Premi
Due italiani tra i vincitori dell'Eni Award 2010
Oggi, al Salone delle Feste del Quirinale, la consegna del premio istituito da Eni nel 2007, punto di riferimento internazionale, per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Il Premio Nuove Frontiere degli Idrocarburi ad Avelino Corma e Mark Knackstedt. Il Premio Energie Rinnovabili e non Convenzionali ad Angela Belcher. Il Premio Protezione dell’Ambiente al François Morel. I due Premi Debutto nella Ricerca a Lorenzo Fagiano e Matteo Mauro (nella foto).
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Già oggi eni award è considerato uno dei maggiori riconoscimenti dalla Comunità scientifica internazionale. La Commissione scientifica del premio, chiamata a valutare le candidature e assegnare i premi, è di altissimo livello: è composta da 24 membri tra i quali si annoverano due Premi Nobel Harold Kroto e Alan Heeger, i rettori di tre importanti università e comprende ricercatori e scienziati espressione dei più importanti centri di studio e ricerca a livello mondiale.
Nel 2008 il prestigioso premio è stato assegnato a J. Craig Venter per le sue ricerche in campo genetico che permisero di realizzare in laboratorio un cromosoma di sintesi, il cui sviluppo ha reso possibile la recente costruzione di una cellula artificiale.
Il successo del premio e la sua crescente importanza sono testimoniati dall’elevato numero di candidature avanzate quest’anno da importanti scienziati e ricercatori di tutto il mondo: 792, con un aumento dell’82% rispetto all’edizione del 2009, e del 374% rispetto al 2008, giunte da tutti i continenti.
Eni, negli ultimi anni ha compiuto un significativo rinnovamento delle proprie strutture e attività nel campo della ricerca, compiendo un salto di qualità nei risultati raggiunti, nella definizione di alleanze internazionali con prestigiosi istituti di ricerca come il Massachussets Institute of
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Quest’anno di pari passo con questa evoluzione, eni award è stato assegnato negli ambiti di attività che caratterizzano le linee strategiche della società nella ricerca, tra cui l’impegno a 360 gradi di eni per la sostenibilità dell’energia e la tutela dell’ambiente. Il premio ha riguardato le nuove frontiere degli idrocarburi, le energie rinnovabili e non convenzionali, la protezione dell’ambiente e il debutto nella ricerca.
Il Premio Nuove Frontiere degli Idrocarburi è stato assegnato ex aequo allo spagnolo Avelino Corma dell’Instituto De Tecnologia Quimica Upv-Csic di Valencia e all’australiano Mark Knackstedt dell’Australian National University di Canberra. Il premio ha per oggetto la ricerca sulle tecnologie innovative e di frontiera per l’esplorazione, il recupero avanzato, lo sviluppo, la raffinazione, il trasporto e la distribuzione di petrolio e gas naturale.
Il Premio Energie Rinnovabili e non Convenzionali che riconosce i risultati di ricerca e sviluppo avanzato nel campo delle fonti di energia rinnovabili e non - convenzionali è stato assegnato all’americana Angela Belcher del Massachussetts Institute of Technology (MIT) di Boston.
Il Premio Protezione dell’Ambiente è stato assegnato al francese François Morel della Princeton University. Il premio intende riconoscere i risultati rilevanti di ricerca e innovazione nel campo dell’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale, con riferimento ad approcci sia di tutela sia di risanamento ambientale, con un particolare focus rivolto a ricerca e tecnologie innovative per l’abbattimento di inquinanti locali e gas serra quali la CO2.
I due Premi Debutto nella Ricerca destinati a giovani ricercatori italiani per favorire e valorizzare la ricerca in Italia sono stati infine assegnati a Lorenzo Fagiano e Matteo Mauro e riguardano le stesse materie dei tre premi internazionali: la ricerca e innovazione tecnologica nel campo degli idrocarburi, delle energie rinnovabili e non convenzionali e la tutela e ripristino dell’ambiente.
Lorenzo Fagiano (foto 1), che ha svolto un dottorato di ricerca in ingegneria informatica e teoria dei sistemi di controllo al Politecnico di Torino, è stato premiato, come ha spiegato lo stesso ad ADVexpress, per un progetto focalizzato sulla generazione di energia eolica dai venti di alta quota. Uno studio innovativo, capace di catturare l'energia del vento tra 200 e 1000 metri d'altezza da terra, rispetto ai tradizionali apparecchi che vengono applicati a 150 m d'altezza. "A queste altitudini il vento è più forte - spiega Lorenzo Fagiano - e non serve neppure usare torri eoliche, ma aquiloni collegati a terra con due cavi equipaggiati con sensori. Il meccanismo consente di convertire le forze in elettricità dimezzando i costi rispetto ai metodi tradizionali". (Per il dettaglio del progetto vedi scheda allegata).
Matteo Mauro (foto 2), invece, è stato premiato per un progetto di ricerca sullo sviluppo e l'utilizzo di nuovi materiali luminescenti i grado di emanare luce in seguito a uno stimolo elettrico o visivo. "Sono molto contento di ricevere questo premo - ha spiegato - ritengo sia importante identificare materiali ad alto rendimento, quali quelli a base di Renio ed Iridio, da utilizzare come materiali in dispositivi per illuminazione a basso consumo quali i netbook". (Per il dettaglio del progetto vedi scheda allegata).