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e20 n.117. La regia? Un mix di passione, problem solving e sperimentazione. Parola di Alessandro Torraca ed Emanuele Sana

Una coppia di professionisti con un ampio bagaglio di esperienze (dalla tv al cinema per poi approdare agli eventi e live show) che hanno deciso di collaborare per le Cerimonie delle edizioni del 2023 del Bea Italia e del Bea World e hanno raccontato ad e20 il loro approccio al lavoro e l’esperienza ai due premi di ADC Group.

Due Cerimonie (Bea Italia e Bea World), due registi ma un’unica missione: realizzare un galà di stampo cinematografico, che fosse anche veloce, gradevole, coinvolgente e perfettamente integrato in una location sfidante come l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Una coppia di professionisti con un ampio bagaglio di esperienze (dalla tv al cinema per poi approdare agli eventi e live show) che hanno deciso di collaborare per l’occasione e dimostrare così la stima reciproca che li lega da anni.

“Con Emanuele - spiega Alessandro Torraca, regista, show caller, autore e creativo free lance - ci conosciamo da anni, ma non in maniera approfondita, poi ci siamo persi di vista ma una carissima amica in comune ci ha rimesso in contatto. Ci siamo visti ed è stato naturale iniziare a collaborare. Inutile dire che la stima professionale e il nostro legame ci ha fatto lavorare in maniera super affiatata alle cerimonie del Bea. Pur avendo una visione comune delle cose e quindi anche di come approcciare un lavoro, Emanuele essendosi formato in un mondo come il cinema (a proposito non perdete un delizioso documentario ‘I 400 Giorni’ su Sky Arte in onda prossimamente, ndr) ha una visione diversa dalla mia e questo credo ci arricchisca reciprocamente sempre... oltre al sorriso, ingrediente fondamentale per entrambi!”.

“Alessandro lo conosco da tanti anni - spiega Emanuele Sana, regista, sceneggiatore e creativo free lance -, lui è un pilastro dell’industria degli eventi, io ai tempi lavoravo in una corsia parallela ai live show. Non avevamo mai avuto modo di parlare del nostro lavoro fino a quando l’anno scorso abbiamo avuto modo di chiacchierare e abbiamo trovato una grande sintonia. Ci siamo trovati subito perché credo che condividiamo lo stesso approccio a questo mondo e alla regia in genere: ad Alessandro piace sperimentare, fare le cose nel modo migliore, affrontare tutto con passione ma con il giusto disincanto. Il tutto sempre nell’estremo rispetto per le persone e le professionalità. E soprattutto gli piace ridere senza mai dimenticare che è il prodotto finale a dover vincere perché così si vince tutti”.

Per Emanuele Sana è fondamentale circondarsi di persone capaci e in linea con il proprio modus operandi. Fortunatamente il mondo degli eventi è caratterizzato da un’alta professionalità e quindi è un’isola felice da questo punto di vista. “Per quando riguarda il modus operandi - spiega il regista -, ho sempre pensato che dia valore trovare un punto di incontro. Diciamo che mi piace scoprire astuzie e tecniche che non ho mai utilizzato e farle mie".

Il confronto con tutti i professionisti in campo nella realizzazione dell’evento per Alessandro Torraca è molto importante. “Essendo un freelance - precisa il regista -, non sempre puoi scegliere con chi collaborare, non è il mio ruolo, ma quello di un’agenzia. Il mio lavoro è come quello di un allenatore di calcio, devo creare una squadra, con giocatori magari scelti da altri, e farla rendere al meglio, possibilmente lavorando con il sorriso. La cosa particolare è che in ogni evento i giocatori cambiano, quindi questa capacità la devi alimentare e sviluppare di continuo”.

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In questa intervista a due voci, rilasciata ad e20 i due registi si raccontano e spiegano il loro approccio al lavoro e l’esperienza al Bea.

CHI È_ALESSANDRO TORRACA

Regista, show caller, autore e creativo da oltre 20 anni nel settore degli eventi per clienti e agenzie nazionali e internazionali. In qualità di regista e autore nel campo televisivo collabora da oltre 25 anni con le principali case di produzione per la realizzazione di programmi e format televisivi per i principali network. Vincitore al Roma Fiction Festival 2009 per la puntata pilota della sit-com ‘Cuori Infranti – Broken Hearts’.

Alessandro Torraca, iniziamo da lei. Può raccontarci la sua storia professionale?

Dopo aver deciso di lasciare gli studi della facoltà di Ingegneria, ho iniziato come account nelle agenzie pubblicitarie per poi passare alla produzione nel mondo TV. In seguito ho lavorato nel mondo della computer grafica ed effetti speciali per poi fondare una mia società di produzione, da lì ho iniziato con la regia in TV per poi arrivare al mondo degli eventi, era il 2002.

Per la seconda volta ha contribuito al successo del Bea attraverso la sua professionalità. Qual è stato il suo contributo creativo?

Il progetto di quest’anno creato da Ninetynine era molto ambizioso e sfidante, un galà di stampo cinematografico!!! Quindi abbiamo lavorato sull’aspetto estetico, compatibilmente ai mezzi a disposizione, cercando di valorizzare al massimo la location in cui eravamo, facendo un percorso completamente diverso rispetto allo scorso anno.

Parliamo del suo lavoro. Quali sono gli aspetti più positivi? Quali invece le problematiche?

Essere appassionato del lavoro che faccio. È quello che racconto sempre ai giovani: fare un lavoro che ti appassiona è un bene prezioso quindi bisogna cercare di inseguire questo sogno a ogni costo. Sul secondo punto credo che la problematica centrale di questi anni sia la collimazione tra budget e tempi di preparazione, questo rapporto ultimamente va a comprimere i tempi della preproduzione, momento in cui si costruisce il successo di un evento. Il mio motto è prevenire è meglio che reprimere... i problemi!!!

In un’intervista ha dichiarato che alla base di un approccio vincente vi sono confronto, umiltà e rispetto dei ruoli. Ci spiega meglio questo concetto?

Avere opinioni diverse genera sempre un arricchimento, nella vita come nel lavoro, e per creare questo valore in più è necessario non sentirsi in possesso della verità assoluta. Prendere decisioni è alla base del mio ruolo, quindi condividere prima idee e analizzare le eventuali problematiche ti aiuta a sbagliare il meno possibile.

Pensiamo al futuro. Quali progetti bollono in pentola?

In pentola sono in cottura parecchie cose, tutte con l’obiettivo di cementare ancor di più i rapporti con alcune agenzie con le quali collaboro da anni, conoscerne di nuove ed avere la fortuna di continuare a lavorare per brand iconici come sino a oggi mi è successo, quindi non resta che aspettare!!!

In ogni progetto che segue, di qualsiasi genere esso sia, Torraca cerca di portare il suo modo di essere e in cambio riceve da agenzie, aziende, prodotti e contenuti un arricchimento. Questo 2023 non ha fatto eccezione e, tra i vari progetti come il ‘Meeting dell’Amicizia tra i Popoli’ di Rimini, il ‘Campari Hotel des Bains’, le Finali Mondiali Ferrari, il lancio Toyota CHR, il Galà delle Vendite Folletto, solo per citarne alcuni, è riuscito a entrare in contatto con un mondo di cui è grande appassionato e con cui non aveva sino a oggi collaborato, le due ruote. “Poter dare il mio apporto a ‘Tavullia Vale’ e ‘Ducati - Campioni in Festa’ - precisa Torraca - è stato fantastico. Entrambi sono stati progetti andati in onda in diretta su Sky Sport MotoGP e fare contemporaneamente lo showcalling, la regia dell’evento e la regia televisiva è stato davvero stimolante”.

 

CHI È_EMANUELE SANA

Dopo la laurea in regia e scrittura cinematografica, si forma professionalmente a Los Angeles frequentando master presso le più prestigiose accademie. Dal 2004 è regista freelance di spot,
corporate, serie televisive, documentari, cortometraggi, opere multimediali per eventi, film. Negli anni ha collaborato con clienti internazionali, case di produzione e agenzie italiane e non. I suoi lavori si sono aggiudicati premi e menzioni in festival di tutto il mondo. Dal 2010 unisce al cinema la regia televisiva e dal 2018 decide di aggiungere al proprio portfolio la direzione di live shows sia come showcaller che come regista a tutto tondo unendo così le competenze maturate nel corso degli anni: rapidità di reazione fondamentale nel live e nella diretta televisiva, autorialità nella direzione di talent e nella scrittura sia di contenuti sia tecnica, consapevolezza dell’onda emotiva nello strutturare i momenti salienti con creativi e uffici marketing, conoscenza dei sistemi della filiera produttiva dalla ripresa alla post produzione fino alla distribuzione.

Emanuele, parliamo della sua carriera e in particolare del ruolo degli eventi all’interno di essa...

Dico sempre che sono un regista cinematografico prestato agli eventi. In realtà ho sempre lavorato parallelamente ai live shows creando e dirigendo contributi, qualche anno fa ho deciso di unire a questa esperienza la regia perché la professionalità che avevo costruito negli anni con esperienze televisive e di spettacoli poteva avere il coronamento perfetto proprio con la regia di eventi. Conoscere tutto quello che muove la macchina produttiva oggi mi permette di capire le esigenze di ogni reparto... e forse anche comprendere quando non me la raccontano giusta.

Ha contribuito al successo del Bea attraverso la sua professionalità. Qual è stato il suo contributo creativo? Ha incontrato delle criticità? Se sì, come le ha risolte?

Devo ringraziare Alessandro Torraca che mi ha traghettato nel complesso mondo del Bea. Spero di aver contribuito a rendere piacevole lo show del Bea World reagendo anche a qualche imprevisto. Le criticità in un evento come questo possono essere di vario tipo, la più importante è quella legata al ritmo: rendere veloce e gradevole uno show che ha come scheletro molte premiazioni è stata la sfida più importante. Dal lato nostro abbiamo risolto pensando contributi e animazioni veloci, tagliando convenevoli e unendo la musica di una dj dal vivo per scandire al meglio i tempi.

Quali sono gli aspetti più positivi del suo lavoro? Quali invece le problematiche?

Forse dico una cosa banale, ma è tale la fortuna di fare un lavoro come questo che è quasi un peccato lamentarsi. I problemi si riscontrano quando
le persone non ti ascoltano complicando la comunicazione ma penso che questo sia un po’ un problema comune a ogni lavoro. Gli aspetti positivi sono molti: la varietà dei progetti, la dimensione del viaggio, la tensione artistica che ti lascia solo a show terminato e che serve per fare bene, i sorrisi e le strette di mano alla fine.

Pensiamo al futuro. Quali progetti bollono in pentola?

Come vi dicevo ho una doppia anima, legata al cinema e alla serialità da una parte, agli eventi dall’altra. Per quando riguarda la prima devo dire che ho investito molto negli anni e questo 2024 dovrebbe avere in serbo un nuovo film e una serie tv. Per quanto riguarda gli eventi sto cercando di farmi conoscere dalle realtà più importanti e che mi interessano per tipo di proposta, inventiva e spirito di iniziativa. Il Bea in questo è stato una grande vetrina ma sto intensificando mail e appuntamenti. Il mondo del live show mi piace molto e fino ad ora l’affetto mi sembra essere ricambiato.

Emanuele Sana ha una filosofia molto semplice: non bisogna mai aver paura di chiedere, perché al massimo si può ricevere no come risposta. Soprattutto se si ricopre un ruolo fondamentale come quello del regista, è inutile passare attraverso intermediari per avere risposte che devono essere immediate ed efficaci. Unesempio? L’anteprima di ‘Mission Impossible’ sulla gradinata di Piazza di Spagna
a Roma. Per sopperire alla mancanza di tempo è stato fondamentale parlare direttamente con Tom Cruise e il suo entourage, perché aspettare i tempi di risposta di tutta la catena produttiva avrebbe nuociuto allo show. “In realtà c’è un’altra frase che guida il mio modus operandi ed è ‘When 9 Russians tell you you’re drunk, you lie down’ spiega Emanuele Sana -. Nella mia modalità di russi ne bastano tre: quando tre persone ti dicono che stai sbagliando, forse devi mettere in dubbio le tue convinzioni”.

 

Marina Bellantoni