Ricerche
Media Day Henkel: consumatori sempre più protagonisti
Dalla fedeltà alla fiducia, dalla comunicazione alla conversazione, dalla persuasione al consenso: Henkel, con il Media Day 'People run the show', dimostra che i consumatori di oggi dettano sempre più le regole del mercato.
Nella giornata che Henkel ha dedicato ai media emerge un cambiamento epocale nella relazione fra imprese e mercato: il consumatore è disposto a dare fiducia alle aziende. Ma a precise condizioni: 'People run the show'.
E' questo il titolo scelto da Henkel per la terza edizione del Media Day che si è svolto mercoledì 4 maggio nella sede milanese della multinazionale.
"Un tema in continua evoluzione - come lo ha definito Irene Larcher, media & marketing services director di Henkel in apertura dei lavori - che offre grandi opportunità perchè impone alle aziende di ripensare alle modalità con le quali mettersi in relazione con i consumatori. Definitivamente conclusa l'epoca nella quale l’azienda parla e il consumatore ascolta, oggi abbiamo a che fare con un target più consapevole, attento, giudicante ma, soprattutto, che vuole diventare parte attiva del processo di comunicazione, vuole essere protagonista e non solo spettatore".
Una dichiarazione che è stata solo il preludio alla fotografia di un cambiamento epocale: la crisi economica, le opportunità della rete e dei social network, il passaggio dalle tv generaliste verso i nuovi canali digitali tematici, la molteplicità di strumenti tecnologici che consentono di scegliere e decidere in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, restituendo a ognuno non solo il ruolo di consumatore consapevole ma, soprattutto, quello di cittadino. Questi fenomeni si sono sommati, delineando la 'rivoluzione' in atto che questa giornata ha contribuito a descrivere in modo efficace.

Il Media Day Henkel è stato creato per offrire alle diverse funzioni dell’azienda, in particolare a quelle del marketing, un quadro globale del mercato della comunicazione, ma in questa edizione ha accentuato la sua vocazione ad essere sempre più un incontro tra esperti per dialogare sull'evoluzione della società.
Un messaggio forte e provocatorio è arrivato da Remo Lucchi, amministratore delegato di Eurisko, che ha evidenziato, fra i profondi mutamenti socioculturali in atto, come le imprese vadano in molti casi a 'coprire' le aspettative dei cittadini, delusi da istituzioni in crisi di credibilità assumendosi, di fatto, nuovi e impegnativi ruoli nei confronti della società e del proprio territorio. Soprattutto con riferimento alle nuove generazioni si riscontrano una totale fiducia alla famiglia (ormai unica vera fonte di sostegno), valori minimi di affidabilità allo Stato ed ai politici (dove conta solo la lotta di potere di breve termine, e dove – a loro avviso - il futuro del paese non rientra minimamente nei programmi), valori di discreta affidabilità al mondo economico (grandi imprese).
Alle aziende, perché meritino totalmente fiducia, si pongono però delle condizioni: si chiede sempre di più sostenibilità sociale, culturale, economica e ambientale. Si chiede un ruolo attivo nel territorio dove operano e una partecipazione concreta alla vita della gente, anche per compensare i servizi che non sono offerti da altri. E per quanto concerne il rapporto domanda-offerta che tradizionalmente le ha legate ai consumatori, questo deve essere fortemente arricchito da valori, servizi, cortesia, qualità e da un rapporto corretto ed equilibrato fra qualità e prezzo.
Assunta Timpone, media e pr manager di Henkel, riassume questo processo in uno schema molto efficace: "Il consumatore è ormai a tutti gli effetti una consum-attore che rivendica il proprio ruolo di cittadino e la comunicazione in tutte le sue espressioni, dall’advertising, alle pubbliche relazioni, al web, non può prescindere da questo. Le regole del gioco sono cambiate anche perché le nuove tecnologie hanno creato nuovi linguaggi e consentono una molteplicità di fruizioni diversificate e personalizzate. I nuovi stili di vita richiedono un modo diverso di confrontarsi con il mercato e la comunicazione si adegua diventando ascolto, dialogo, conversazione, la persuasione richiede il consenso, i contatti diventano connessioni e la fedeltà alla marca si trasforma in fiducia".
Ovviamente i brand non rinunciano al proprio 'patto' con il mercato, ma non è più sufficiente essere presenti, bisogna diventare rilevanti ed è importante che questa somma di valori venga percepita e riconosciuta dai consumatori.
L’era dei messaggi pubblicitari che seducevano e facevano sognare è probabilmente finita: alla comunicazione moderna si chiede di offrire servizi in modo creativo e di dialogare con tutti i cittadini utilizzando linguaggi e strumenti diversi e per 365 giorni l’anno. Un cambiamento che Henkel e i suoi brand hanno intuito per tempo adottando strategie di comunicazione innovative.
Nel Media Day si sono avvicendati ospiti prestigiosi che hanno portato la loro testimonianza come Chiara Nalin, deputy marketing manager di Ikea Italia, e Luca Vergani, ceo di Mec, che hanno portato le loro testimonianze e delineato i nuovi trend della comunicazione, cui sono seguiti gli interventi di Valeria Surico, direct marketing & e-commerce manager di Henkel, e Simona di Bianco, responsabile pr divisione Detergenza Henkel.
E' questo il titolo scelto da Henkel per la terza edizione del Media Day che si è svolto mercoledì 4 maggio nella sede milanese della multinazionale.
"Un tema in continua evoluzione - come lo ha definito Irene Larcher, media & marketing services director di Henkel in apertura dei lavori - che offre grandi opportunità perchè impone alle aziende di ripensare alle modalità con le quali mettersi in relazione con i consumatori. Definitivamente conclusa l'epoca nella quale l’azienda parla e il consumatore ascolta, oggi abbiamo a che fare con un target più consapevole, attento, giudicante ma, soprattutto, che vuole diventare parte attiva del processo di comunicazione, vuole essere protagonista e non solo spettatore".
Una dichiarazione che è stata solo il preludio alla fotografia di un cambiamento epocale: la crisi economica, le opportunità della rete e dei social network, il passaggio dalle tv generaliste verso i nuovi canali digitali tematici, la molteplicità di strumenti tecnologici che consentono di scegliere e decidere in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, restituendo a ognuno non solo il ruolo di consumatore consapevole ma, soprattutto, quello di cittadino. Questi fenomeni si sono sommati, delineando la 'rivoluzione' in atto che questa giornata ha contribuito a descrivere in modo efficace.

Il Media Day Henkel è stato creato per offrire alle diverse funzioni dell’azienda, in particolare a quelle del marketing, un quadro globale del mercato della comunicazione, ma in questa edizione ha accentuato la sua vocazione ad essere sempre più un incontro tra esperti per dialogare sull'evoluzione della società.
Un messaggio forte e provocatorio è arrivato da Remo Lucchi, amministratore delegato di Eurisko, che ha evidenziato, fra i profondi mutamenti socioculturali in atto, come le imprese vadano in molti casi a 'coprire' le aspettative dei cittadini, delusi da istituzioni in crisi di credibilità assumendosi, di fatto, nuovi e impegnativi ruoli nei confronti della società e del proprio territorio. Soprattutto con riferimento alle nuove generazioni si riscontrano una totale fiducia alla famiglia (ormai unica vera fonte di sostegno), valori minimi di affidabilità allo Stato ed ai politici (dove conta solo la lotta di potere di breve termine, e dove – a loro avviso - il futuro del paese non rientra minimamente nei programmi), valori di discreta affidabilità al mondo economico (grandi imprese).
Alle aziende, perché meritino totalmente fiducia, si pongono però delle condizioni: si chiede sempre di più sostenibilità sociale, culturale, economica e ambientale. Si chiede un ruolo attivo nel territorio dove operano e una partecipazione concreta alla vita della gente, anche per compensare i servizi che non sono offerti da altri. E per quanto concerne il rapporto domanda-offerta che tradizionalmente le ha legate ai consumatori, questo deve essere fortemente arricchito da valori, servizi, cortesia, qualità e da un rapporto corretto ed equilibrato fra qualità e prezzo.
Assunta Timpone, media e pr manager di Henkel, riassume questo processo in uno schema molto efficace: "Il consumatore è ormai a tutti gli effetti una consum-attore che rivendica il proprio ruolo di cittadino e la comunicazione in tutte le sue espressioni, dall’advertising, alle pubbliche relazioni, al web, non può prescindere da questo. Le regole del gioco sono cambiate anche perché le nuove tecnologie hanno creato nuovi linguaggi e consentono una molteplicità di fruizioni diversificate e personalizzate. I nuovi stili di vita richiedono un modo diverso di confrontarsi con il mercato e la comunicazione si adegua diventando ascolto, dialogo, conversazione, la persuasione richiede il consenso, i contatti diventano connessioni e la fedeltà alla marca si trasforma in fiducia".
Ovviamente i brand non rinunciano al proprio 'patto' con il mercato, ma non è più sufficiente essere presenti, bisogna diventare rilevanti ed è importante che questa somma di valori venga percepita e riconosciuta dai consumatori.
L’era dei messaggi pubblicitari che seducevano e facevano sognare è probabilmente finita: alla comunicazione moderna si chiede di offrire servizi in modo creativo e di dialogare con tutti i cittadini utilizzando linguaggi e strumenti diversi e per 365 giorni l’anno. Un cambiamento che Henkel e i suoi brand hanno intuito per tempo adottando strategie di comunicazione innovative.
Nel Media Day si sono avvicendati ospiti prestigiosi che hanno portato la loro testimonianza come Chiara Nalin, deputy marketing manager di Ikea Italia, e Luca Vergani, ceo di Mec, che hanno portato le loro testimonianze e delineato i nuovi trend della comunicazione, cui sono seguiti gli interventi di Valeria Surico, direct marketing & e-commerce manager di Henkel, e Simona di Bianco, responsabile pr divisione Detergenza Henkel.