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Huddle/2. L'evoluzione di Rai passa dal buon utilizzo dei dati e da contenuti multipiattaforma di qualità. Parola d'ordine: trasparenza

Antonella Di Lazzaro, vice direttore Rai Digital, ha raccontato alla platea di Huddle la strategia perseguita dal broadcaster, sempre più orientata a offrire agli utenti contenuti ad hoc sulla base delle loro esigenze e delle caratteristiche della piattaforma attraverso cui vengono fruiti. A fare da spartiacque tra sufficienza ed eccellenza è la creatività.

E' noto a tutti quanto la Rai si sia trasformata negli ultimi anni, per stare al passo con l'evoluzione delle piattaforme e con i nuovi comportamenti del consumatore nei confronti della televisione. Antonella Di Lazzaro, ospite di Huddle, ha fatto il punto sullo stato dell'arte attuale, sui punti cardine della strategia del boradcaster e sugli obiettivi per il futuro. 

"Il contratto di servizio per la prima volta ha stabilito che Rai è un editore multimedia - ha spiegato Di Lazzaro -, riconoscendo il nuovo dna della tv pubblica in Italia, che va ben oltre il mezzo televisivo strettamente inteso". 

"Oggi abbiamo a che fare con un utente smart, evoluto, che pretende che l'offerta sia tarata sulle sue esigenze e sui suoi gusti e che diventa esso stesso medium - ha aggiunto la manager - . Non solo. Abbiamo a che fare con una generalizzata crisi di fiducia, che coinvolge soprattutto la rete, dove anche i broadcaster televisivi sono presenti con i propri contenuti. Basti pensare che in Europa il 51% della popolazione si dichiara preoccupata dell'erosione della privacy in rete e il 60% dell'utilizzo dei dati personali". 

Il tema della fiducia è strettamente legato a quello dei dati, che rappresentano un grande valore per accrescere la conoscenza dei propri consumatori e saranno sempre più importanti in futuro, nell'ottica di costruire un'offerta il più possibile personalizzata. 

"La trasparenza nel trattamento dei dati è il primo presupposto per recuperare fiducia e l'entrata in vigore del GDPR rappresenta senza dubbio un passo avanti in questo senso - ha affermato Di Lazzaro -.  L'etica è altrettanto importante: non dobbiamo dimenticarci che Rai eroga un servizio pubblico e pertanto si rifà ai principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo che devono essere rispettati in ogni circostanza e su ogni piattaforma".

"Rai deve continuare a tramandare storia, cultura ed educazione pur restando al passo con la tecnologia e facendo evolvere i propri linguaggi in linea con le piattaforme. Credo che oggi la Rai possa giocare un ruolo anche nella alfabetizzazione digitale degli italiani, rivolgendosi a due target: gli anziani, ai quali va spiegato che alcune app possono facilitare loro la vita, e i più giovani, che dovrebbero essere istruiti in merito alle opportunità che il digitale offre loro dal punto di vista lavorativo, ma anche informati in merito ai pericoli della rete", ha dichiarato la manager. 

D'altra parte la focalizzazione sull'utente finale salta all'occhio anche guardando ad altri broadcaster: BBC, ad esempio, si è completamente riorganizzata lo scorso settembre introducendo la figura del 'Customer Officer', che ha il compito di verificare che tutto ciò che viene realizzato all'interno dell'azienda abbia l'obiettivo ultimo di soddisfare le aspettative di clienti e utenti. 

Nel processo di trasformazione di Rai il contenuto gioca un ruolo fondamentale. "L'offerta evolve insieme al mezzo - ha spiegato Di Lazzaro  - : abbiamo lanciato delle linee di prodotto pensate per i social media e stiamo cercando di rendere l'esperienza dell'utente sempre più coinvolgente, anche attraverso le app. Su Rai Play debutteranno a breve dei contenuti originali e sul digitale stiamo stringendo partnership con altre piattaforme (come YouTube, Amazon e Netflix, ndr.) proprio per garantire l'universalità. Inoltre quando realizziamo i nostri contenuti dobbiamo tenere conto del consumo non lineare, la cui quota è crescita del 77% negli ultimi tre anni".

A fare la differenza è sempre la creatività. "E' la creatività a segnare la distanza tra sufficienza ed eccellenza: l'innovazione passa sempre da un azzardo creativo", ha sottolineato la manager. 

Guardando al futuro, si può prevedere che le nuove frontiere della tecnologia avranno un impatto anche sulla produzione e fruizione dei contenuti. "Guardando all'intelligenza artificiale sono già molto diffusi i chatbot che consentono di produrre testi basandosi su un data set; la diffusione degli assistenti vocali pone gli editori nella condizione di lavorare per essere rilevanti all'interno della loro offerta; infine augmented reality e virtual reality non sono ancora una realtà molto diffusa, ma probabilmente incideranno anch'esse sulla creazione dei contenuti", ha spiegato Di Lazzaro. 

In questo scenario in continua trasformazione, per farsi notare occorre produrre contenuti identitari molto forti, in un patto di co-creazione con gli utenti. "Questo è l'unico modo per governare il cambiamento digitale. Per avere successo ed essere apprezzati dal nuovo consumatore televisivo dobbiamo sporcarci le mani, sperimentare e a volte anche rischiare. Continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto non basta più", ha chiosato la manager.

Serena Piazzi