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FERPI presenta il nuovo Codice di Autoregolamentazione per la gestione etica della reputazione nella professione dei relatori pubblici e dei comunicatori
Nato grazie all’impegno di un gruppo di lavoro interno alla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (FERPI), affiancato da esperti esterni di grande competenza, il Codice di Autoregolamentazione per la gestione etica della reputazione nella professione dei relatori pubblici e dei comunicatori entra a pieno titolo nel patrimonio valoriale e normativo di FERPI.
A sottolinearne il significato è Luca Poma (in foto), professore di Reputation Management all’Università LUMSA di Roma e coordinatore del gruppo di lavoro che ha redatto il Codice, che afferma: “La letteratura scientifica conferma che la reputazione è uno dei maggiori vantaggi competitivi di cui un’organizzazione possa disporre, nonché il più importante dei suoi asset intangibili e orienta i comportamenti di acquisto del pubblico, quindi genera denaro. E come tutto ciò che è generatore di valore, diventa sempre più oggetto di attenzione, e in alcuni casi, purtroppo, di manipolazione”.
“L’arena della comunicazione è diventata infinitamente complessa e insidiosa: agenzie e aziende sempre più spregiudicate, così come liberi professionisti di dubbia integrità, forniscono servizi di vera e propria costruzione ad hoc della reputazione. Ma non solo, denuncia Poma: quelle stesse agenzie non esitano ad aggredire e distruggere la reputazione di realtà competitor o comunque sgradite ai propri assistiti. Diffusione ad arte di fake news, uso di bot e fake account, e operazioni informatiche di data forging o data deletion, permettono oggi a comunicatori spregiudicati di influenzare il pubblico ma soprattutto gli algoritmi che regolano i meccanismi di visibilità nelle varie piattaforme social e nei principali motori di ricerca, alterando in modo malizioso le informazioni relative all’organizzazione target, distruggendo valore, pregiudicando la business continuity, e, nei casi più gravi, portando al fallimento di un’azienda o alla rovina di un personaggio pubblico”.
“Per questi motivi - conclude Poma - è imperativo che i professionisti delle relazioni pubbliche e della comunicazione si dotino di codici di regole condivisi per agire con integrità, trasparenza e responsabilità, realmente, non solo a parole. Perché in presenza di manipolazione, crolla la fiducia; e la costruzione di rapporti basati sulla fiducia è un elemento fondamentale per garantire il buon funzionamento delle istituzioni democratiche, per la competitività del sistema economico e per la coesione del tessuto sociale”.
Con il nuovo Codice di Autoregolamentazione FERPI ha anche l’ambizione di influenzare virtuosamente i comportamenti e le pratiche degli addetti ai lavori, sollecitandoli a rifiutare di collaborare con clienti che richiedono l’attuazione di pratiche manipolative o ingannevoli a danni di terzi.
“Il Codice è un documento impegnativo da subito per tutti gli iscritti FERPI – ha dichiarato Filippo Nani, presidente nazionale della Federazione – ma è anche un progetto aperto al dibattito e confronto con altre associazioni di categoria e gruppi di interesse, che immagino non mancheranno di dare il proprio contributo di idee”.