianificare campagne di digital video adv in unione con quelle televisive, consapevoli che questa strategia porta a una maggiore brand awareness. 

Riguardo ai formati, la maggior parte degli investimenti convergono su quelli instream ( circa il 30% delle aziende, il 45% delle agenzie e il 64% dei publishers dichiara che più di due terzi dei loro budget in digital video ad  sono collocati in pre-roll).

 

EC