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#ESSERE UNICI E UNIVERSALI fa la differenza? Sponz Fest, Piano City Milano, Elita e Rockin’1000 si raccontano al Bea Festival

Realtà ‘eccellenti’ alla ribalta: l’Italia si popola di format innovativi sempre più integrati con il territorio e la comunità locale. Perché a fare la differenza è l’unicità, ma vissuta in maniera sostenibile. Aziende, aprite bene le orecchie: se cercate un modo diverso di comunicare attraverso gli eventi, leggete qui.

Quello tra eventi e territorio è, oggi più che mai, un binomio perfetto. Negli ultimi anni l’Italia ha prodotto piccoli grandi eventi e festival ‘eccellenti’ che si affermano sempre più come vere e proprie case history-manifesto di come creare un circolo virtuoso tra evento e locus.

Ne hanno parlato al Bea Festival (22-23 settembre, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' di Milano) Michele Maffucci, presidente associazione Sponziamoci (Sponz Fest), Franco Bassi, direttore organizzativo Sponz Fest, Daniela Cattaneo, fondatrice di h(films) e h+ (Piano City Milano), Dino Lupelli, general manager Elita e Claudia Spadoni, project manager e responsabile produzione eventi Rockin’1000.

Sponz Fest è il Festival ideato e diretto dal cantautore Vinicio Capossela che si tiene in Alta Irpinia e si avvale della collaborazione attiva dei comuni di Calitri, capofila del progetto, Sant’Andrea di Conza, Conza, Andretta, Cairano, Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi. Un territorio quasi dimenticato, che difficilmente vive sulle mappe dei tragitti comuni. “Il nostro obiettivo è proprio questo: promuovere un’area poco valorizzata, mettendoci a disposizione della comunità locale – spiega Maffucci -. Sponz Fest nasce come una festa di paese che ogni anno ruota intorno a un tema diverso – lo sposalizio, il treno, la luna… - e, in sette giorni, anima un entroterra di cui pochi conoscono anche solo l’esistenza”.

“Negli anni siamo intervenuti sul territorio con operazioni di vera e propria ‘bonifica’ spiega Bassi - . Abbiamo restaurato una fontana e una piazzetta, decespugliato aree dismesse… Insomma, abbiamo cercato una via per portare arte e cultura in un evento pubblico diverso, strettamente integrato alla dimensione locale. Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, siamo restii a richiederne, perché hanno generalmente tempi biblici. Le aziende che ci hanno affiancato sono quelle che credono nella possibilità di fare una comunicazione diversa, che non sia uno ‘spottone’ ma che sia in linea con il mood dell’evento, senza snaturarlo”.

Dalla Campania, alla Lombardia, e più precisamente a Milano, con Piano City. “Faccio una premessa - spiega Cattaneo -: io sono una pubblicitaria che si è ‘prestata’ all’organizzazione di un evento/format nuovo. E credo che in questo momento storico più che mai, i media e le aziende siano davvero ‘premium’ se fanno del bene al territorio. Piano City nasce da un’idea di Ludovico Einaudi e si riassume in un concetto di base: concerti di piano che nascono all’interno di case private e spazi pubblici, dove, attraverso una call to action ci si può proporre per suonare o mettere a disposizione i propri spazi. Milano è una città che ben si presta agli eventi diffusi, i milanesi amano camminare. Il format ha avuto un grandissimo successo tanto che oggi è diventato un vero e proprio benchmark. Le aziende hanno sposato l’idea, in particolare Banca Intesa ed Edison, partner fin dalla prima edizione”.

Nasce dalla passione di quattro operatori del mondo degli eventi Elita, una struttura originariamente ideata per produrre un format durante la Settimana del Salone del Mobile.

“All’inizio, non è stato facile - spiega Lupelli -. L’industria dei Festival in Italia solo recentemente si è risvegliata, basti pensare che per la prima edizione avevamo 12 operatori attivi sul territorio, mentre oggi ne abbiamo 27, una crescita esponenziale. Tuttavia, c’è ancora da fare molta strada: se Milano è una città ‘eccellente’ per gli eventi, l’agglomerato nazionale delle manifestazioni raggiunge a malapena la metà dei numeri di un festival medio internazionale come può essere il Sonar di Barcellona. L’Italia non riesce ancora a ‘fare sistema’, anche se, fortunatamente, si sta formando una squadra di ‘addetti ai lavori’ con competenze sempre più specifiche. Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, anche noi non ci contiamo più di tanto: credo che un festival debba essere in grado di reggersi autonomamente e farsi sponsorizzare da aziende che sappiano usare l’evento come un modo diverso di comunicare. Al pubblico devi vendere un’esperienza vera, ci deve essere una declinazione ad hoc. E l’impatto sul territorio è importante: pensate al caso di Arezzo Wave. Quando il Festival ha chiuso i battenti il flusso del turismo è calato sensibilmente. Da recenti studi si evince che, per ogni euro investito da chi fa eventi, il ritorno sul territorio è moltiplicato per quattro!”.

Infine, il caso simbolo dell’anno, Rockin’1000. Nato da un’idea di Fabio Zaffagnini, che di professione farebbe il biologo, parte dal desiderio di far venire in Italia, e in particolare a Cesena, il celebre gruppo dei Foo Fighters a fare un concerto. Da lì la registrazione di un video diventato virale - a oggi è stato visto da oltre 33 milioni di persone nel mondo! – con 1.000 musicisti che hanno suonato all’unisono la loro canzone, Learn to Fly.

Per la cronaca, i Foo Fighters hanno talmente apprezzato il progetto che hanno aggiunto il palazzetto di Cesena come data del loro tour internazionale. Un’azione che ha avuto sul territorio ritorni notevolissimi. “L’evento è stato realizzato con una campagna di crowdfounding, perché non eravamo nessuno - spiega Spadoni -. I 1.000 musicisti sono venuti a loro spese da tutta Italia e hanno provato per qualche giorno. Il ritorno mediatico è stato impressionante, ne hanno parlato in tutto il mondo. Quest’anno abbiamo fatto le cose in grande con ‘That’s Live’, evento con musicisti provenienti da tutto il mondo che hanno suonato dei pezzi classici della storia del rock allo stadio di Cesena con 13.000 persone presenti”.

Non per niente, Rockin’1000 l’anno scorso ha vinto al Bea Italia come Miglior Evento Low Cost. Per dire, la creatività e l’unicità premiano.  

Serena Roberti

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SPONSOR E PARTNER

Il Bea - Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication è un evento ideato e organizzato da ADC Group.

L'edizione 2016 (seconda edizione) è realizzata in collaborazione con l'agenzia Merlo.

Main Partner:
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci'
Loretoprint
STS Communication
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Visconti Banqueting
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V Lab
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