Interviste
Giuria Bea Italia 2013, Diodato: "Auspicabile ridurre le categorie in cui vengono iscritti i progetti"
Dall'11 al 13 ottobre, la giuria del Bea, in occasione del decimo anniversario del Premio ideato da ADC Group, è volata a Malta per le sessioni plenarie. Abbiamo raccolto i commenti 'a caldo' dei 20 giurati italiani nel corso della giornata dei lavori di valutazione. Di seguito, l'intervista a Costanza Diodato.
Come ampiamente documentato da e20express.it, la giuria del Bea - Best Event Awards è da poco tornata dalla trasferta a Malta, dove dall'11 al 13 ottobre si sono svolte le sessioni plenarie del Bea Italia e dell'European Bea 2013 (vedi notizia correlata a fondo pagina).
Pubblichiamo di seguito l'intervista a Costanza Diodato (nella foto), responsabile comunicazione Mandarina Duck.
L'isola di Malta che, grazie all'accordo siglato da ADC Group con il Malta Tourism Authority, ha fatto da cornice ai lavori proprio nell'anno del decennale del Premio, ha ospitato ben 43 giurati da 17 Paesi europei:
- 20 gli italiani, guidati da Carlo Hermes (fondatore e partner di Hermes & Partners - Communication & Events Services);
- 23 gli europei, capitanati quest'anno da Michael Mueller (campaign manager corporate marketing di Samsung).
Durante l'intensa giornata di lavori, la redazione di e20express.it ha raccolto i commenti 'a caldo' dei giurati italiani che hanno valutato ben 49 progetti entrati in short list per il Bea Italia 2013.
Presenti, in occasione dei dieci anni del Bea, alcuni degli ex presidenti che hanno guidato in passato i lavori dei giurati.
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Pubblichiamo di seguito l'intervista a Costanza Diodato (nella foto), responsabile comunicazione Mandarina Duck.È la sua prima volta in giuria? Come giudica l'esperienza?
"Sì, ed è un'esperienza interessante e stimolante. Ci sono, come in tutte le cose, aspetti migliorabili, come la eccessiva frammentazione delle categorie in cui sono candidati gli eventi e che rendono un po' farraginoso il lavoro della giuria. Ridurre il numero delle categorie faciliterebbe la valutazione".
Un giudizio sulla qualità dei progetti?
"La qualità mi sembra complessivamente buona. Il problema, semmai, è che le presentazioni video sono spesso incomplete o poco chiare rispetto alla quantità di informazioni che contengono le schede di presentazione. Questo è un aspetto penalizzante per le strutture che iscrivono i proprio progetti".
E Mandarina Duck? Qual è l'approccio al mezzo Evento?
"Sono in azienda da fine maggio. Negli ultimi due anni Mandarina Duck è stata un po' ferma a livello di comunicazione per via dell'ingresso della nuova proprietà coreana. Dopo due anni di assestamento, però, il nuovo management si è reso conto che è necessario comunicare. Per il 2014 partiremo con una campagna stampa. Iniziamo dai mezzi tradizionali e dai social, oggi imprescindibili per raggiungere il consumatore. Il marchio deve rafforzarsi un po': Mandarina Duck era un brand molto affermato negli anni Ottanta e oggi ha bisogno di riposizionarsi".
Chiara Pozzoli
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