Interviste
Eurovision 2022, Clonwerk vince la sfida con un team che 'fa la differenza'
Si è da poco concluso l’Eurovision 2022 e per i protagonisti del team Clonwerk che ne hanno preso parte ci vorrà sicuramente del tempo per metabolizzare questa avventura.
La 66^ edizione del concorso canoro più seguito d’Europa ha infatti scelto Clonwerk per il playout della cerimonia di apertura, delle serate internazionali e di quelle dedicate agli ospiti, oltre ad affidargli la produzione di tutte le grafiche e dell’infografica che hanno accompagnato le esibizioni, nonché la gestione del sistema software sincronizzato con il televoto.
Un lavoro imponente, complesso, davanti a un pubblico di oltre 6 milioni e mezzo solo in collegamento televisivo Rai, e nell’ordine delle centinaia di milioni di telespettatori con gli ascolti da tutto il mondo. Un evento internazionale di alto calibro, dunque, e una responsabilità sicuramente non indifferente anche per un’azienda leader come Clonwerk, forte dei suoi quarant’anni di esperienza sul campo e dell’elevato know-how tecnologico che la contraddistinguono.
Abbiamo intervistato il team che ha lavorato al progetto in triangolazione tra Torino, Roma e Milano per farci raccontare il dietro le quinte di questa esperienza.
Flavio De Gobbi, developer senior, e Francesca Cuciniello, Head of software development, che si sono occupati di curare parti del codice e delle animazioni grafiche dalla sede di Milano, non nascondono la sorpresa di quando la buona notizia è arrivata in ufficio: “Certo, siamo abituati a lavori di prestigio, come può essere il Festival di Sanremo, trasmissione seguitissima qui in Italia, e negli anni abbiamo sempre collaborato molto con l’estero per la gestione di eventi internazionali, ma tutto ciò non si può paragonare a un’ esperienza come gli Eurovision”.
Lo stesso entusiasmo ha subito contagiato anche Giacomo Farrace e Francesco Martirano, rispettivamente senior e real-time graphic developer presso gli uffici di Roma: “La primissima impressione sul progetto è stata incredibilmente stimolante: io e Francesco lavoriamo quasi solo su produzioni televisive quindi poter lavorare per questa enorme macchina chiamata Eurovision è stato davvero eccitante per me. Assieme ai colleghi da Milano abbiamo collaborato tutti assieme allo sviluppo di grafiche e software, ognuno mettendo il proprio bagaglio di esperienza e competenze, e il risultato è andato oltre ogni aspettativa”. Un progetto ambizioso, ma tutt’altro che semplice: “Il tempo impiegato non è stato poco, abbiamo avuto leggere difficoltà in alcuni passaggi, il che ha portato me e Francesco a lavorarci un mese da Roma, e successivamente un altro mese in loco a Torino per seguire in prima persona tutta la produzione”.
Nel corso dei due mesi di sviluppo, i grafici Clonwerk hanno lavorato gomito a gomito sia con gli Art Director Rai che con Claudio Santucci, direttore artistico di tre differenti opening delle puntate e Carolina Stamerra Grassi, direttore artistico del contest Italia e dello show di Mika, raffinando i contenuti per venire incontro alle esigenze di regia e soddisfare appieno la linea artistica degli Eurovision 2022.
I primi ad entrare in campo e gli ultimi ad uscire, come raccontano i producers Silvia Fatighenti, per la lavorazione grafica, e Alessio Viscione, lato software e playout, responsabili dell’intero progetto:“Il nostro gruppo di lavoro al completo ha raggiunto un totale di 20 persone, comprendendo grafici, softwaristi, operatori di messa in onda, tecnici e producer. Siamo stati tra i primi ad arrivare a marzo, e veder crescere la scena, assistendo alle prove dal primo giorno fino alla finale, è stato molto emozionante”.
Lato play out invece, il team Clonwerk non solo ha risolto il problema dell’assegnazione dei punteggi realizzando un sistema di calcolo custom delle classifiche finali estremamente rapido ed efficace, ma ha anche trasformato il pannello di playout in uno strumento intuitivo e in grado di gestire tutti i passaggi delle serate internazionali, molti dei quali comunicati direttamente alle prove. Inoltre, grazie al supporto e alla collaborazione costante di tutta la squadra, il team Clonwerk ha saputo trasformare un ostacolo di natura tecnica in una soluzione innovativa: “ad un certo punto con il nostro software ci siamo dovuti interfacciare con un sistema per la messa in onda che non avevamo mai utilizzato. È lì che ci è venuta l’idea di far comandare alcune grafiche direttamente da un software di gestione della scaletta, e non da un nostro operatore, così da automatizzare l’intero processo con una precisione assoluta. Si tratta di una sincronizzazione che si vede raramente, considerando i soliti delay dello start, della rete e delle varie linee grafiche. Tutta la fase di classifiche e proclamazioni vincitore erano invece sotto il nostro totale controllo. Il risultato è stato davvero soddisfacente”.
Per realizzare tutto ciò, Clonwerk ha messo a disposizione degli Eurovision 2022 il suo software proprietario, sistema solido e affidabile, che gli ha permesso di seguire altre grandi produzioni in passato, come Sanremo, X Factor, Amici e tanti altri.
Una sfida importante, che è stata portata a termine con fatica ma soprattutto, come dicono Flavio e Francesca, con il sorriso: “Quello che ha funzionato alla grande è stata proprio la squadra, ci siamo divisi il lavoro in base ai vari impegni di ognuno e ci siamo sempre confrontati nel momento in cui sorgeva un problema o un imprevisto senza badare a orari o festività. E i risultati si sono visti, tutto ha funzionato a meraviglia! Molto hanno fatto Francesco e Giacomo dato che erano in location, e quindi, oltre a dover fare il loro, si sono anche dovuti confrontare con tutti i reparti coinvolti per la messa in onda dello show per quanto riguarda le questioni tecniche”.
Lo stesso viene ribadito dalla controparte: “Personalmente ho vissuto bene il carico di responsabilità, ma senza l’esperienza dei nostri colleghi di Milano sarebbe stato decisamente ostico. Ci tengo a sottolineare questo perché, come già espresso dagli altri, il principale insegnamento di questa esperienza è stato proprio il gioco di squadra che da anni ci permette di portare a termine con successo ogni singolo lavoro assegnatoci. Allargando il discorso è impossibile non includere anche Alessio e Silvia, i nostri Producer, che ci hanno supportato (e sopportato) nei momenti più stressanti e infine i nostri tecnici ed operatori: è grazie alla loro dedizione e professionalità se il pubblico degli Eurovision ha potuto godere di una messa in onda al limite della perfezione”.
Una bella esperienza internazionale, dunque, e un vero successo, premiato sia dalla critica che dai grandi ascolti. Il merito va alla sinergia dei tanti reparti che hanno lavorato insieme. Se c'è una cosa che si può imparare da questa avventura è che l’unione di un team, da sempre uno dei grandi punti di forza di Clonwerk, non solo fa la forza, ma anche la differenza.
(CREDITS foto apertura: Ireland’s Brooke at the Second Semi-Final — EBU/SARAH LOUISE BENNETT)