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Scelte le dieci campagne in corsa per il Premio San Bernardino

Presentata ieri a Milano l’edizione 2006 del Premio San Bernardino, riconoscimento che elegge la campagna pubblicitaria socialmente responsabile dell’anno. Il premio finale sarà assegnato il 14 ottobre. Menzione speciale a Nike.

È stata presentata ieri 3 ottobre 2006, presso l'Università Cattolica di Milano, la quarta edizione del Premio San Bernardino per le migliori campagne di comunicazione sociale dell'anno. Contestualmente è stato presentato l'elenco completo delle pubblicità che si contenderanno l'assegnazione dell'alloro sabato 14 ottobre a Massa Marittima (GR).

Queste le dieci pubblicità concorrenti: Unilever - Dove: 'Little girls Per la bellezza autentica', Ogilvy&Mather; Salmoiraghi e Viganò: 'Con i tuoi occhiali vedrà un grande progetto', creatività internaConsorzio Nazionale Acciaio: 'L'acciaio è oro', La Scuola di Emanuele PirellaConsorzio Comico: 'La carta si ricicla e rinasce. Garantisce Comico', Hi!AEM: 'Coltiviamo il consumo intelligente', Ogilvy&Mather; Enel: 'Consuma intelligente', Saatchi & Saatchi; Richmont marchio Baume&Mercier: 'È tempo di agire diversamente', creatività interna; Sorgenia: 'Energia si trasforma', Ogilvy&Mather; Beghelli: 'Un mondo di luce a costo zero', Max Information; Gioielleria Belloni: 'È questo il diamante che vuoi?', Paolo Chiabrando e Matteo Curto.

Riceverà una menzione speciale e non partecipa al concorso per il premio finale la campagna 'Joga Bonito' e 'Dimmi che non sono un'atleta' (Nike Woman) dell'azienda americana Nike realizzata dall'agenzia Wieden & Kennedy.

Il professor Francesco Casetti dell'Università Cattolica di Milano nel suo intervento ha messo in evidenza come si sia giunti alla selezione di queste campagne pubblicitarie: "sono stati gli studenti del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo a scegliere le dieci pubblicità – ha chiarito - attraverso un processo di analisi, coordinati da un gruppo di professori dell'università".

Casetti ha poi concluso segnalando come: "Non possiamo chiedere alla pubblicità di snaturare sé stessa, ma possiamo domandarle di essere responsabilmente meno cinica. La pubblicità deve ricordarsi che la parola è responsabilità per quello che si dice, non si parla per riempirsi la bocca o per occupare il tempo".

Lillo Perri, esperto di comunicazione e guru della pubblicità, ha ripreso il filo del discorso di Casetti aggiungendo che "il mondo della pubblicità è molto al di sotto delle nostre aspettative. La pubblicità dovrebbe avere un ruolo propositivo per la collettività e non solo quello di strumento a disposizione delle aziende". Perri ha poi invitato a coinvolgere le scuole, fin dalle medie, in corsi di analisi della pubblicità per diffondere sempre più in concreto la conoscenza degli strumenti di interpretazione della comunicazione pubblicitaria.