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Forum WPP-Ambrosetti/5. Fincantieri e DiaSorin, due esempi di aziende eccellenti. Parole chiave: innovazione, coraggio, visione
La seconda parte dei lavori al Forum WPP -Ambrosetti, il 10 novembre, a Milano, dedicata a "La competitività dell’Italia nel nuovo scenario tra capitalismo digitale e manifattura industriale’ ha visto protagoniste due imprese segnalate come due casi di eccellenza nel nostro Paese. Per modelli di business, crescita, sviluppo, visione e scelte di occupazione. La comunicazione non deve raccontare un mero guscio vuoto a attività e scelte di business concrete.
La prima è Fincantieri, che, come ben descritto dal presidente Giampiero Massolo, è cresciuta attraverso tre leve: visione, capacità e coraggio. Tre valori che l'hanno portata a una grande espansione internazionale ma con una forte base in Italia, dove ha dislocato diversi centri di produzione all'insegna della diversificazione e dellinternazionalizzazione.
Fincantieri oggi è presente in Cina, negli Usa e sta trattando con i francesi dei Cantieri dell'Atlantico per creare Airbus dei mari, una realtà in grado di sbaragliare i competitor globali.
Ricordiamo i numeri della società, che ha chiuso i primi 9 mesi del 2017 con ricavi pari a 3,57 miliardi di euro, in incremento del 10,7% rispetto ai 3,23 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
Carlo Rosa, ad DiaSorin, società nel settore della diagnostica, ha raccontato come l'azienda ha fatto della visione e della consapevolezza del futuro una delle armi della sua crescita. Partendo dal presupposto che la popolazione sta invecchiando e che a livello globale si sta ancora urbanizzando. Due fattori che porteranno le persone a crescenti investimenti nel settore.
Quale il modello di business di DiaSorin? "Non siamo mai stati una startup e non abbiamo mai pensato che piccolo è bello" ha esordito Rosa. "Siamo nati all’interno del Gruppo Fiat per poi diventare indipendenti, grazie a un’operazione di management buyout. Questo ci ha dato le basi culturali per ragionare da grande azienda in un settore che ha davanti a sè un grande sviluppo".
La società, ricordiamo, ha chiuso il primo semestre del 2017 con un fatturato di 319,3 milioni di euro, in aumento del 19,9% rispetto ai 266,2 milioni registrati nella prima metà dello scorso esercizio.
Le due imprese sono state assunte a modello anche per l'impegno nel tutelare e valorizzare le professionalità italiane e interne nonostate l'automazione dei processi in corso.
Un fenomeno che, secondo le stime di Ambrosetti, spiegate da Valerio De Molli, potrebbe portare a una perdita di posti di lavoro pari al 14,9% del totale dei lavoratori italiani, circa 3,2 milioni di persone, con un impatto diretto sulla contrazione dei consumi.
A riguardo, tra i settori più a rischio per il crollo di occupazione in seguito all'automazione ci sono agricoltura e pesca (25%), commercio (20%), settore manifatturiero (19%). Il fenomeno riguarda anche la comunicazione, settore per il quale si prevede un -4% nei prossimi 15 anni”.