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Ninja Talk. 'Dialoghi Ribelli' con Watly, Tim, Rockin’1000, LifeGate, Innovation Design, Robintur, Aw-Lab ed Enel per riscrivere business e approcci grazie a tecnologia, responsabilità e physical economy

Attraverso il format delle interviste a manager della rivoluzione digitale, il Founder & CEO Ninka Academy Mirko Pallera ha acceso i fari su come le tecnologie cambiano i mercati, su come il Coronavirus sta modificando il mondo dei viaggi e del design, sul rinnovamento del retail e della gestione delle risorse umane all’interno delle aziende e sul ruolo fondamentale della musica in momenti di crisi.

Durante il palinsesto della Milano Digital Week Online Edition, Ninja Academy ha creato il format live “Ninja Talk – Dialoghi Ribelli” condotto dal Founder & CEO Mirko Pallera. Oggi,  29 maggio,  si è discusso di transumanesimo, di futuro, del nuovo domani che ci aspetta e del modo in cui le tecnologie cambiano i mercati, di smartworking, di sostenibilità, di come il Coronavirus sta modificando il mondo dei viaggi e del design, del cambiamento del retail e della gestione delle risorse umane all’interno delle aziende e del ruolo fondamentale della musica nei momenti di crisi.

Il talk è uno Spin-off di N-Conference e ha coinvolto alcuni speaker che parteciperanno alla N-Conference 2021.

“Il Coronavirus non deve essere un freno – spiega Mirko Pallera, Ceo e fondatore Ninja – Come in ogni crisi occorre trovare la chiave per uscirne più forti e rafforzati. In tre ore abbiamo dato spazio a grandi personaggi del mondo del business che hanno raccolto la sfida della pandemia e hanno alzato lo sguardo sfruttando il momento senza soccombere. L’obiettivo è di raccontare storie, aprire confronti e dare spazio a riflessioni serie e concrete sul nostro oggi, ma soprattutto sul futuro che è qui, adesso”.

Marco Attisani (Founder Watly, startup impegnata a garantire acqua, energia e connessione ai paesi del terzo mondo) è stato protagnista del  talk “La singolarità è arrivata e non ce ne siamo accorti” e ha parlato di trasumanesimo e ha spronato i manager ad essere “audaci”. “Il transumanesimo è una tecno filosofia che prevede l’evoluzione dell’essere umano grazie all’implementazione tecnologica. L’uomo, così com’è può vivere sulla terra? Al momento produciamo miliardi di plastica e uccidiamo 700 miliardi di animali all’anno, se vogliamo la salvezza è necessario implementare tecnologie per la salute, la vita e il benessere sociale” ha esordito il manager - . "Queste tecnologie sono già disposizione, ma non mi riferisco al tentativo di un sistema di controllo orwelliano che soffoca la democrazia. Se le tecnologie vengono capite comprese e utilizzate con etica salveranno il mondo da noi stessi” ha affermato. 

Alla domanda posta da Mirko Pallera su cosa possiamo fare oggi per le nostre aziende, i nostri figli e per trasformare quello che è accaduto in questi mesi in opportunità, Attisani precisa che se vogliamo mettere le basi per continuare a prosperare anche in questa evoluzione così rapida dobbiamo essere audaci, e in primis devono esserlo i manager e gli imprenditori delle grandi aziende che hanno capacità di influire più di altre realtà sulla vita. Non bisogna accettare idee sapendo che sono erronee ma indagare e rimanere nell’ottica della preservazione e proiettarsi nel futuro. “Io realizzo macchine che forniscono acqua alla gente, dimostrazione che la tecnologia è al nostro servizio con un approccio pro-umano” ha concluso il Founder della startup.

Quang Ngo Dinh (VP Consumer Market TIM) si è concentrato su “Le Tecnologie che cambiano i mercati” affermando che fino ad ora abbiamo parlato di un futuro molto in avanti, ma per capire cosa ci sta succedendo oggi e per capire le nostre paure di fronte alla rivoluzione tecnologica è necessario anche guardare il passato dell’evoluzione tecnologica. “L’uomo ha attraversato  tante rivoluzioni tecnologiche, ad esempio nel ‘700 è stata scoperta l’energia a vapore che ha cambiato il mercato. In questi mesi la tecnologia ha dato sicuramente un forte impulso al processo di digitalizzazione del Paese, innescando significativi cambiamenti che, se gestiti adeguatamente, potranno creare valore. La digitalizzazione è una rivoluzione che cambierà il business e il marketing. Però non bisogna dimenticare che le grandi rivoluzioni devono essere sostenibili e a vantaggio di noi stessi”.

“Ci siamo resi conto di come i mercati possono cambiare rapidamente, si pensi ad esempio alla sharing economy. Questi cambiamenti a volte sono accelerati da shock come quello che abbiamo vissuto con il Coronavirus che rendono l’accelerazione più evidente” ha sottolineato il manager. "Grazie alle nostra rete, sia fissa che mobile, i nostri figli hanno potuto continuare a studiare, le aziende  hanno dato continuità alle proprie attività e tutti noi siamo riusciti a restare in contatto con i nostri cari e con il mondo esterno. Insomma, l’emergenza ci ha fatto rendere conto di quanto la digitalizzazione sia un bene primario: per la ripartenza ci aspettiamo che tecnologia e la connettività si affermino tra le priorità per uscire dall’emergenza velocemente e più forti”.

Parlando dei cambiamenti che introdurrà il 5G il VP Consumer Market TIM ha evidenziato le diverse opportunità che offre: il tempo di risposta della rete per interazioni è dieci volte inferiore (latenza), la banda disponibile è dieci volte superiore (velocità), la capacità di una singola cellula di servire i device connessi è 10 volte superiore al 4G e darà la possibilità di connettere molti più oggetti (vestiti, automobili, sensori su animali domestici e oggetti della casa). Apporterà miglioramenti negli ambiti della telemedicina, delle cure a distanza, delle smart city, del Cloud gaming.

Fabio Zaffagnini, Founder Rockin’1000  “Rebel Music: il linguaggio universale per superare la crisi”. Il professionista ha raccontato il progetto “Together we can” di Aperol: 1200 musicisti hanno suonato a distanza a favore di una raccolta fondi per la protezione civile: “Entrare nelle case per riuscire a fare musica rappresenta di questo periodo la voglia di coesione sociale – sostiene Zaffagnini - La musica è sempre stata una forma di evasione e come tale ha scatenato un processo di umanizzazione. Il progresso tecnologico ha salvato le persone malate e la musica ha salvato tutti gli altri. Il digitale è stato utilizzato come mezzo di diffusione, non come un fenomeno fine a se stesso". "Durante il lockdown la musica ha prodotto coesione sociale anche se è emersa l'impossibilità, per il mondo digitale, di sostituire l’intrattenimento dal vivo. “Sono esperienze che toccano i 5 sensi, un concerto non è solo ascoltare musica, significa alzarsi la mattina e mettersi in fila, stare in mezzo a delle persone che saltano e sudano. Un concerto online può soddisfare solo vista ed udito, ma le persone hanno bisogno di interazioni. La tecnologia sta cambiando queste interazioni, però sono imprescindibili, ed è importante usare il digitale come mezzo di diffusione e di coesione e non come fine” ha sottolienato. 

Il microfono è successivamente passato a Enea Roveda (Group CEO di LifeGate), a Mirco Pasqualini (VP Strategic and Innovation Design) e Roberto Ciacci (Marketing Director di Robintur), che hanno animato il talk  “Cosa ci aspetta nei prossimi 18 mesi: dal mondo dei viaggi al service design e nella comunicazione d’impresa”

Il primo ad intervenire è stato Enea Roveda: “Questo è stato un periodo di lontananza ma anche di vicinanza, e ha portato più consapevolezza rispetto a temi come la sostenibilità e verso temi sociali e ambientali. Noi di LifeGate studiamo l’attenzione e la scelta delle persone e delle aziende rispetto ai temi della sostenibilità. Durante il lockdown abbiamo avuto tutti modo di vedere immagini forti come quella della nube di inquinamento che svanisce dalla pianura padana e dalla Cina”. "Fino al 2015 le persone erano interessate all’alimentazione, poi hanno prestato attenzione ai temi dell’energia e della mobilità, e quando l’Italia ha investito 20 miliardi di euro per l’Expo, l’interesse è cresciuto ancora di più. Oggi il 72% degli italiani è attento a questi argomenti e il 38% della popolazione ha già allineato le scelte quotidiane sui temi della sostenibilità (automotive o settore alimentare)”.

Roveda ha poi evidenziato il fatto che tra gli italiani si è diffuso l'impegno a sostenere le aziende che usano
responsabilmente le risorse,
che sono attente ai lavoratori, che controllano la filiera e danno informazioni trasparenti ai clienti. “Bisogna innovare servizi e prodotti nella direzione più sostenibile possibile”.

É stato poi il turno di Mirco Pasqualini, che ha parlato del presente e del futuro della customer experience, affermando che nel periodo della pandemia e del conseguente lockdown si sono potute osservare sia un’accelerazione di elementi che erano già parte del mercato, sia l’emegere di abitudini nuove.

Oggi, ha fatto presente Pasqualini,  c'è una forte richiesta di rendere trasparenti i processi di business, c'è richiesta di inclusività e di accesso alle tecnologie digitali. Emerge anche l’importanza della fiducia: bisogna dare alle persone degli strumenti affinché siano loro stesse a capire come comportarsi. L’innovazione non dovrebbe essere un progetto di marketing ma dovrebbe essere parte del business stesso.

Il microfono è passato a Roberto Ciacci, chefotografando la situazione attuale, ha notato che in questo periodo sono cambiate le modalità di accesso ai punti vendita, sono stati rivisti i criteri di accesso, tanti player del mercsato  hanno adottato dei sistemi di gestione appuntamenti o elimina code digitali (Esselunga, Coop).

“Dobbiamo abituarci all’idea che in futuro ci confronteremo più spesso con situazioni di questo genere, perciò è necessario pensare all’innovazione, ad esempio ad un’accelerazione degli attivatori vocali come l’ascensore a chiamata vocale”. Ciacci ha poi affermato che turismo e hotellerie sono tra i settori più colpiti dalla crisi:  “speriamo che gli italiani quest’anno scelgano l’Italia e valorizzino le proposte che vengono dall’industria del turismo. Abbiamo fatto una campagna “Ripartiamo dall’Italia” che ha visto molte associazioni di categoria insieme e ha fatto capire quanto turismo moda e food siano settori pilastro per l’economia. La nostra filiera è in fermento per garantire le vacanze in sicurezza e ci teniamo a far capire che l’Italia è ancora una destinazione sicura” conclude il manager.

Il penultimo intervento è stato quello di Domenico Romano (Marketing Manager Aw-Lab), dal titolo “Rebel Retail: guida galattica alla phygital economy”: “Eravamo convinti che sarebbe stata una ripresa come quella che ha caratterizzato la Cina, quindi lenta, contingentando l’ingresso negli store ci aspettavamo di vedere un calo del fatturato. Il traffico in store è diminuito, ma noi con la metà dei clienti siamo riusciti a fare il 10% in più del fatturato dell’anno precedente".

"Di solito acquista una persona su 10 tra quelle che entrano in negozio, in questi giorni invece il numero è triplicato. Le persone non si limitano più a visitare il punto vendita per passare il tempo, si dedicano allo shopping di necessità o comunque fanno acquisti indirizzati" ha osservato.  “Meno persone significa meno risorse, meno costi, location che non devono essere per forza nelle strade principali, il personale che lavora in modo diverso. Si
modifica la scienza del retail, la relazione tra venditore e customer cambia, perché il cliente  vuole acquistare. Si tratta di un nuovo approccio al consumo,un nuovo modello di business lento che si ispira a valori differenti rispetto alla crescita forzata. Le nuove frontiere del mondo “phygitale” saranno enormi oceani blu da esplorare dove l’aspetto umano, il mondo degli atomi si mescolerà con le potenzialità della tecnologia, il mondo dei bit, per disegnare un nuovo futuro. A noi il compito di renderlo sostenibile”.

L’ultimo intervento è stato quello di  Guido Stratta (Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel) con il talk “#Insiemesivince, lezioni imparate nel gestire le risorse umane durante il lockdown”.

 “Questo trauma ci ha risvegliati dall’onnipotenza, dall’iperattività e improvvisamente abbiamo visto lo stop dell’economia mondiale”. Parlando dei cambiamenti in azienda il manager ha ricordato la nuova awareness di Enel che abbandonate le gerarchie dà il  “benvenuto nel mondo della liquidità, della risposta umana alla difficoltà”.

“Enel ha deciso di mantenere in smart working 30.000 dipendenti per dare fiducia e per capire come si potrà cambiare in futuro. Stiamo pensando a un modello agile con team composti da persone motivate a questo modello, mentre per gli altri creeremo degli spazi condivisi stabilendo quali attività svolgere in remoto e quali svolgere in azienda”.

“Abbiamo notato come nelle riunioni digitali si perda il ‘rituale del potere’ delle riunioni fisiche: nel digitale c’è rispetto dei tempi, la possibilità di chiudere il collegamento e uscire dalla call e si creano le condizioni di relazionarsi con più facilità".

“In Enel abbiamo adottato una strategia che riprende un mantra orientale della mosca e della formica: la mosca vola sugli stessi paesaggi che sorvola l’ape, ma decide di fermarsi sulla spazzatura. L’ape invece cerca i fiori, impollina ciò che c’è di buono portando ad una crescita. Noi cerchiamo di essere api, ovvero non vogliamo focalizzarci sugli aspetti negativi delle persone, ma di adottare un approccio che esprime il meglio. Questo vuol dire che durante una chiacchierata con altre persone non si fanno emergere prima i problemi ma gli aspetti positivi.  In questa logica si potrà ripartire" ha concluso il manager. 

Dialoghi, confronti, esperienze e testimonianze per guardare al futuro con ottimismo, capirne la direzione e seguirla con consapevolezza e determinazione.