Interviste

Eventi for you

Da oltre 50 anni Shenker unisce la tradizione di insegnamento della lingua inglese con la capacità di fare innovazione e di specializzarsi per rispondere alle nuove richieste del mercato. Anche per quanto riguarda la comunicazione, oggi incentrata su eventi speciali e sponsorizzazioni culturali. Ne parliamo con Barbara Santoro, presidente del Gruppo.

da e20 di Marzo

50 anni di storia, 33 sedi in tutto il territorio nazionale, 250 insegnanti madrelingua, 12.000 allievi l’anno, migliaia di aziende clienti.
Sono i numeri di Shenker, network di centri di formazione per la lingua inglese. Il metodo Shenker nasce dopo la seconda guerra mondiale quando George Shenker, per rispondere alle esigenze dell’Aeronautica e della Marina Militare italiana per la formazione di personale di collegamento con la Nato, crea un sistema di insegnamento e di studio assolutamente innovativo per l’epoca.
Il metodo coinvolge l’allievo in modo diverso dall’insegnamento tradizionale, rendendolo partecipe e attivo del processo educativo e consentendogli, tramite una struttura di studio programmato, di dosare l’apprendimento a seconda delle sue capacità personali. Il programma insiste sulla continua verifica dell’apprendimento (l’allievo non va avanti se prima non ha bene assimilato le lezioni già studiate), ma anche, sull’uso di tecnologie avanzate (come l’MP3, in regalo ai nuovi iscritti).

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Barbara Santoro
(nella foto), presidente del Gruppo, racconta le tappe della comunicazione Shenker, inizialmente incentrata su advertising, chi non ricorda gli spot (‘Shenker for you’?), e, particolarmente negli ultimi anni, su eventi speciali e sponsorizzazioni, con un occhio di riguardo verso l’arte e la cultura.

Shenker e la comunicazione. In che rapporto sono?
La comunicazione è una leva importante per un’azienda come la nostra, che ha una grande tradizione da rispettare e valorizzare allo stesso tempo, forti elementi di innovazione e di personalizzazione da mettere al servizio del pubblico. Soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, in cui la nostra azienda è in forte sviluppo, non possiamo fare a meno di investire in una comunicazione sempre più attenta e creativa, per sostenere al meglio la nostra crescita e rappresentarne l’evoluzione.

Quali sono le strategie di comunicazione sulle quali investite attualmente?
Shenker ha un piano di comunicazione che coinvolge advertising, attività ‘below the line’, special events, iniziative culturali. Attraverso l’integrazione di queste leve, puntiamo a mantenere il nostro posizionamento di azienda di grande qualità e innovazione, fatta di persone e per le persone, e a differenziarci, mettendoci al servizio di manager professionisti, aziende, studenti motivati, con programmi personalizzati per le esigenze di ciascuno dei nostri potenziali interlocutori.

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Come è cambiato negli ultimi anni l’approccio alla comunicazione, in termini di strategia e mezzi utilizzati?
Negli ultimi anni l’azienda ha puntato ad affermare il proprio posizionamento come partner di formazione linguistica di eccellente qualità, la cui mission è di supportare lo sviluppo personale e professionale delle persone per accompagnarle verso il successo. Per far questo, gli investimenti in comunicazione negli ultimi tre anni sono fortemente aumentati, e le nostre campagne pubblicitarie hanno visto un’importante evoluzione fino a puntare, nell’ultima uscita, sugli Shenkeriani: testimoni di un impegno premiato dal successo e garanti della grande soddisfazione che da sempre accomuna i nostri clienti.
Parallelamente, abbiamo voluto sviluppare gli eventi, che in un’ottica di marketing culturale e relazionale, ci consentono di entrare in contatto diretto con le istituzioni e con i nostri più importanti interlocutori nel mondo delle imprese e della cultura, oltre che con potenziali clienti. Mantenendo sempre forte l’attenzione sulla grande qualità e il prestigio delle iniziative e scegliendo i contenuti in base alla loro rilevanza culturale o sociale, gli eventi ci consentono infatti di esprimere il profilo etico e sociale della nostra azienda.

Quanto investite in comunicazione? Può specificare la percentuale di investimento in eventi, sponsorizzazioni e pubblicità rispetto al totale del budget?
All’interno del nostro budget di comunicazione, che ammonta a circa 2 milioni di euro, un 30% è dedicato all’attività di eventi e sponsorizzazioni.
Che ruolo ha la cultura negli eventi e nelle sponsorizzazioni Shenker?
Shenker crede nell’attività degli eventi culturali come contributo positivo alla cultura, come possibilità di esprimere la propria identità aziendale attenta ai valori etici d’impresa, e come forma di marketing relazionale, che consente di entrare in contatto direttamente con il pubblico attraverso l’esperienza e l’emozione di un evento condiviso.
Tra le varie forme di evento per il nostro pubblico, abbiamo finora preso in considerazione: incontri con scrittori di lingua inglese e presentazione di libri e reading di poesie in inglese (per esempio, I sonetti di Shakespeare, ndr) lette da attori; anteprime cinematografiche in lingua inglese di film di grande successo e attualità (anteprime 2006: Truman Capote, The Producers, The Da Vinci Code e Marie Antoinette, ndr); seminari su tematiche vicine al mondo dell’impresa (per esempio, Shakespeare e il management, ndr) con la partecipazione di giornalisti, sociologi e attori.

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Avete promosso anche l’arte e la musica?
In questi anni siamo stati partner di numerose mostre fotografiche (‘Invisible Women’ di Sheila McKinnon,'72 ore a Roma’ di Helmut Newton, ‘Exclusive.i volti del cinema’ by Ron Galella Alexander Rodchenko, Museum Series Portfolios, ndr) e di arte contemporanea, come le sculture luminose firmate da Marco Lodola. Infine, abbiamo realizzato iniziative legate alla musica jazz (realizzazione di un cd in collaborazione con il Blue Note di Milano, ndr) e al musical americano (corsi di Musical Theater in inglese per ragazzi, ndr).

Ha citato la collaborazione con l’artista Marco Lodola. Ce ne parla?
santoro_lodola.JPGThe Shenker Institutes of English ha affidato allo scultore Marco Lodola (nella foto qui a fianco con la stessa Santoro) la realizzazione di un’opera d’arte contenente il logo Shenker.
Nello stile dell’artista, ne è nata una scultura luminosa-insegna, esposta nelle sedi Shenker, che rappresenta ‘The Shenker World’.
Alle sculture dell’artista sono state dedicate anche mostre nelle sedi Shenker Culture Club di Milano, Bologna, Catania, e Roma, ed è stata sponsorizzata una mostra organizzata dal Comune di Cagliari, al Castello San Michele, nel settembre 2006.
Inoltre, in collaborazione con il Comune di Roma, è stata installata una scultura luminosa, sempre di Lodola, raffigurante un Albero di Natale (dal titolo ‘Natalino 25 – The Tree of Light’, ndr) in Piazza di Spagna dal 13 dicembre all’8 gennaio 2007, come elemento caratterizzante del Natale 2006 a Roma. In partnership con il Club Blue Note di Milano, infine, albero.JPGabbiamo realizzato un cd di musica Jazz con copertina e label di Marco Lodola (raffigurante ‘The Shenker World’, l’immagine-insegna di Shenker, ndr) da utilizzare come gadget per la clientela e i visitatori delle mostre. Sempre con il soggetto the Shenker World, sono stati realizzati vari gadget, tra i quali un mouse pad, da omaggiare alla nostra clientela. Ma non solo. Marco Lodola è anche testimonial nella campagna di advertising Shenker dedicata agli ‘Shenkeriani’ illustri (Ferruccio De Bortoli, Gianna Schelotto, ecc., ndr) pianificata su esterna, dinamica, quotidiani, periodici e punto vendita. È stato infine realizzato un libro, con testi di Renzo Arbore, Vittorio Sgarbi, Roberto D’Agostino, Lorenzo Cherubini, Red Ronnie, Max Pezzali e Andrea Pezzi, che documenta tutto il progetto di collaborazione Shenker-Lodola. Il volume è stato utilizzato come dono ai visitatori delle mostre e come dono aziendale Shenker in occasione del Natale 2006.

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Che ruolo hanno la cultura e il sociale negli eventi e nelle sponsorizzazioni Shenker?

Con la mostra ‘Invisible Women’ della fotografa canadese Sheila McKinnon, dedicata al lavoro delle donne nei paesi in via di sviluppo (Asia, Medio Oriente e Africa, ndr) esposta finora a Roma, Bologna, e attualmente a Milano (Via Nirone 2, fino al 24 marzo, ndr) Shenker intende porre l’accento sulle tematiche sociali legate alla condizione della donna. La mostra, organizzata in collaborazione con Aidos, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, ha attirato molta attenzione dei media e della politica sul tema del lavoro e della condizione femminile. Diversi incontri, convegni e dibattiti su questo argomento
sono stati organizzati all’interno della mostra nelle varie sedi in cui è stata esposta. Il volume-catalogo che comprende tutte le foto della mostra, assieme a testi e frasi di donne raccolti nei paesi poveri del sud del mondo, viene utilizzato come strumento di ‘fund raising’ interamente a favore dei progetti di Aidos.

Gli eventi e le sponsorizzazioni vengono pianificati secondo un calendario predefinito?
Gli eventi culturali dello Shenker Culture Club hanno un calendario di pianificazione semestrale.

Quando, secondo lei, si può affermare che l’evento organizzato è pienamente riuscito e che si tratta di un evento di qualità?
Quando si riscontra una grande partecipazione, il gradimento del pubblico e una vasta copertura sulla stampa.

Può citare l’evento e/o la sponsorizzazione che nell’ultimo anno le hanno dato maggiore soddisfazione?
L’evento che ha avuto il più elevato riscontro di apprezzamento da parte del pubblico e della stampa è stata la mostra fotografica Helmut Newton, ‘72 ore a Roma’, organizzata in collaborazione con la Collezione Peliti. Quarantotto fotografie scattate da Newton nel corso di un soggiorno di tre giorni a Roma nel 1998, che ritraggono una città sensuale e misteriosa, affascinante e statuaria, come le donne che l’artista ha amato ritrarre. La mostra è stata finora esposta nelle sedi Shenker Culture Club di Roma e Firenze, in collaborazione con il Comune di Roma, il Comune e la Provincia di Firenze. Il livello artistico e qualitativo della mostra è stato così elevato da ottenere una copertura dei media pari a quella delle grandi mostre pubbliche e istituzionali della città. I visitatori della mostra sono stati i residenti di Roma e Firenze, ma anche molti viaggiatori e turisti, informati della mostra dai quotidiani e dai siti web.

Può citare un evento e una sponsorizzazione in corso?
Si tratta della mostra fotografica di Alexander Rodchenko, uno dei più grandi artisti del costruttivismo, espressione russa del movimento futurista. Sarà esposto un portfolio di 58 fotografie del periodo 1920/40, di elevatissimo valore museale in quanto stampate dai negativi originali dell’artista, nella camera oscura originaria di Rodchenko a Mosca. La mostra è stata allestita presso lo Shenker Culture Club di Bologna, dal 27 gennaio al 17 marzo 2007, in collaborazione con il Comune di Bologna. Altra mostra di elevato valore artistico è ‘Omaggio a Byron’, mostra di arte contemporanea e poesia, realizzata in collaborazione con le Istituzioni culturali locali di Roma. 10 artisti e 10 poeti dedicheranno la loro opera a George Byron, per una mostra che verrà ospitata, sempre a marzo, presso la sede dello Shenker Culture Club di Roma, a Piazza di Spagna 66, nell’appartamento dove, nel ‘700, il poeta inglese ha abitato e lavorato in occasione del soggiorno romano nell’ambito del suo Grand Tour in Italia.

Nella progettazione di eventi vi appoggiate a strutture specializzate? In base a quali criteri le scegliete? Può farci i nomi dei partner con cui collaborate più di frequente?
La progettazione e la realizzazione degli eventi avviene principalmente attraverso una struttura interna dedicata. Ci appoggiamo a partner esterni solo per l’attività di ufficio stampa, come per esempio Peliti Associati. Lavoriamo, inoltre, in partnership con le manifestazioni specialistiche per il settore delle risorse umane o per le categorie professionali, in modo da raggiungere più direttamente i nostri potenziali clienti dei diversi target.

Cosa le piace di più del suo lavoro?
L’aspetto che mi appassiona di più è il poter stimolare le persone che lavorano con me a esprimere con soddisfazione il loro talento. Nell’ambito in particolare degli eventi culturali, mi piace che siano un’opportunità per comunicare a livello emozionale e sensoriale, arrivando dritto al cuore delle persone.
L’impegno che noi poniamo nella realizzazione degli eventi riesce poi a generare un arricchimento per chi ne fruisce, e trovo questo un elemento davvero importante e stimolante.

Quali sono le doti indispensabili per organizzare eventi di successo? La capacità di regia. La capacità di immaginare un risultato e attivare contemporaneamente tutti gli elementi necessari per raggiungerlo, gestendo tempo e risorse nel modo migliore e mettendo insieme i talenti delle persone.

Qual è il futuro degli eventi Shenker?
La nostra attività di eventi culturali e relazionali proseguirà e crescerà, puntando a un livello artistico sempre più elevato, in modo da svolgere un’attività parallela a quella delle istituzioni culturali. Inoltre, proprio con queste ultime, intendiamo stringere sempre di più rapporti di partnership per realizzare e promuovere insieme gli eventi, così da offrire un servizio e stringere un legame forte con il tessuto culturale e sociale dei territori in cui operiamo. Ma soprattutto, puntiamo a sviluppare i diversi filoni culturali (arti visive, letteratura, musica, cinema, teatro, ndr) e a generare incontri anche con artisti giovani oltre che con quelli affermati, favorendo lo scambio della conoscenza e della cultura allo scopo di posizionarci sempre di più come un ‘Cross Culture Club’.

Marina Bellantoni