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NC. Ideal, spazio ai nuovi talenti

Far crescere giovani promesse, dando loro la possibilità di esprimere la propria originalità e competenza. Questa la missione che contraddistingue l'agenzia guidata da Stefano Capraro e il fil rouge dell'edizione 2016 di 'United pro future', il progetto di comunicazione realizzato da L'Oreal Professionel con l'obiettivo di 'far parlare' il talento dei giovani Hair Stylist.

Valorizzare il talento dei giovani acconciatori, sostenendoli nel percorso di crescita attraverso lo sviluppo delle loro competenze: questo l’obiettivo di ‘United Pro Future’, il contest per nuovi talenti fra i 18 e i 30 anni che L’Oréal Professionnel ha lanciato nel 2014 e che, da tre anni, costituisce per i giovani partecipanti un’occasione unica e irrinunciabile di farsi conoscere ed esprimere la propria creatività.

Il concorso prevede la selezione di 300 candidati, che hanno la possibilità di mettersi alla prova nella prestigiosa cornice della fiera della cosmetica Cosmoprof di Bologna, in cui una giuria composta da hairstar internazionali sceglie il vincitore. Per l’edizione 2016, L’Oréal Professionnel si è affidata, a seguito di una gara, a Ideal, l'agenzia di Torino fondata e guidata da Stefano Capraro, che ha saputo conferire un tocco personale e innovativo all’evento, culminato fra il 19 e il 21 marzo a Bologna. (Pubblichiamo l'intervista al manager tratta dal numero di giugno - luglio di NC -Nuova Comunicazione).

“L’intervento di Ideal trova il suo significato nella natura stessa dell’agenzia spiega soddisfatto Stefano Capraro, founder e ceo Ideal -. Da sempre laboratorio creativo con uno sguardo attento nei confronti dei nuovi talenti, che ama scoprire e far crescere, abbiamo scelto di dare al contest il taglio di un talent show che fosse però capace di comunicare un reale, profondo interesse per i giovani a cui è dedicato. L’azienda ha accolto l’idea e sostenuto questo progetto con entusiasmo”.

L’agenzia ha dunque rielaborato la dinamica dell’operazione in modo che il talento e la determinazione dei giovani hair stylist potessero emergere con ancora più forza, mettendosi alla prova e superando sfide settimanali. “Molti di loro non avevano mai fatto nulla del genere - continua Capraro -; alcuni non erano professionisti del settore nel senso stretto del termine, e per noi vedere come hanno accolto le sfide è stato entusiasmante, perché dimostra che i giovani sanno darsi da fare e costruire il proprio futuro quando venga data loro una possibilità”. Una novità importante, poi, di questa edizione è stato lo United Pro Future Campus, che dà ai migliori 25 selezionati la possibilità di seguire un percorso di formazione professionale della durata di un anno con i giudici hairstar del contest.

Del resto, il tema dei giovani talenti è fondamentale per Ideal, da sempre convinta che più spazio si dà ai propri creativi, maggiori sono i benefici per il gruppo. “Solo selezionando con cura le persone, stimando e valorizzando le loro capacità e intuendone il potenziale, si può crescere e migliorare la qualità del lavoro - continua Capraro -. Occorre però assicurare loro l’indipendenza necessaria perché, prendendo a prestito le parole di Steve Jobs, ‘non ha alcun senso assumere persone intelligenti per dire loro che cosa fare: le assumiamo perché siano loro a dirci che cosa dobbiamo fare’”. A testimoniare concretamente quanto coltivare talenti promettenti sia centrale per l’agenzia è il percorso svolto da Giorgia Tosato, oggi managing director, in Ideal dal 2010. “Dopo la laurea in scienze della comunicazione e un master in marketing e comunicazione, sono entrata come junior account, poi il mio ruolo è cresciuto di leadership e seniority fino a quando mi è stato affidato l’incarico di costruire una squadra dedicata ai progetti speciali dell’agenzia: le gare, il new business, l’innovazione - spiega -. La squadra composta inizialmente da creativi è diventata in poco tempo la business unit che dirigo, composta da creativi, account, pm, digital etech. Questo percorso è durato meno di cinque anni”.

Il passaggio dal ricoprire un ruolo prettamente di contatto e di servizio al doversi occupare degli aspetti più creativi e strategici ha ovviamente implicato per Giorgia un cambio di prospettiva sulle modalità e i processi di lavoro.

“In questa fase ho capito l’importanza di non pensare mai seguendo schemi fissi - continua, ma di sfruttare la mia esperienza e usare quella degli altri in modo diverso per ogni singolo progetto”. Certo, a volte, muoversi continuamente tra due modi di ragionare, alternando la relazione con i clienti all’elaborazione e allo sviluppo della creatività di un progetto, può essere logorante.

“All’inizio ero convinta che la cosa più importante fosse superare la sfida a ogni costo, mentre ora ho imparato quanto sia indispensabile in primo luogo mantenere la freschezza del mio pensiero, essere sempre lucida e ferma continua -. Questo lavoro ha senso soltanto se ci ricordiamo che il nostro scopo è creare innovazione, attraverso idee imprevedibili, con il coraggio di cambiare sempre, senza timore”.