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Eventi ecosostenibli, una necessità per clienti e agenzie. Il Club degli Eventi porta sul palco del Bea Italia Festival il portale eventosostenibile.com che fornisce gli strumenti per la loro ottimale organizzazione
Il Club degli Eventi ha promosso la sostenibilità nella live communication anche sul palco del Bea Italia Festival, in occasione dell'ultima edizione powered by Ninetynine andata in scena a Roma, presso PratiBus District.
Durante la giornata dei contenuti, all'interno dei diversi seminari e tavole rotonde il tema della sostenibilità negli eventi ha ricoperto un ruolo chiave, ed è stato protagonista dell'intervento di Barbara Bonori, Sustainability and Circular Economy Advisor, Project Manager at eventosostenibile.com, che ha illustrato gli strumenti per gestire un evento a ridotto impatto ambientale offerti dal portale nato su l'egida del Club degli Eventi per promuove la sostenibilità nell'industry in modo concreto.
eventosostenibile.com, di cui Bauli in Piazza e Rete Clima sono partner, intende stimolare gli operatori del settore a considerare aspetti di sostenibilità ambientale e sociale durante l’intero ciclo di vita di un evento, dalla fase creativa alla progettazione, dalla messa in opera al disallestimento.
Barbara Bonori ha ricordato che "una filiera responsabile e sostenibile è una filiera al passo coi tempi, più competitiva e capace di allinearsi a standard internazionali, come la certificazione ISO20121", proseguendo: "Le aziende e le agenzie devono fare il proprio dovere. Ho percepito un'incertezza, quasi un obbligo di dover cambiare per poter risolvere il problema della sostenibilità. Le agenzie devono usare la creatività come si è sempre fatto, e adattarla alle nuove sensibilità del pubblico".
La manager riporta l'attenzione su un punto in particolare contenuto nel 18esimo Monitor degli Eventi (leggi news): per le aziende in cima alle keyword per il prossimo anno c'è l'efficacia, cioè il raggiungimento degli obiettivi (39,5%), seguita dalla sostenibilità (23,6%).
"Mi sembra più che scontato che un'azienda voglia raggiungere gli obiettivi prefissati per un evento - chiosa Bonori - ma la voce sostenibilità viene spesso a mancare tra gli obiettivi, come se un evento sostenibile fosse differente dal resto. Se l'azienda non dichiara i propri obiettivi, come possono fare le agenzie a rispondere?".
Sul sito eventosostenibile.com è presente un manifesto che elenca gli obiettivi del progetto (leggi news). "Il Club degli Eventi vuole alfabetizzare tutti i suoi soci riguardo al tema della sostenibilità. La mancanza di conoscenza è visibile nel settore ed è arrivato il momento di adeguarsi al linguaggio attuale. L'obiettivo ancora più ampio di tutte queste attività, tra cui le convenzioni con i partner tecnici, è quello di standardizzare e di allinearci con i competitor internazionali" continua Bonori, precisando che "il progetto è partito nel 2022 e ha già organizzato webinar per la ISO20121, un tema chiave, perché sempre più spesso verranno richiesti requisiti di sostenibilità alla progettazione degli eventi, e webinar sul tema della compensazione. Abbiamo attivato delle convenzioni con il nostro partner tecnico Rete Clima che possano permettere alle agenzie di avere agevolazioni economiche per supportare l'implementazione del sistema di gestione durante la progettazione di un evento".
Un evento è sostenibile quando al suo termine l'ambiente risulta come lo si è trovato, o addirittura migliore. In questo concetto già espresso si trova il tema dell'eredità. Di fatti ogni volta che si organizza un evento, le agenzie e le aziende s'interrogano riguardo a cosa lasciare quando termina la manifestazione, ed è fondamentale veicolare messaggi positivi alla comunità, ovvero un'eredità in termini materiali ed educativi.
"La sostenibilità tocca tutte le sfere. Gli asset principali sono quello ambientale, etico, sociale, ed economico - continua Bonori -, a cui aggiungo un elemento: sembra che le aziende vedano la sostenibilità come una nuova voce all'interno del budget dell'evento, tutto ciò non è affatto scontato. Le aziende devono valutare i costi del non fare e del non investire sulla sostenibilità".
"La prima voce dello schema che vi propongo e che ho estrapolato dal sito web di Rete Clima è 'progettazione'. Nulla ha senso se prima della compensazione non abbiamo attivato tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo risorse e processi. Ora si chiama ecoprogettazione ma io mi auguro che entro uno o due anni si parli solo di progettazione, perché la sostenibilità va acquisita. Sull'ecoprogettazione possiamo fare tanto come agenzie, in particolare Eventosostenibile.com propone l'avvicinamento alla norma ISO20121. La certificazione non è obbligatoria ma potrebbe esserlo molto presto, anche nelle gare".
L'ecoprogettazione restituisce tutte le voci di produzione di un evento, ovvero la sostenibilità dei brief, dei partecipanti, della mobilità, della gestione dei rifiuti e degli allestimenti. Il prossimo step del progetto di Eventosotenibile.com è quello di andare a cercare i requisiti di sostenibilità di ognuna di queste voci, così da poterli mettere a disposizione per tutte le agenzie.
Parlando di catering sostenibili, la Bonori dichiara: "Nei catering le stoviglie dovrebbero essere riutilizzabili e lavabili, oppure usa e getta provenienti da fonti rinnovabili. Tutto ciò non è scontato, gli operatori del settore delle stoviglie sono ancora molto confusi, e tutto ciò ricade sugli altri settori. Anche il tema menù può avere ricadute sull'impatto ambientale. Possiamo immaginare menu che soddisfano alimenti e ingredienti locali, di stagione e a km zero, oppure biologici".
"Calibrare le quantità di cibo non è una cosa semplice. Un dimensionamento reale del quantitativo offerto può evitare gli sprechi. Si può agire sul rendere minimo lo spreco di cibo e nel caso in cui non si riuscisse ad eliminarlo, bisogna attivarsi per recuperare le eccedenze. Anche il tema dell'acqua è importante. Dove è possibile si preferisce acqua potabile della rete idrica pubblica, evitando il confezionamento e la produzione di rifiuti. È importante usare grandi confezioni per più partecipanti. In caso non fosse concesso si potrebbe optare per materiali riciclabili come il vetro".
"Per le eccedenze di cibo ci sono già realtà che destinano gli scarti a persone bisognose. L'esempio di Food for Good citato su questo palco necessita di 30 giorni per l'attivazione sul territorio. Infine la raccolta differenziata sembra scontata nelle nostre case ma negli eventi no. È compito dell'agenzia capire dove, come, e quali tipi di rifiuti devono essere raccolti. L'evento si chiude con la post produzione, quando andiamo via dobbiamo lasciare un ambiente migliore o come l'abbiamo lasciato", conclude la Bonori.
Lorenzo Rocca