Interviste
Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024. Alfredo Accatino (Filmmaster): "Tecnicamente è stato un grande evento, complesso e imperfetto. Troppo autoreferenziale nei contenuti e poco attento ai valori olimpici"
Sotto i riflettori del mondo intero sabato 27 luglio hanno preso il via a Parigi i Giochi della 33esima Olimpiade con una cerimonia di inaugurazione disruptive sotto tanti punti di vita, primo tra tutti il luogo in cui è andata in scena per la prima volta fuori da uno stadio.
Uno show di 4 ore lungo la Senna, con la firma del direttore artistico Thomas Jolly sotto il controllo del P24 (Comitato organizzatore dei Giochi a Parigi), suddiviso in 12 tableaux artistici e con la partecipazione di 2.000 artisti. Un grande spettacolo lungo i 6 km di palcoscenico acquatico che ha portato gli spettatori a visitare i luoghi più iconici di Parigi e a farli rivivere (leggi news)
Una cerimonia che ha entusiasmato ma anche diviso l'opinione pubblica e gli 'addetti ai lavori'. Ed è proprio tra loro che e20express ha raccolto il commento del Chief Creative Officer di Filmmaster Events Alfredo Accatino da esperto organizzatore di eventi e cerimonie olimpiche, quale è.
"La Cerimonia? Non voglio certo entrare in merito alle polemiche in atto che sono semplice rumore di fondo. Posso solo dire che tecnicamente è stato un grande evento, complesso e imperfetto. Troppo autoreferenziale nei contenuti, ha affrontato la sfida nuova come uno show tv di promozione territoriale, con una scarsa attenzione ai valori olimpici, agli atleti - che devono essere sempre posti al centro dell’evento - al protocollo (che sembra essere stato considerato come una scocciatura) ai simboli e ai valori universali, in un momento così complesso sotto il profilo storico.
Ha ignorato infine anche il pubblico, superpagante, che alla fine assisteva inzuppato a singole frazioni, in una città blindata che impediva di far sentire l’emozione del momento, tra rvm e siparietti.
Straordinario il laser show, commovente il finale con Celie Dion e l’idea della mongolfiera, visivamente perfetta e contemporanea la rievocazione di Maria Antonietta. Ho trovato invece fastidiose talune lungaggini (ad es. il cavallo al galoppo o la corsa della torcia nel deserto) e irritante il personaggio mascherato ispirato a Assassin’s Creed. Affaticata la regia televisiva, che, in una continua rincorsa alle inquadrature, qualche cosa si è persa.
Però è stato un lavoro talmente complesso per dimensioni e numero di location coinvolte, coraggioso e innovativo nella sua scelta iniziale, che non possiamo che fare gli auguri al team e alle centinaia di professionisti coinvolti per la prosecuzione del lavoro – tre cerimonie tre - e sappiamo già che alcune di queste sequenze faranno parte, per sempre, del nostro immaginario. Ciao Parigi!"