Programmatic

Quantcast/Eclipse. Feldman: "Imparate a misurare ciò che conta". Zampori: "Il programmatic? Utile anche per fare branding"

E' arrivato il momento di stravolgere le regole del gioco, utilizzando i dati non più solo in modo retrospettivo ma inserendoli proattivamente all’inizio della pianificazione: lo ha spiegato Ilaria Zampori, managing director Quantcast Italia, nel corso di Eclipse – 'Allenarsi all’innovazione', il primo evento italiano firmato Quantcast.

Si è tenuto questa mattina, 26 maggio, a Milano, 'Eclipse – Allenarsi all’innovazione', il primo evento italiano firmato Quantcast, ospitato presso Palazzo Parigi Hotel allo copo di invitare i brand a ripensare il modo in cui targetizzano e coinvolgono le loro audience.

Dopo una panoramica sul mercato italiano a cura di Andrea Lamperti, direttore dell'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano (leggi news), intervenendo al convegno Konrad Feldman, CEO di Quantcast, ha esortato clienti e centri media a non utilizzare più vecchie metriche, come CTR e modelli di attribuzione basati sul last click, per le nuove opportunità che caratterizzano oggi il digital advertising.

"Basarsi sul last click e il CTR non è il modo migliore per determinare il giusto valore dell’advertising online e innesca un circolo vizioso che premia la quantità e non la qualità della pubblicità – ha affermato Feldman - Questo approccio inefficace colpisce i consumatori con pubblicità irrilevante, incoraggia l’Ad blocking e alimenta l’Ad fraud. Ecco perché diventa fondamentale misurare ciò che conta davvero e focalizzare le strategie adv su soluzioni che consentono di identificare e raggiungere nuovi consumatori che scoprono il brand, e relativo sito, proprio grazie a un più efficace targeting reso possibile proprio dall’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’advertising”.

Tema su cui si è concentrato anche Francesco Tornatore, Head of Digital Acquisition di American Express che ha parlato del ruolo della misurazione nella strategia digital di Amex, focalizzandosi sul processo e sugli obiettivi di acquisizione. In particolare dal suo intervento sono emerse l’importanza e l’efficienza del programmatic per incrementare le vendite e migliorare le performance.

"Il programmatic oggi rappresenta per noi il 27% delle conversioni online - ha detto il manager - , ma credo che ci sia ancora molto da fare in questo settore. Abbiamo bisogno di strumenti che ci consentano di prendere decisioni velocemente sulla base di dati freschi e per qusto è importante misurare ciò che davvero conta. Credo che il programmatic possa essere considerato a tutti gli effetti uno strumento di intelligence dei media". 

All’evento è intervenuta anche Ilaria Zampori, General Manager di Quantcast Italia spiegando come il programmatic sia un efficace strumento non solo per obiettivi di perfomance ma anche per strategie branding.

“Oggi l’industry percepisce i dati, la tecnologia e in particolare il programmatic come l’ultimo anello della catena. In realtà, considerando il comportamento online dei consumatori, ci siamo accorti che i big data forniscono informazioni preziose che non dovrebbero essere utilizzate solo alla fine del processo ma sin dall’inizio sfruttando proprio gli insight e le idee che possono offrire", ha dichiarato la manager.  

D'altra parte, è proprio abbinando attività di branding e di direct response che si possono ottenere i migliori risultati. Dalla ricerca è emerso che non solo il 62% dei consumatori analizzati utilizza touchpoint online durante il percorso di acquisto, ma che il 68% degli intervistati nutre fiducia in questi touchpoint. Secondo Quantcast è quindi arrivato il momento di stravolgere le regole del gioco, utilizzando i dati non più solo in modo retrospettivo ma inserendoli proattivamente all’inizio della pianificazione”, ha detto Zampori.    

Riguardo all'andamento di Quantcast in Italia, Zampori ha spiegato ad ADVexpress: "Quantcast è attiva da due anni sul mercato italiano e il business sta crescendo in modo esponenziale di anno in anno". 

Serena Piazzi