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Space Available in Cannes/1. Cannes 19, David Droga e il beep dello Sputnik

Nella sua rubrica, Pasquale Diaferia riflette sul parallelismo tra l'acquisizione di Droga5 da parte di Accenture, che sarà al centro di una conferenza alla 66esima edizione dei Cannes Lions e la prima passeggiata di un umano sulla superficie lunare. "In entrambi i casi, si celebra un atto storico: per noi creativi che un player consulenziale come Accenture, che si è proposto come il grande cambiamento e la trasformazione digitale, paghi e inglobi con denaro sonante forse il più grande creativo mondiale, almeno degli ultimi 20 anni, è una vittoria davvero da segnare sul calendario".

Lunedì prossimo si cominicia con la sessantaseiesima edizione del Festival della Creatività.

Sto preparandomi per raccontarvi le sensazioni che sicuramente la grande Kermesse delle Idee e dei Creativi vorrà regalarci.

Ma di sicuro posso anticiparvi che l'appuntamento più atteso sarà la conferenza che Accenture e David Droga terranno al Palais per raccontare le ragioni e le prospettive della aquisition più importante dell'anno. La cosa assume pericolosi aspetti se considerate che qualcuno ha enfaticamente sottolineato che l'incontro toglie attenzione perfino alle celebrazioni del cinquantesimo della prima passeggiata di un umano sulla superficie lunare, che avverrà qualche giorno dopo.

Ovviamente potrebbe sembrare eccessivo avvicinare “Il Grande Balzo per l'Umanità” all'acquisizione di un grande creativo e della sua agenzia da parte di una grande società di consulenza.

Invece io trovo che sia davvero significativo e giustificato. In entrambi i casi, Droga/Accenture e la passeggiata di Armstrong, si celebra un atto storico: per noi creativi che un player consulenziale come Accenture, che si è proposto come il grande cambiamento e la trasformazione digitale, paghi e inglobi con denaro sonante forse il più grande creativo mondiale, almeno degli ultimi 20 anni, è una vittoria davvero da segnare sul calendario.

Fino a pochi mesi fa si parlava solo del dominio dei Big Data e della Tecnologia Digitale. Gli stessi, che sbandieravano questa certezza, improvvisamente sentono il bisogno di portare nelle proprie fila una testa, e una organizzazione, davvero creativa, è la conferma di quello che noi generatori di contenuti sosteniamo da sempre: questo è un mestiere in cui si vendono sopratutto idee. Chi ha teorizzato che contavano solo la finanza, le dimensioni, la tecnologia, adesso torna all'antico: il divismo dei creativi che all'inizio del nuovo millennio era stato combattuto come il male assoluto, ritorna di attualità. Servono squadre di talenti, serve integrazione tra creativi e data scientist, serve veicolare le idee con strumenti tecnologici di diffusione mirata e misurabile, servono idee linguistiche che la tecnologia non potrà mai creare. Lo avevo ribadito già un paio di anni fa con una serie di iniziative come Clown Vs. Sceintist e #leideesipagano: serve la collaborazione di tutti, ma questo resta un mestere dove la differenza la fanno le idee e chi le produce. 

I creativi sono il motore di questa Industry. 

I creativi vanno pagati cari, perchè la baracca la tenogono in piedi sopratutto loro.

E per confermare quanto il parallelismo tra la Luna e Droga sia calzante, quello che avvenne nel luglio 1969 era stato anticipato, anni prima, da un suono sintetico e sfidante: il beep elettronico che nel 1957 aveva accompagnato il lancio dell Sputnik. Quel suono era più importante e caratterizzante della voce e della chitarra di Elvis Presley: inaugurava la modernità, muoveva la competitività statunitense, e gli investimenti che avrebbero portato alla conquista della Luna, alla creazione di infrastrutture tecnologiche, come il digitale ed Internet, che avrebbero prodotto la vera rivoluzione industriale globale che oggi stiamo vivendo.

Allo stesso modo, David Droga nel 2006 aveva inventato, con Taggin Air Force One, la pratica del Media Earned attraverso la notiziabilità dell'idea creativa. Quel video, rimbalzato su you tube e sui social network che cominciavano ad avere un impatto devastante in termini numerici, inaugurava la creatività del nuovo millennio: quella che non ha neanche più bisogno di un investimento media per distendersi nella società e diffondere i valori di Marca. I writer di StilFree.com divennero famosi e rispettati per milioni di ragazzini, finirono nei telegiornali, vennero smentiti per tre volte addirittura dal Pentagono. Una linea di abbigliamento street, guidata da un grande creativo indipendente, diventava una Marca Mondiale e si conquistava questo spazio con un investimento ridicolo rispetto agli standard dell'Adv classico. L'equivalente del Beep dello Sputinik.

Poco più di dieci anni dopo, David è il primo creativo a camminare sulla superificie di una grande società di consulenza: proprio quelle che avevano detto che avrebbero settato, con la tecnologia digitale e gli standard di consulenza, un mondo nuovo, irraggiungibile dai grandi gruppi pubblicitari, in cui i big data avrebbero guidato le Marche nel nuovo millennio.

La verità vera è che gli uni e gli altri, quelli che vivono di Consulenza e Tecnologia e quelli che vivono di Media e Commissioni, non possono promettere nulla di nuovo senza i creativi. Per fare innovazione, per proporre idee, come sempre è stato (e come sempre sarà), hanno tutti bisogno del talento di un creativo, meglio ancora di una squadra di creativi di talento.

Lo so, è deprimente per chi sperava di risolvere tutto con un algoritmo ed un po' di Intelligenza Artificiale. Gli tocca invece tornare a pagare cari i creativi, quelli bravi.

E' la Pubblicità, Bellezza

Pasquale Diaferia