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Space Available in Cannes/2. Redefining The Body: Vogue e Snapchat inseguono la Generazione Z con Stile e Tech

Nella rubrica su ADVexpress Pasquale Diaferia racconta l'iniziativa di Vogue, che trova un suo spazio di grande qualità in accordo con Snapchat al Festival di Cannes.

Non è certo l'edizione più elettrizzante questa di Cannes 22. Il Festival balbetta dal punto di vista dei contenuti: niente di che, finora. Tutti attendiamo giovedì David Droga al Palais, sperando che arrivi una spallata di senso. Nel frattempo, i contenuti più interessanti arrivano dal “Fuori Salone”, quella grande quantità di stand, spiagge, roof top degli alberghi, affittati dalle grandi corporation per cercare di rendersi attrattive agli occhi dei clienti, più che dei creativi.

Si va dalle anteprime di fiction (Warner si è esibita in una anteprima del nuovo Gremlins, con party notturno annesso) alle dimostrazioni tecnologia spicciola stile luna park (WPP ha un'installazione nella sua spiaggia che è l'anello di congiunzione tra l'arte e l'arredamento kitch).

In mezzo a questa sterminata serie di varie ed eventuali, spicca una bellissima iniziativa di Vogue, che trova un suo spazio di grande qualità in accordo con Snapchat.  L'app della generazione Z, che cinque anni fa monopolizza la Croisette in coincidenza con la sua stratosferica quotazione in Borsa.  Dopo una dissolvenza di qualche anno, ritorna al Festival colonizzando la MalMaison, uno spazio di grande storia e prestigio: lì mosse i suoi primi passi il festival del Cinema e ancora oggi è la location dedicata alla Quinzaine des Réalisateurs, la sezione più giovane e sperimentale del più importante Festival del Cinema europeo.

In una location così simbolica, la più importante Fashion Publishing Company lancia la sfida alle grandi Maison: come riuscire a diventare affascinanti e rilevanti per la capricciosa Generazione Z, quella di Tok Tok e di Snapchat, appunto, quella che non vuole automobili o case di proprietà, ma impazzisce per il Fast Fashion, quello iper pop e che, paradossalmente, inquina di più.

“Redefining The Body” è il titolo dell'esposizione, e nasce da una serie di considerazioni di marketing, allineate sulle tendenze più attuali. Per esempio: la convinzione del 70% dei consumatori che l'Augmented Reality possa aiutare a indossare capi di moda di alto prezzo prima di acquistarli. Il 77% di questi consumatori apprezza la possibilità di visitare spazi virtuali con cui creare un'esperienza ‘try before you buy’ ed un guardaroba digitale da cui attingere poi con acquisti reali più meditati. Addirittura o 96 % degli acquirenti di moda è interessato ad una esperienza AR post vendita: per esempio, si aspettano delle case, con questi servizi virtuali,suggerimenti su come usare i capi e gli accessori acquistati oppure suggerimenti di abbinamento con altri oggetti o vestiti. Addirittura, con questi servizi, ilo 66% degli acquirenti dichiara di non aver riconsegnato il proprio acquisto in e- commerce.

Ciliegina sulla torta, oltre il 30% di questi “sperimentatori digitali” dichiarano di aver fatto queste esperienze attraverso Snapchat.

Ecco che diventa, più che intrattenimento o stile, l'esibizione qui alla MalMaison: le due compagnie la chiamano Custom Fashion AR Exhibition.

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Sei ambienti, dedicati ognuno a Balenciaga, Dior, Gucci, Kenneth Ize, Richard Quinn, Stella McCartney and Versace, diventano una sfida per la generazione più social della storia: stanze meravigliosamente disegnate e decorate, da attraversare brandendo lo smartphone e immergendo se stessi nei modelli che sono lì attorno e possono diventare con un click esperienze fisiche sul proprio corpo.

“ È sempre stato importante per me rendere realmente accessibili i creatori di moda a tutti. Con la Augmented Reality, in questa exhibition abbiamo invitato chiunque – al di là di ogni razza, genere, sessualità e taglia – a sperimentare e godere della grande moda”, ha dichiarato  Edward Enninful OBE, Editor in Chief, British Vogue and European Editorial Director.

Gli replica Evan Spiegel, Co-Founder & CEO, Snap Inc.: "Siamo eccitati nell'accompagnare Vogue nell'empowerment di centinaia di milioni di Snapchatters nel mondo della moda digitale e dei top designers.. Attraverso questa mostra, con un ampio uso della realtà aumentata, speriamo di portare nuovi livelli di accessibilitä, creatività ed espressività al mondo della moda.” 

Tutto molto bello e luccicante, tutto molto tecnologico e stimolante. Le nuove esperienze di marca e di commercio passano attraverso questi strumenti, che speriamo non restino appannaggio solo delle grandi case, ma diventano stimolo e modello di sviluppo anche per i futuri nuovi stilisti e produttori. Quelli che oggi, come Zed Generation, dsi limitano ad essere coinvolti in questi giochi virtuali, estetici ed immersivi.

Pasquale Diaferia (Twitter @pipiccola)