Eventi

IF!. Rebranding Rai: Roberto Bagatti racconta il design di una televisione che cambia e si rafforza su ogni piattaforma

In occasione di IF! Italians Festival, il Chief of Brand & Creative Rai insieme a Emanuele Nenna (UNA) e Vicky Gitto (ADCI), ha ripercorso le tappe del cambiamento grafico del brand Rai, iniziato nel 2016. Dal primo logo tondo, quadrato e triangolare, all’iconica “farfalla”, fino ad arrivare ad oggi con forme squadrate per tutte le reti, ma in varie versioni. Bagatti: “L’idea di usare un quadrato ci viene suggerita da Mari, Munari e Vignelli e dalle loro interpretazioni di minimalismo come semplicità, pulizia e ordine e modernismo come approccio visivo senza tempo”.

Durante un talk inserito nella programmazione di IF! Italian Festivals, lo scorso 8 novembre Roberto Bagatti (Chief of brand & creative Rai), insieme a Emanuele Nenna (Presidente UNA, CEO The Big Now) e Vicky Gitto (Presidente ADCI) ha raccontato tutte le tappe del rebranding Rai, un processo iniziato tra giugno e agosto 2016 e proseguito fino ad oggi.

“Con questo progetto – spiega Bagatti - abbiamo voluto realizzare un’interfaccia che orientasse il pubblico nella vasta offerta di reti e piattaforme Rai”.

Come illustrato, gli obiettivi del rebranding sono: stabilire un design coerente del portfolio, introdurre un’identità distinta tra le 4 reti e celebrare la storia del design italiano. Grazie a quest’ultimo si definisce l’identità del Paese e, di conseguenza, il branding diviene espressione del servizio pubblico.

Ripercorrendo la storia della Rai, Bagatti ha ricordato come fosse il logo in passato: tondo, quadrato e triangolare. Successivamente è arrivata l’iconica “farfalla”, un disegno che, osservato attentamente, mostra due visi che si guardano. Poi si è arrivati al 2016 con una vera e propria rivoluzione in cui è stato introdotto il quadrato per tutte le reti, ma in varie versioni.

“Entrando nel dettaglio – spiega Bagatti - possiamo notare come il logo di Rai 1 sia un quadrato standard, Rai 2 presenta un quadrato obliquo, Rai 3 un’intersezione di tre quadrati e Rai 4 un quadrato frammentato”.

L’idea di usare un quadrato ci viene suggerita da Mari, Munari e Vignelli e dalle loro interpretazioni di minimalismo come semplicità, pulizia e ordine e modernismo come approccio visivo senza tempo.

“Attraverso il nuovo rebranding – conclude Bagatti – la Rai ha sviluppato un’identità grafica capace di esprimere la propria forza su qualsiasi piattaforma. Quando si pensa ad un brand, dobbiamo pensare ad un linguaggio facilmente adattabile dal web alla tv che non perda credibilità. Grazie al lavoro che abbiamo fatto il 55% degli spettatori dei principali programmi Rai apprezza il nuovo look and feel”.
 
Stefano Grimaldi