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Forum WPP - Ambrosetti/1. Le città metropolitane possono dare una spinta propulsiva alla crescita del Paese, ma servono infrastrutture, posti di lavoro e risorse. L'autonomia? Possibile soluzione

Coon Marco Bucci, sindaco Città Metropolitana di Genova, e Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia, ospiti del sesto Forum WPP - The European House Ambrosetti organizzato a Milano, focus su opportunità da cogliere e problemi da affrontare per rendere le città più attrattive, considerato il loro ruolo chiave nel rilancio del Paese.

Le città metropolitane in Italia sono 14 e contribuiscono al PIL per 663 miliardi (ovvero il 41% del totale nazionale). Nelle città metropolitane abita il 37% della popolazione italiana, pari a 22 milioni di individui, vi sono ben 55 università, 7,9 milioni di occupati, 1,8 milioni di aziende e 2.200 start up.  

Se a tutto questo si aggiunge il fatto che 12 città metropolitane su 14 hanno tassi di crescita della popolazione maggiori di quelli delle Regioni di appartenenza non stupisce l'attenzione riservata a questi centri, che possono avere davvero un ruolo importante per il rilancio del sistema Paese. 

Se ne è parlato in apertura del sesto Forum WPP - The European House Ambrosetti, andato in scena questa mattina, 10 novembre, a Milano, con Marco Bucci, sindaco Città Metropolitana di Genova, e Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia.

Per Genova sono principalmente due le criticità da affrontare: la mancanza di infrastrutture adeguate e di investimenti in quest'ambito e la continua diminuzione del numero di abitanti, determinata dalla mancanza di posti di lavoro. 

Tuttavia la città ha anche degli evidenti punti di forza, in primis l'alto livello della qualità della vita. Inoltre, c'è una grande area industriale non ancora occupata su cui potrebbero nascere nuove aziende. 

"Dobbiamo trovare soggetti che vogliano investire nella nostra città", ha detto Bucci, mettendo in luce anche tre filoni su cui puntare: porto e logistica, che possono diventare una risorsa importante per la città (basti pensare che il 50% delle merci della pianura padana passa da Genova, ndr.), turismo, che andrebbe rilanciato valorizzando e comunicando sia le bellezze ambientali che quelle culturali, e alta tecnologia, un settore già rappresentato sul territorio da diverse imprese che potrebbe crescere ulteriormente.

Certo il fatto che molte decisioni in merito agli investimenti da realizzare, soprattutto a livello infrastrutturale, vengano prese a Roma, può essere un ostacolo. "Sono un grande sostenitore dell'autonomia - ha affermato Bucci - , che consente di essere consapevoli del proprio destino".

D'accordo anche Maroni, che ha sottolineato: "Autonomia significa maggiori competenze e maggiori risorse - ha detto Maroni - . La Lombardia ad esempio è la regione più virtuosa sotto diversi punti di vista (qualità della spesa, numero di dipendenti rispetto al numero di abitanti, pagamento dei fornitori, ndr.), ma questa virtuosità non viene riconosciuta né ricompensata in alcun modo. Consideriamo ad esmepio il residuo fiscale, ovvero la differenza tra la spesa dei cittadini in tasse e quanto ricevono dallo Stato: ammonta a 54 miliardi di euro, cioè più del doppio del bilancio della regione. Sono convinto che per favorire la crescita delle imprese lombarde servano più autonomia e più risorse". 

"Con Expo abbiamo dimostrato che anche in Italia le cose possono essere fatte bene, rispettando tempi e budget. Da questa esperienza Milano e la Lombardia hanno avuto un ritorno importante in termini di immagine, investimenti e flussi turistici, ma ci sono indubbiamente delle criticità da affrontare - ha spiegato Maroni - . Ad esempio ci sono molte competenze ma poche risorse, inoltre il fatto che il sindaco di Milano sia anche il sindaco dell'intera città metropolitana può rappresentare una difficoltà, perché le persone di altri Comuni possono non sentirsi rappresentate da qualcuno che non eleggono". 

Le parole chiave per continuare a far crescere Milano e non solo? Innovazione, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno alle imprese

Serena Piazzi