Interviste

Event industry a Venezia: qualità, sostenibilità e promozione di tutte le location che rendono unica la città gli asset di sviluppo strategico per Vela. D'Oria: "Reinterpretiamo il MICE in maniera evolutiva con massima integrazione tra eventi e congressi"

Il Direttore Operativo della società, racconta il momento storico che sta vivendo la città lagunare. Il contributo di accesso facilita la ricerca di un turismo qualitativo, e aspetti quali la sostenibilità e la competizione con altre città del mondo rendono Venezia una delle mete più ambite per la event industry.

Con l'introduzione del contributo di accesso, la città di Venezia sta vivendo un momento storico che determina un cambiamento di rotta anche per il settore degli eventi e dei congressi.

A dichiararlo ad e20express a margine dell'Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi con focus su Città Metropolitana di Venezia (leggi news) è il Direttore Operativo di Vela Spa Fabrizio D'Oria: "Uno dei punti di forza del contributo di accesso è quello di essere un contributo selettivo, ovvero che favorisce alcuni segmenti del turismo quali il turismo stanziale, e quindi anche il turismo degli eventi e congressiAbbiamo pianificato un’importante attività di comunicazione per far capire anche agli operatori dell’industria MICE che si tratta di un elemento positivo, volto a garantire una maggiore qualità della visita e della permanenza in città durante l’evento e anche durante le fasi libere dall’evento stesso. Ricordo anche che il tema dell’overtourism non è un tema veneziano, ma riguarda tutte le destinazioni di città d’arte in Italia e nel mondo". 

Il grande cambiamento è quindi dettato dalla ricerca di qualità a scapito della quantità. L'obiettivo di Vela è quello di aggiornarsi costantemente tenendo gli occhi aperti sulle altre città: "Eventi come il Bea sono utili per presentarci e incontrare agenzie e imprese. Oggi la competizione tra città è su più livelli. Anche nel settore degli eventi questo aspetto è cresciuto tanto. Tutte le città  tendono a catturare i segmenti qualitativi del turismo e ciò che è legato alla meeting industry è sicuramente un settore appetibile". 

Il MICE oggi ha un peso notevole per Venezia. Stando alle parole di D'Oria, il MICE è stato reinterpretato in maniera evolutiva. Fino a qualche anno fa aveva un aspetto meramente congressuale, oggi invece  eventi e congressi non sono mai in contrapposizione ma si integrano a vicenda. "Spesso le imprese hanno sia un momento congressuale, quindi di approfondimento, sia un momento di apertura dove l’evento può essere sia business che consumer. Molte campagne promozionali delle aziende diventano la presentazione della loro capacità di fare eventi e networking interno. L’evento stesso è un networking interno". 

Se risultano importanti tutti gli aspetti appena elencati, temi quali la tecnologia e la sostenibilità sono invece must have che costantemente devono essere studiati e apportati nella propria offerta al fine di essere competitivi sul mercato. Vela ha affrontato il tema della sostenibilità soprattutto con le nuove manifestazioni da poco promosse, in particolare in ambito fieristico con il Salone Nautico di Venezia e il Salone dell’Alto Artigianato Italiano. Fin dalla prima edizione, entrambi gli eventi sono stati certificati ISO20121 come eventi sostenibili.

"Uno dei nostri obiettivi è quello di rendere sostenibili le nostre location, in particolare l’Arsenale. Tutti i nostri interventi legati agli eventi sono quelli di infrastrutturazione. Ovviamente il tema della sostenibilità è sempre un tema boarderline e quindi cerchiamo di facilitare elementi e buone pratiche di sostenibilità anche ai nostri clienti, alle imprese". 

Per quanto riguarda il tema della tecnologia, Vela ha sempre avuto un approccio diretto verso le location. "Oggi nessuno ci chiede se c’è un’americana, o se c’è uno schermo, o microfoni, tutti ci chiedono quale sia la capacità di carico, o quanto spazio per stoccare. Ognuno vuole l’esclusività della location, ma vuole poterla personalizzare in maniera differente".

Restando sul tema delle location, Vela ha specificato che valuta insieme all’amministrazione comunale quali possono essere edifici o spazi pubblici che possono essere destinati all’uso temporaneo per eventi. Sotto questo aspetto, un fattore determinante per la città è proprio l'acqua. Vela cerca infatti di spingere le aziende a non focalizzarsi solo su eventi in Piazza San Marco, perché la città ha la possilità di rappresentarsi anche attraverso un elemento unico come l'acqua. 

"L’Arsenale di Venezia rimane uno degli asset più vincenti, nel senso che da la possibilità alle imprese e ai suoi creativi di poter pensare a un evento su più dimensioni e con più target. Vediamo che rispetto al passato i tempi sono sempre più compressi, una volta gli eventi che ospitavamo in questa città avevano gestazione dell’anno prima, oggi è facile trovare un grande evento pianificato in neanche sei mesi. Questo ci spinge a essere sempre più veloci. Oggi le imprese vogliono risposte di fattibilità dell’evento e quindi noi cerchiamo di dare sempre quei parametri di dove possiamo andare e dove non possiamo. Sappiamo di non essere l’unica città in gara, le aziende hanno concept che possono declinare in più agenzie e più città, noi facciamo parte di questa competizione globale". 

Trovandoci ormai nel secondo quarter dell'anno, D'Oria ha sottolineato che dal punto di vista meramente economico nel 2024 Vela raggiungerà gli obiettivi di budget prefissati. "Per noi è stato un anno “più semplice” perché è un anno in cui la città ha ospitato la Biennale d'arte che è un forte elemento attrattore in città anche di eventi legati all’arte contemporanea da parte delle aziende. È stato anche un anno caratterizzato dalla Mostra del Cinema e dal ritorno delle Major americane. È un momento di grande sviluppo, non a caso proprio Venezia sta vivendo una trasformazione degli hotel da quattro verso i cinque stelle".

Lorenzo Rocca