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Greenpeace: protesta a Cannes Lions 2022 per vietare le pubblicità dei combustibili fossili

Attiviste e attivisti dell'Associazione hanno scalato la sede del Palais del Festival di Cannes per chiedere alle agenzie pubblicitarie di interrompere i legami con l'industria dei combustibili fossili, e ottenere una legge europea che vieti le pubblicità e le sponsorizzazioni di queste aziende.

Questa mattina attiviste e attivisti di Greenpeace Francia hanno scalato la sede di Cannes Lions Festival of Creativity, per chiedere alle agenzie pubblicitarie di interrompere i legami con l'industria dei combustibili fossili, e ottenere una legge europea che vieti le pubblicità e le sponsorizzazioni di queste aziende.

Greenpeace

 
Gli attivisti sono arrivati al Palais des Festivals a bordo di un camion dei pompieri, per ricordare che continuare a bruciare combustibili fossili aggrava il riscaldamento globale, con impatti devastanti come le temperature record registrate in alcune regioni in Europa nell’ultima settimana e la prolungata siccità che affligge molte zone d’Italia. Gli attivisti hanno appeso uno striscione con la scritta "Le pubblicità fossili stanno bruciando il Pianeta". Alcuni di loro erano vestiti come il meme virale del cane "This is fine", solitamente utilizzato per negare una situazione drammatica - come la crisi climatica - e far finta che tutto vada bene: esattamente ciò che fanno le aziende inquinanti con le strategie di marketing ideate dalle agenzie creative. 

Dopo l'accordo di Parigi, almeno 300 premi sono stati assegnati ai Cannes Lions a pubblicità che promuovono viaggi aerei, compagnie petrolifere e prodotti che danneggiano il clima. Greenpeace chiede al mondo della comunicazione di non lavorare più per le aziende inquinanti, il cui business basato sui combustibili fossili alimenta eventi climatici estremi, crisi sociali e conflitti. 

«L'industria dei combustibili fossili usa la pubblicità e le sponsorizzazioni di eventi per ripulire la propria immagine, ritardare l'azione per il clima e influenzare l’opinione pubblica. Dietro i cartelloni pubblicitari patinati delle loro presunte iniziative “green” si nasconde un'industria che vuole solo espandersi continuando a estrarre e bruciare petrolio e gas, fino a quando la vita sul Pianeta non sarà irrimediabilmente compromessa», dichiara Silvia Pastorelli di Greenpeace UE, sul luogo della protesta a Cannes.

Quest'anno, per la prima volta, il rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC) ha messo in luce il ruolo delle agenzie di comunicazione e delle pubblicità nell'alimentare la crisi climatica, mentre centinaia di scienziati hanno firmato una lettera che chiede alle agenzie di comunicazione di smettere di lavorare con le aziende dei combustibili fossili e di diffondere notizie false sul clima.

Greenpeace, insieme a quasi 40 organizzazioni internazionali, promuove una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che invoca una legge per vietare la pubblicità e le sponsorizzazioni da parte delle aziende dei combustibili fossili. Se la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” raggiungerà il traguardo di un milione di firme entro ottobre, la Commissione Europea sarà obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole delle aziende inquinanti responsabili della crisi climatica.

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Lunedì scorso, un attivista di Greenpeace France, ex vincitore e giurato del festival, ha interrotto la cerimonia di apertura della kermesse per restituire un Lion Award vinto dopo aver lavorato per un'azienda automobilistica. L’attivista ha chiesto alle agenzie pubblicitarie presenti all'evento di non essere più complici nella diffusione di notizie false sulla catastrofe climatica e nella promozione dei prodotti inquinanti