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e20 n.109. PRIMO PIANO. Sts Communication: risorse umane, tecnologia e sostenibilità

Alberto Azzola (in foto), managing director, racconta nell'intervista su e20 l'evoluzione e le grandi capacità progettuali che contraddistinguono l'azienda fornitrice di apparecchiature audiovisive.

L’ approccio consulenziale è sempre stato uno dei plus di Sts Communication: affiancare il cliente con l’intento di trovare la soluzione migliore alle sue richieste, fa parte del suo dna ormai da molti anni. Riconosciuta sul mercato come un punto di riferimento per le sue grandi capacità progettuali e realizzative, da sempre mette in campo anche per altri valori, ai quali si ispira tutto il team: serietà, affidabilità, cortesia ed educazione. 

Alberto Azzola (in foto), managing director, racconta nell'intervista su e20 l'evoluzione e le grandi capacità progettuali che contraddistinguono l'azienda fornitrice di apparecchiature audiovisive.

Date grande valore alle risorse umane e ai vostri collaboratori. Come avviene la scelta?

Scegliamo con cura i professionisti che ci rappresentano e che contribuiscono alla buona riuscita del nostro lavoro. La scelta delle persone giuste ci 
porta valore, dalla fase di brainstorming a quella di pre-produzione ed esecutiva. Dedichiamo molta attenzione alle figure professionali, che sono fondamentali nella riuscita di ciò che facciamo, non solo a quelle coinvolte in prima linea, ma anche a quelle che, in modo più ‘nascosto’, contribuiscono ai risultati, supportando internamente i colleghi che lavorano in esterno.

Come è evoluta dunque nel tempo la vostra struttura interna?

Siamo una realtà in perenne evoluzione: con la formazione invitiamo i nostri collaboratori ad andare oltre i propri limiti; attraverso vari rinnovamenti abbiamo cambiato destinazione d’uso dei nostri spazi (uffici, magazzini, studi/set, ndr). Seguendo i cambiamenti del mercato sviluppiamo e  moltiplichiamo le nostre divisioni.

Entrando più nello specifico, abbiamo ulteriormente implementato il settore audio/video/luci con nuovi direttori tecnici, cosa che ci consente di gestire più eventi contemporaneamente e di approcciare produzioni sempre più complesse. Abbiamo coinvolto nuovi producer per essere più attenti e puntuali nelle progettazioni, nella redazione dei budget.

Abbiamo un reparto progettazione in grado pianificare e renderizzare strutture anche molto complesse con la supervisione degli ingegneri nostri collaboratori: un ottimo supporto per le agenzie che si trovano ad affrontare allestimenti articolati. Con lo sviluppo del digitale e degli streaming, non abbiamo potuto esimerci dal rinforzare il nostro reparto custom creativo che sempre più spesso è coinvolto nella realizzazione di contenuti video.

Come sono cambiati nel tempo i clienti e come è cambiato il vostro rapporto con questi ultimi?

In realtà, i clienti e il nostro rapporto con loro non sono particolarmente cambiati. È cambiato il mercato, che richiede una velocità sempre maggiore nelle risposte (fattibilità e preventivi, ndr) e nei tempi di realizzazione. Un altro cambiamento è la frammentazione del mercato: durante la pandemia 
molti professionisti si sono riallocati dando una spinta anche a realtà più piccole. Quindi, oggi, riceviamo molte richieste sia dalle grandi società, come è sempre stato, sia da quelle di dimensioni minori che hanno comunque trovato un loro posizionamento. Il futuro degli eventi si prospetta sempre più sostenibile e ibrido.

Cosa ne pensate? 

La sostenibilità sarà sempre più conditio sine qua non: non si potrà più farne a meno. Il tema ambientale non può più essere sottovalutato e tutti ci stiamo impegnando per trovare soluzioni a basso impatto. Nel nostro caso specifico, lavorando con la tecnologia che necessita di elevate quantità di energia, il tema è ancor più sentito: ci stiamo muovendo per l’ottenimento del Bilancio di Sostenibilità e la Certificazione 20121

Quale futuro per il digitale e le nuove frontiere come il metaverso? 

C’è una gran voglia di eventi Live: il grande sviluppo del digitale può consentire all’evento live di aprire collegamenti verso l’esterno, che integrano e 
arricchiscono di contenuti. Solo se inteso così, l’evento ibrido è destinato a proseguire la sua vita. Il metaverso per noi è un ‘sorvegliato speciale’. Nei 
nostri set è possibile realizzare contenuti per il metaverso di cui stiamo studiando le tecnologie.

Marina Bellantoni