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NC Digital Festival. Reshape the future - feel the digital. TECNOLOGIA. Quale mondo senza cookie? L’apocalisse può attendere

Sul ‘Viale del Tramonto’ dei cookies, sembra prospettarsi l’apocalisse. Ma gli esperti di settore ci spiegano perché non è così, presentando strumenti che aprono nuove strade al futuro cookieless.

Con la dismissione dei cookie di terza parte è alle porte una svolta epocale per il digital marketing che di fatto, benché rimandata al 2023, impedirà l’identificazione univoca degli utenti per il tracciamento, la profilazione, il retargeting.

Le implicazioni di un futuro senza cookie non riguardano però solo gli utenti, che potranno essere più sicuri della loro privacy online, e chi compra e pianifica la pubblicità: come evolverà l’offerta degli editori e delle media company? E quale scenario invece si prospetta per le diverse piattaforme tecnologiche dedicate al programmatic trading? Anche se sembra ancora essere una strada in salita, agli NC Digital Awards 2021 durante la giornata dei contenuti, il 13 ottobre, si è parlato di come si stanno attrezzando i player del settore per affrontare la ‘Cookie Apocalypse’ attraverso soluzioni valide e condivise.

Cosa accadrà? “Piccolo riassunto: dal 2023 sarà molto più problematico riconoscere il target on line, cosa che negli ultimi anni è stata al centro dello sviluppo di tutte le tecnologie - spiega Carlo De Matteo (foto sopra), Chief Operating Officer Mint -. La questione della privacy dell’utente
impedirà di raccogliere informazioni per profilare gli utenti. L’economia digital grida al ‘disastro’, ma in realtà molto si può fare per trasformare questo limite in opportunità. In tempi non sospetti, noi di Mint abbiamo capito che esiste una quantità di dati sommersi che non sono necessariamente legati al consumatore. Ebbene, questi dati, se presi nella loro interezza, forniscono una quantità di informazioni molto maggiore rispetto a quelli dati da un singolo cookie, pur rispettando la privacy individuale. Se applichiamo ai big data tecnologie come l’A.I. e l’automazione e le integriamo in un software in un’ottica multicanale, possiamo semplificare la vita al mondo dell’advertising e ottenere ottimi risultati”.

Il tema è pensare a un mondo in cui il cookie non è più il trono su cui si siede tutto il mondo dell’advertising.

Qual è lo scopo? “Se si riesce a usare queste tecnologie su tutto l’arco dei canali pubblicitari, attraverso un software come quello ideato da noi, si crea advertising equity. Cos’è? E’ il valore intrinseco che un’azienda ha nel produrre informazione ed è importantissimo.
Abbiamo creato un software su quattro layer: il primo riguarda l’integrazione con le tecnologie di advertising come, ad esempio, Google, Facebook e le principali piattaforme di programmatic); il secondo ruota intorno a un gestionale; il terzo è legato all’intelligenza artificiale che può compiere tantissime operazioni; il quarto infine, riguarda la parte di insight. C’è poi l’ottimizzatore che, in ogni secondo, ti propone come ritarare l’investimento in
corso d’opera”.

Digital cookie Lo ponte Teads02

 

In collegamento interviene Angelo Loponte, Head of Business Development Teads Italia, che illustra un altro strumento, Cookieless Translator. “Il nostro approccio è quello di evangelizzare il mercato, perché si tratta di una nuova modalità di fare targeting. In realtà, esistono tante altre variabili da considerare per rendere la pianificazione media efficace. Noi abbiamo lanciato una piattaforma end-to-end che permette agli advertiser di pianificare in autonomia una campagna e vedere in tempo reale come va. Abbiamo voluto portare a compimento una serie di iniziative che aiutino il brand a capire che un futuro cookieless non è l’apocalisse. In sintesi, attraverso un translator, offriamo già la possibilità di tradurre automaticamente un target da cookie a cookieless. Siamo tra le piattaforme che permettono di farlo mantenendo al centro la privacy dell’utente e, credetemi, alcune nostre recenti case history dimostrano che una targettizzazione di questo tipo, ovvero ‘cookieless’, sta ottenendo risultati addirittura migliori di quella nota. Quindi, niente paura, l’apocalisse… non arriva!”.

 

Serena Roberti