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L'Italia sta in casa ma riparte dai balconi: flash mob musicali e applausi da nord a sud al motto di 'Andrà tutto bene'

C’è chi ha sbattuto pentole e coperchi, chi ha intonato l’inno d’Italia, chi ha preso uno strumento in mano e chi ha alzato il volume dello stereo. Un modo per sentirsi comunità rispettando le norme ministeriali. Le iniziative nate dai social hanno preso vita da Torino a Cagliari: protagonisti anche vip come Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro.

La musica come terapia contro la paura del Covid-19. Quella dell’Inno di Mameli prima di tutti. Poi il suono delle cornamuse a Torino, la ‘Napul’è’ di Pino Daniele nel capoluogo partenopeo, la ‘Roma Capoccia’ di Antonello Venditti nella capitale e le strofe in sardo con la fisarmonica a Cagliari. Gli italiani venerdì 13 marzo si sono dati appuntamento fuori dai propri balconi intorno alle ore 18.00 per dare vita a flash mob musicali che li unissero, nonostante le distanze fisiche imposte dalle norme ministeriali, in una sorta di incoraggiamento collettivo per il nostro Paese impegnato in una delle battaglie più difficili di sempre. 

Le esibizioni sono state tantissime, dal violino al pianoforte al flauto. Ma anche chi ha sbattuto pentole e coperchi e chi ha alzato il volume dello stereo. Non sono mancati lunghi applausi per ringraziare tutte le persone, soprattutto medici e paramedici, impegnate in prima fila in questi giorni difficili per combattere la pandemia da coronavirus.

Un po’ ovunque sono comparse anche bandiere tricolore esposte dalle finestre o sulle ringhiere con la scritta 'Andrà tutto bene'.

Ad innescare la serie di flash mob sonori dal nome ‘Ovunque tu sia’ è stata la città di Napoli, dove la musica è rimbalzata di balcone in balcone, in diverse zone della città, a partire dai Quartieri spagnoli: da Pino Daniele con «Napul'è» di Pino Daniele ad Andrea Sannino con «Abbracciame» e «I ragazzi della Curva B» di Nino D'Angelo. A Fuorigrotta, ma anche in altri quartieri del capoluogo campano, l'appello circolato il giorno precedente su FB è stato raccolto dai cittadini a suon di sirene, tamburelli e stoviglie prese a colpi per far rumore, per un breve momento di condivisione e vicinanza nei giorni di isolamento. Telefonini, tablet, schermi dei computer e casse audio sono stati rivolti verso la strada: insieme si ascolta la musica e si canta. 

Tanti anche i romani che hanno aderito al flash mob 'Affacciati alla finestra, Romamia!', un evento partito dal basso ma sostenuto anche dalla sindaca Virginia Raggi: "Oggi affacciatevi alla finestra, uscite sul balcone, fermatevi e salutate i vostri vicini. Se volete cantate, fate un cenno con le mani, sventolate un fazzoletto bianco. Facciamoci coraggio tutti insieme per superare questo momento", è stato l'appello della Raggi. «Dobbiamo restare in casa per bloccare il contagio del coronavirus. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo». Il flash bob musicale prevede un appuntamento fisso, tutti i giorni alle 18, venerdì 13 è stata la volta dell'Inno d'Italia, sabato 14 Azzurro, mentre domenica 15 Il cielo è sempre più blu.

Nella capitale tra le ringhiere è spuntato anche qualche vipGiuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, ha cantato e suonato la chitarra come ad un falò. 

Milano la proposta è partita della street band Fanfaroma: "Aprite le finestre alle 18, uscite in balcone e suoniamo tutti insieme anche se lontani... Rallegriamo la città". E così è stato. Già quasi diecimila le persone che hanno aderito all'iniziativa sulla pagina Facebook della band. Affacciati sulla corte del palazzo, gli inquilini di uno stabile in via Canonica hanno intonato i versi del popolare brano che Jimmy Fontana incise nel 1965 'Ed il giorno verrà'

Anche alcuni musicisti fiorentini si sono mobilitati per il flash mob sonoro "Concerti alla finestra", nato sui social. Due docenti della Scuola di musica di Fiesole, che sono anche musicisti del Maggio fiorentino, hanno improvvisato un concerto dal loro balcone.

La Sardegna non è stata a guardare. A Cagliari c'è chi ha portato la propria viola sul balcone, chi ha cantato e chi ha intonato qualche strofa in sardo accompagnandosi con la fisarmonica. Anche Nicola Macciò, leader degli storici Joe Perrino and the Mellowtones, band cagliaritana che incideva dischi per la stessa casa discografica dei Litfiba, ha tenuto suo «concerto» nel centrale Corso Vittorio Emanuele con la canzone «Lu carcere», ammiccando sportivamente alla necessità di dover rimanere in casa per sconfiggere il Covid19. Altro concerto in via dei Giudicati: Marco Antonio Pia si è esibito dal balcone con la sua fisarmonica. Prima ha improvvisato in sardo una canzone proprio sul coronavirus e la vita, a casa, dopo il decreto anti Covid19. E poi ha intonato un'Ave Maria in sardo. Poco distante l'altro concerto con la viola.