Eventi
Spunti e riflessioni sul settore degli eventi. Un confronto tra esperti per riprogettare il sistema tra nuove regole d'ingaggio e nuovi format
Dal 12 marzo professionisti, esperti, ricercatori e innovatori condividono online competenze, strategie e tool utili a imprenditori, manager e consulenti. Ogni giorno live streaming dedicati a sviluppo d'impresa e gestione finanziaria, smart working e digital transformation, comunicazione digitale e marketing. Tutto questo è parte di Rinascita Digitale, l’iniziativa di formazione gratuita per ripensare al futuro (leggi news).
Una Poltrona in Clubhouse si sposta on air e da 3 settimane intervista ospiti speciali. Lunedì 27 aprile Daniela Nespolo (Business Development & Strategic Partnership Advisory Copernico Clubhouse) ha intervistato Salvatore Sagone (Chairman ADC Group, Bea World Festival President & Founder) e Paolo Casati (Founder & creative director di studiolabo – fuorisalone.it) sulla loro visione del mondo degli eventi.
Ha illustrarne lo stato dell'arte in questo particolare momento storico segnato dall'emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, Salvatore Sagone che ha subito evidenziato come sia stato il primo settore a fermarsi e probabilmente sarà l’ultimo a ripartire.
E' una industry che sta soffrendo tantissimo e i numeri danno l'idea della sua importanza: l’indotto genera 65,5 miliardi di euro con un impatto sul PIL italiano di 36,2 miliardi di euro/anno, attraverso 570 mila addetti. Sagone li definisce un esercito di “invisibili” ed è costituito da agenzie, service audio video luci, allestitori, catering, interpreti, artisti e tutte le maestranze connesse, non si parla solo degli autori e dei produttori degli eventi ma di un popolo di artigiani e di microimprese.
Secondo i dati Oxford Economics e secondo l’Istituto AstraRicerche/ADC Group, si stima che annualmente agli eventi partecipino 56,4 milioni di persone: quello degli eventi è un comparto che ha rilevanza a livello globale e nella sua complessità non ha visibilità per le istituzioni, per questo si parla di “invisibili”, non si sa bene chi c’è dietro la event industry.
Il Presidente di ADC Group afferma: “Siamo riusciti in un'impresa storica: mettere insieme sotto un unico ombrello nel progetto di comunicazione #Italialive (leggi news) - per sensibilizzare governo, ministri, istituzioni dei beni culturali e del turismo - 10 associazioni rappresentative di questo settore (ADMEI, AIIC Italia, Alleanza delle Cooperative Italiane, ANBC, Club degli Eventi e della Live Communication, Convention Bureau Italia, Federcongressi&eventi, ICCA, MPI Italia Chapter, SITE Italy) e domani (28 aprile), sui principali quotidiani (Corriere della Sera e Sole 24 Ore) pubblicheremo una lettera aperta che si basa su salvaguardia delle risorse risorse umane, credito d'imposta, fiscalià e salvaguardua del patrimonio aziendale, liquidità e sostegno alla domanda"
"L'esercito di invisibili che opera nella event insutry, a parte i 600 euro, non ha nessuna copertura né garanzia" ha proseguito Sagone. "La richiesta parte proprio dalle risorse umane, anche perchè queste risorse sono altamente specializzate, hanno fatto un percorso durato anni e perderlo significherebbe tornare indietro e perdere un capitale umano inestimabile. In questi mesi in cui l’industria si è fermata le aziende si sono trovate in affanno. Non si sa ancora quando si potrà ricominciare a pianificare gli eventi. Il mercato si sta orientando verso il digital per sopperire a questa fase di emergenza, ma il digital, nel totale del mercato degli eventi, rappresenta una parte minima e quasi inesistente del fatturato, è più un modo per mantenere il filo tra aziende e consumatori con esperimenti interessanti e che in futuro avranno un seguito, ma quello che manca e che compone il grosso dell’industry è proprio l’evento fisico".
Il Chairman di ACD Group ritiene che cambieranno le regole di ingaggio: “Un po’ come è successo per l’11 settembre che ha introdotto regole per viaggiare in aereo, verranno introdotte delle regole per realizzare eventi in sicurezza. Dal social distancing anche all’interno di fiere, eventi, congressi, area catering, ingresso alla location: i modi per risolvere le problematiche ci sono, serve la volontà di ascoltarle e di applicarle. La event industry è resiliente e si adatta alle nuove condizioni del mercato. Una soluzione verrà trovata, perché parlando con molte aziende che hanno utilizzato l’evento nella propria strategia di comunicazione è risultato evidente quanto sia insostituibile. Gli eventi si basano sul networking, hanno in sé il DNA a base dell’umanità: la socializzazione".
Sul sito di Federcongressi&Eventi sono spiegati i protocolli e le misure per poter realizzare eventi in sicurezza all’interno delle sedi congressuali. Sul sito eventsliveindustry.it si può accedere alle informazioni sull’iniziativa #Italialive per vedere la lettera aperta con i singoli punti, il manifesto e la campagna digitale con un video emozionale e per firmare la petizione.
La parola è passata a Paolo Casati, Founder & creative director studiolabo – fuorisalone.it, che ha illustrato come stanno gestendo fuorisalone.it e gli eventi ad esso legati. "Salvatore Sagone ha fatto una premessa importantissima: la dimensione dell’evento in quanto tale è esperienza vissuta e non è digitalizzabile, coinvolge tutti i sensi e implica empatia e rapporto umano tra le persone" ha dichiarato Casati.
Il founder di fuorisalone.it afferma che il pubblico di “invisibili” è costituito dalle persone con cui lavora abitualmente: allestitori, responsabili, scenografi, direttori di scena. Un mondo che nel digitale può fare solo una parte creativa, e in ogni caso solo una minima parte. I numeri di emersi dalle ricerche di cui sopra spaventano e bisogna trovare una soluzione. La macchina può ripartire ma il business non partirà subito, sarà difficile ritrovare il tessuto per tornare a fare quello che si faceva prima: sarà difficile spostarsi e costerà di più.
Gli aiuti e il supporto non vanno dati solo nell’immediato ma vanno pianificati e progettati. Il manager aggiunge: “Nella normalità riceviamo 2- 3 richieste al giorno per location per eventi. Ora è necessario creare piattaforme per mettere in contatto domanda e offerta, pubblico e addetti ai lavori. C’è ancora poca confidenza col digitale: bisogna spingere in alcuni casi con piattaforme, in altri casi bisogna aiutare le aziende a capire quali strumenti dovrebbero utilizzare per ottenere gli stessi obiettivi commerciali con l’online”. Casati nota che potrebbe esserci una paura verso la virtualizzazione, la paura di perdere una posizione costruita in 30 anni nel caso del Fuori Salone e del Salone del Mobile. Questo significa mantenere tutto il design sotto il cappello di Milano, perchè digitalizzando si perde la collocazione geografica.
Paolo Casati aggiunge che stanno lavorano con diverse società per capire come andare a creare nuove regole e nuovi format, anche perché probabilmente saranno necessarie nuove autorizzazioni, nuove legislazioni, verranno create nuove regole e serviranno nuove autorizzazioni. Gli imprenditori stanno già lavorando per definire le proprie regole, ma queste dovranno essere processate, validate e certificate da qualcuno. Non possiamo pensare che questo avvenga nel tempo “solito” perché non basterebbe un anno e mezzo.
Parlando di format digital per eventi, il founder di fuorisalone.it afferma che l’evento fieristico serve a fidelizzare utenti o a crearne nuovi. Il webinar permette da una parte di fare formazione su temi specifici, dall’altra parte di entrare in contatto con nuove figure, ma non permette di entrare in una rete di relazioni come l’evento fisico. È importante notare il cambiamento del linguaggio: le IGTV e le stories sono impazzite, il nuovo linguaggio è il video.
Oggi abbiamo l’abitudine di prenderci i contenuti quando e dove vogliamo perché sono archiviati e sempre disponibili, perciò è importante sfruttare l’ipertestualità che viene a mancare nell’evento fisico per migliorare il rapporto con il cliente e per migliorare i percorsi (ad esempio non sarà necessario girare una fiera per 8 ore se si prepara l’esperienza selezionando i campi di interesse, e se quei contenuti sono disponibili su una piattaforma online sarà più facile capire cosa si andrà a vedere). Nel post-Covid è molto probabile che gli spostamenti saranno più dispendiosi e che sarà anche più difficile, perciò il digitale dovrà andare incontro a queste problematiche: bisogna portare nelle case delle persone i contenuti.
In questa crisi anche il mercato immobiliare è a rischio, si registra il 40% in meno. Se prima bisognava ricorrere agli uffici temporanei per mancanza di location, adesso la flessibilità diventerà la chiave di lettura di molti business. Le persone eviteranno acquisti a lungo termine ma preferiranno la flessibilità.
In conclusione l'intervento di Stefano Saladino, CEO Mashub srl e PM Rinascitadigitale.it, che si dichiara d’accordo con le riprogettazioni e con le nuove attività come live webinar, dirette streaming per rimandare la fisicità al post-Covid. Pensando agli eventi del pre-Covid, Saladino afferma che un difetto è che spesso il contenuto non permette la relazione, forse questo è un insegnamento che ci viene da questo periodo per poter riprogettare un sistema eventi un po’ diverso, dove contenuto e processo relazionale potranno essere separati e dove il contatto umano riacquisterà la giusta importanza. Un lato positivo portato da questa emergenza sanitaria è che la platea si è notevolmente allargata: adesso i partecipanti sono connessi da tutta Italia, gli spettatori dei webinar e dei live sono migliaia; pre-Covid sarebbe stato impossibile. I webinar abbattono la barriera d’ingresso, non è necessario prendere una location e organizzare tutti gli aspetti che un evento comporta, però, visto che la competizione è più alta bisogna lavorare maggiormente sui contenuti, e sulla capacità di raggiungere il target.
Eleonora