Inchieste

Le nove domande ricorrenti (e odiose) a cui un event planner deve rispondere... suo malgrado

Becki Cross, professionista degli eventi, interviene su Eventmanagerblog.com per rispondere, con ironia, alle domande più frequenti (e spesso disarmanti) che le persone rivolgono agli event planner, tipo: "Cosa fa esattamente un organizzatore di eventi?". Gli eventi, afferma, non accadono per magia, sono frutto di formazione, esperienza, fatica, attenzione al dettaglio e dedizione. Dalle richieste impossibili da parte dei committenti alla definizione del fee, rimane una sola certezza: l'event planning è una Professione con la 'P' maiuscola. E, a volte, bisogna saper dire 'NO'.
Da Eventmanagerblog.com, traduciamo e riportiamo di seguito un interessante e curioso articolo di Becki Cross (FOTO 1), managing director di Events Northern Ltd, agenzia di meeting ed eventi operativa in UK dal 2004. 

38.jpegCross opera nel mondo degli eventi dall'età di vent'anni e, forte della sua esperienza, riflette su un punto cruciale: come è visto e valutato l'organizzatore di eventi, o event planner? Qual è la percezione che le persone hanno di questa professione che spesso viene sottovalutata o confusa?

Un tema davvero attuale, che continua, nonostante la maturità del settore e il progressivo affermarsi dell'evento come medium di comunicazione, a trovare riscontri. Non solo in Italia.

Su e20expresss.it abbiamo riportato, nei giorni scorsi, un'inchiesta sulla professione del creativo uscita sul numero di luglio - agosto - settembre di e20 (vedi notizie correlate a fondo pagina). 
Il creativo è solo una delle figure che gravitano nel variegato mondo degli eventi, ma come Becki Cross nel suo articolo, anche noi abbiamo voluto contribuire a fare chiarezza e a far sì che le professioni creative vengano dignitosamente rispettate e valutate, non solo nella pubblicità classica, ma anche negli Eventi.

Becki Cross fa un'operazione simile, con la differenza di parlare in prima persona e con un'ironia pungente, al punto giusto.


Così suonano le sue parole: 


"La carriera come organizzatore di eventi per molti è intrigante e affascinante, ma anche tu, come event planner, ti sei trovato più e più volte a dover rispondere alle stesse domande?

Ecco le nove domande più ricorrenti che mi sono state rivolte nel corso della mia carriera di 15 anni nel settore degli eventi. 
Alcune di esse mostrano interesse e curiosità da parte delle persone, altre rivelano pura ignoranza e altre ancora sono addirittura  offensive, diciamo 'borderline'! 
Qualcuna di esse ti suona familiare?

1. 
DOMANDA: Sei un organizzatore di feste?
RISPOSTA: Ehm, no, non esattamente!

Io organizzo prevalentemente conferenze e meeting, ma per alcune persone organizzare eventi può voler dire una cosa sola: organizzare feste. 
Anche se mi sono occupata di molti party nel corso degli anni, non è questo il modo in cui descriverei la mia professione. 
Con tutto il rispetto, naturalmente, per le persone e i colleghi che si occupano di organizzare, a volte in modo anche molto creativo e sorprendente, feste o party privati. 
E, infine, perché dobbiamo necessariamente essere incasellati in qualche nicchia?
Anche se vi sono indubbi vantaggi nella specializzazione professionale, spesso gli event planner sono eclettici e capaci di passare da un genere all'altro, sia per rimanere sul mercato sia per soddisfare i desideri dei nostri clienti.

2. 
DOMANDA: Che cosa fa realmente un event planner?
RISPOSTA: Da dove comincio?!

A noi professionisti sembra del tutto evidente la quantità di dettagli e di compiti da svolgere in ogni singolo evento, ma invece molti pensano che gli eventi accadano magicamente da soli. Da una parte questo può essere preso come un complimento - significa, infatti, che dagli eventi traspare una grande facilità e agilità di esecuzione -, ma dall'altra parte può essere anche considerato un insulto! 
A queste persone mi piace rispondere elencando i primi 15 compiti che mi vengono in mente nella gestione di un evento. Credo che tutto ciò significhi semplicemente che alcune persone non sono tagliate per l'event planning: chi organizza eventi, infatti, non può prescindere dai dettagli

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3. 
DOMANDA: C'è una laurea per questa professione?
RISPOSTA: Sì! È davvero così incredibile?!

Ci sono pareri discordanti, all'interno della stesssa industry, sull'utilità di una laurea in event management. All'esterno, invece, molti sono addirittura increduli sull'esistenza della stessa. Molti dei corsi di laura in event management che conosco sono per lo più focalizzati sul business, con moduli di finanza, marketing, project management, innovazione, risorse umane, così come su moduli specifici di pianificazione degli eventi. Offrono una solida formazione di base, anche per coloro che non finiscono a lavorare nel settore degli eventi. 

4. 
DOMANDA: Puoi allora organizzare la festa di compleanno del mio bambino, o un matrimonio, un evento di raccolta fondi?
RISPOSTA: Sì, forse. Ma questa è davvero una richiesta seria? 

Come ho già detto, molti professionisti degli eventi sono buoni tuttofare e, naturalmente, i principi di pianificazione di un tipo di evento sono trasferibili a un'altra tipologia. Tuttavia, allo stesso tempo, come event planner, è importante che impariamo a dire 'NO' e a non disperdere troppo le nostre competenze. Visti i miei skill, non prendo in considerazione le feste di compleanno dei bambini o i matrimoni: ci sono decine di esperti, là fuori, specializzati in questi settori.

5. 
DOMANDA: Quante celebrities ci sono nella tua rubrica?
RISPOSTA: Un pò! Ma è sempre difficile così rispondere a questa domanda!

In nome della professionalità e della riservatezza, è sempre difficile rispondere, e cerco quindi di dare una risposta vaga ma adeguata.

6. 
DOMANDA: Puoi offrirmi un lavoro?
RISPOSTA: Ha idea di cosa il ruolo di un event planner realmente comporti?

Quando incontro persone che mi dicono che sarebbero state "veramente brave come organizzatori di eventi", mi dà l'impressione che esse parlino del "lavoro dei loro sogni" o del "lavoro perfetto" in assoluto. 
Purtroppo, molto raramente tali osservazioni sono basate su dati reali. In genere, infatti, queste persone non hanno letto nulla, non hanno fatto alcuna ricerca, mostrato alcun segno di impegno o avuto un qualsiasi tipo di esperienza nell'event planning. Per loro suona proprio come un 'buon lavoro', in base al luogo comune che si tratti di una carriera facile, glamour e invidiabile.

Purtroppo, invece, l'industria degli eventi è super competitiva e un approccio al settore basato sul "sentito dire" non è sufficiente. Ogni volta che abbiamo ricercato una professionalità a qualsiasi livello, abbiamo sempre avuto ben più di 100 candidati pronti a dichiarare che una carriera negli eventi sia davvero la loro unica e vera ambizione e passione. A meno che il candidato non esponga fatti reali e concreti, è molto improbabile che ottenga un lavoro.

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7. 
DOMANDA: Ho bisogno di fare un evento come quello di ieri... puoi aiutarmi?
RISPOSTA: Ovviamente. Ma perché questa urgenza improvvisa?

E 'incredibile quante volte le persone richiedano eventi da un giorno all'altro, con urgenza improvvisa, facendo capire, in realtà, di non aver ancora pensato a nulla. 
Naturalmente, gli event planner possono fare miracoli con tempi di consegna brevi e a volte addirittura ridicoli, tirando fuori conigli dal cappello magico, ma l'evento sarà migliore e più efficace se la richiesta avviene in tempi adeguati e sensati. Ma non solo: il preavviso consente di abbattere i costi, grazie a maggiori margini di negoziazione e alla possibilità di fare i migliori acquisti.

8. 
DOMANDA: Lavori anche 'pro bono'?
RISPOSTA: Mi stai davvero chiedendo questo?!

L'event planning è un lavoro duro, vi sono milioni di compiti e di dettagli grandi e piccoli di cui ricordarsi. Questo significa che ogni evento è un business che richiede tempo. Anche se io, come molti altri professionisti, ho accettato di occuparmi di progetti 'pro bono' e nel tempo libero, questo non è un modello di business sostenibile. Tutti noi abbiamo una vita, dopo tutto.

9. 
DOMANDA: Qual è, dunque, il ricarico?
RISPOSTA: Posso avere forse qualche dettaglio in più?
Non ci sono due eventi uguali e, diversamente da ciò che le persone vorrebbero, non ho fissato un prezzo unico per gestire qualsiasi tipo di evento. Per stabilire un fee, ho bisogno di parlare con il committente per capire quale tipologia di evento mi sia richiesta e tutte le altre informazioni a me necessarie per inquadrare il tipo di impegno, le tempistiche, gli obiettivi, il budget, ecc.

In conclusione:

Per quanto tu possa amare il tuo ruolo di event manager, sentirsi sempre rivolgere le stesse domande può risultare faticoso.
Hai la risposta perfetta? Mi piacerebbe ascoltare il vostro parere e le vostre esperienze a QUESTO LINK