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Dal click alla vendita: ecco come Bizen (NUZO) e ArredissimA riscrivono il customer journey phygital allineando gli investimenti online ai risultati di business offline

In un mondo "phygital", dove il cliente cerca online e compra offline, le aziende investono in pubblicità digitale spesso senza conoscerne il reale ritorno economico. L'agenzia del Gruppo Nuzo, insieme al player dell'arredamento, ha tracciato una rotta precisa, dimostrando come un'architettura tecnologica avanzata e uno strumento strategico come l'Offline Conversion Tracking, possano finalmente collegare ogni euro speso in advertising al fatturato generato in negozio.

Il viaggio di un consumatore moderno assomiglia sempre più a un labirinto. Inizia con una ricerca su Google dal divano, prosegue con uno scroll su Instagram durante la pausa pranzo, si concretizza nella richiesta di un preventivo via email e, forse, culmina settimane dopo con una visita e un acquisto in un punto vendita fi sico. Questa fusione tra mondo fisico e digitale, definita con il neologismo "phygital", rappresenta la più grande sfida per i leader di mercato: come si può governare una simile complessità e, soprattutto, come si può misurare l'efficacia delle proprie strategie?
Per anni, i direttori marketing hanno affrontato un "buco nero" informativo: da un lato, le piattaforme digitali fornivano dati precisi su click, visualizzazioni e contatti; dall'altro, i gestionali aziendali registravano le vendite. In mezzo, un vuoto che rendeva impossibile rispondere alla domanda cruciale: quella campagna su Facebook ha davvero portato alla vendita di quella cucina?

È in questo scenario che si inserisce la collaborazione strategica tra ArredissimA,  player nel settore dell'arredamento, e Bizen, la società del Gruppo NUZO specializzata nella costruzione di ecosistemi digitali integrati. Insieme, hanno trasformato un problema di difficile soluzione in un vantaggio competitivo, dimostrando che è possibile allineare gli investimenti online ai risultati di business offline. Ricordiamo che Nuzo è il primo Gruppo italiano nativo AI, Business-driven, combina Marketing e MarTech per offrire soluzioni concrete a brand e imprese che vogliono vincere le nuove sfide della crescita, in un contesto di rapida trasformazione economica e culturale.

 

Oltre le metriche di facciata: la necessità di una visione strategica

“L'approccio iniziale di Bizen, non è stato quello di lanciare nuove campagne, ma di agire come un architetto, disegnando una mappa per unire due mondi separati. Il punto di partenza è stata la consapevolezza che ottimizzare le singole attività non era più sufficiente. Era necessario costruire un "sistema nervoso centrale" in grado di far dialogare i dati online con quelli offline, elementi determinanti per l'ottimizzazione strategica di tutte le attività promozionali.”

Con queste parole Mariano Duca, innovation manager in Bizen, che all’interno del Gruppo Nuzo opera verticalmente su attività strategiche di lead generation, ha illustrato come senza questo collegamento, le aziende siano costrette a basarsi su metriche intermedie, come il costo per  contatto (lead), che però non dicono nulla sulla qualità di quel contatto. La vera sfida era progettare un ecosistema MarTech – un termine che indica l'insieme delle tecnologie applicate al marketing – che fosse realmente integrato e funzionale agli obiettivi di business. Bizen ha quindi delineato una roadmap evolutiva per migliorare l'infrastruttura tecnologica e di processo, con l'obiettivo di ottenere finalmente una visione unificata del percorso del consumatore.


La tecnologia che unisce i puntini: come funziona l'Offline Conversion Tracking
Il cuore pulsante del progetto è stata l'implementazione di una strategia avanzata di Offline Conversion Tracking. Ma cosa significa concretamente? Immaginiamo il processo passo dopo passo:

1. L'origine del contatto: Un utente clicca su un annuncio pubblicitario (es. su Google o Meta) e compila un modulo sul sito di ArredissimA per richiedere informazioni. In questo istante, il sistema cattura non solo i dati dell'utente, ma anche un'etichetta invisibile che dice: "Questa persona è arrivata da questa specifi ca campagna".

2. Il dialogo con il CRM: Queste informazioni vengono inviate al CRM (Customer Relationship Management), il software dove l'azienda gestisce le relazioni con i clienti. Il contatto viene assegnato a un venditore in uno specifi co showroom.

3. La vendita in negozio: Quando il cliente si reca nel punto vendita e fi nalizza l'acquisto, il venditore aggiorna lo stato di quel contatto nel sistema gestionale, trasformandolo da "potenziale cliente" a "cliente acquisito" e registrando il valore della vendita.

4. Il "closed loop": Qui avviene la vera svolta. Il sistema, in modo automatico e anonimizzato, invia un segnale di ritorno alle piattaforme pubblicitarie (Google e Meta), comunicando loro: "Ehi, quel clic che hai generato un mese fa si è appena trasformato in una vendita di X euro".

Questo flusso di informazioni virtuoso, chiamato "closed loop" (ciclo chiuso), permette agli algoritmi delle piattaforme pubblicitarie di diventare incredibilmente più intelligenti. Invece di ottimizzare le campagne per trovare persone che compilano moduli, iniziano a ottimizzarle per trovare persone che effettivamente comprano.

 

Dal dato all'azione: il cambiamento per il business
L'impatto di questo cambiamento è stato paradigmatico. Il management di ArredissimA ha smesso di navigare a vista per acquisire una precisione quasi chirurgica nelle decisioni di marketing. Ora è possibile sapere quali iniziative digitali generano il maggior fatturato, permettendo di allocare il budget dove serve davvero e di tagliare gli investimenti sui canali meno performanti.
L'intervento di Bizen si è quindi confi gurato come quello di un partner per la trasformazione digitale, il cui apporto è stato decisivo nel tracciare un percorso chiaro per l'adozione di soluzioni misurabili ed effi caci. Il risultato è un modello di business in cui la tecnologia non è un fine, ma il principale motore di una strategia coesa e orientata alla crescita, dimostrando che la vera innovazione non risiede nel singolo strumento, ma nella capacità di governare la complessità e trasformarla in un vantaggio competitivo duraturo.