

Celebrazione - ricorrenza
Milano-Cortina 2026: al via il conto alla rovescia con la cerimonia del passaggio della bandiera dalla Cina all'Italia. Sostenibilità, leggerezza e dualità al cuore dello show firmato Balich Wonder Studio
A due settimane dall'opening ceremony (leggi news) a Pechino è calato il sipario sulle Olimpiadi invernali con una cerimonia di chiusura all'insegna della sobrietà che ha visto l'Italia protagonista di un emozionante passaggio di testimone. Sarà infatti il nostro Paese ad ospitare i prossimi giochi invernali con l'edizione Milano-Cortina 2026.
GUARDA LA CERIMONIA DI CHIUSURA DELLE OLIMPIADI
Durante le celebrazioni in scena domenica 20 febbraio, momento memorabile e suggestivo è stato quello della cerimonia di passaggio della bandiera olimpica (Flag Handover) dalla Cina all'Italia, che grazie all'estro di Marco Balich, che ha realizzato l'evento con la società da lui fondata Balich Wonder Studio, ha regalato agli spettatori le emozioni degne dei grandi show dal vivo.
A dare il via al conto alla rovescia verso Milano-Cortina 2026, al motto di 'Duality, together' uno spettacolo della durata di 8 minuti con la sostenibilità al centro di un racconto dominato dal dialogo imprescindibile tra natura e uomo. Perché Milano e Cortina per Balich sono "Molto più di due luoghi. La città e la montagna, l’uomo e la natura. Per questo dialogo passa anche il futuro sostenibile del pianeta".
Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 saranno le prime al mondo a essere ospitate da due città, Milano e Cortina, due Regioni, Lombardia e Veneto, e due Province, Trento e Bolzano, per un territorio di 22.000 km2 complessivi.
Due territori che incarnano anime apparentemente distinte, ma complementari: la città e la montagna. Il dualismo di queste due anime è il tema portante della Flag Handover Ceremony. Un dialogo armonico che traccia una via per un futuro più sostenibile, celebrando i valori Olimpici e il potere dello sport di unire al di là delle differenze.
Nel cast solo sei persone: due ballerini, due bambini a rappresentare il futuro, e Malika Ayane che ha cantato l'inno d'Italia accompagnata dal giovane violinista Giovanni Andrea Zanon.
La cerimonia si è aperta con i due bambini, che rappresentano Milano e Cortina, in movimento su una fragile superficie ghiacciata spingendo un globo terrestre fatto a mano, a suggerire la delicata condizione del nostro pianeta.
Un video presenta Milano e Cortina in un dialogo dinamico, un gioco di rimandi tra natura e architettura, paesaggio e skyline. Due protagonisti misteriosi percorrono una traccia che li porterà a scoprire un nuovo mondo, unione armonica dei due paesaggi.
I protagonisti del video appaiono finalmente dal vivo nello Stadio Nazionale di Pechino: incarnano le anime della montagna e della città. In un passo a due di danza contemporanea hanno sottolineato l’importanza di un dialogo rispettoso tra umanità e natura, su musiche composte da Dardust, uno dei più attivi e versatili produttori e compositori italiani, capace di fondere senza soluzione di continuità musica classica ed elettronica.
Le traiettorie disegnate dai movimenti dei ballerini hanno dato vita alle silhouettes degli atleti degli Sport Olimpici Invernali, e sul finale hanno formato il logo di Milano Cortina 2026.
E' stato uno spettacolo "sostenibile, leggero, all’insegna della dualità" così l'ha definito il direttore creativo Marco Balich, che per la realizzazione dello show è stato affiancato da Lida Castelli in qualità di Direttore Artistico.
A conclusione del momento dedicato al nostro Paese, la proiezione di un video emozionale con la musica di Rossini girato a Venezia e a Bormio, con protagonisti le frecce tricolore e più di 50 giovani tra i 9 e i 22 anni, atleti dello sci alpino, sci di fondo, biathlon, sci alpinismo, curling, snowboard, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità e hockey.
All'interno del video proiettato, la divertente partecipazione dei governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, che hanno parlato in cinese perché come sostiene Balich "le Olimpiadi sono gioia, non devono essere pesanti".
Un incarico impegnativo ma foriero di grandi soddisfazioni quello messo in scena dal Balich Wonder Studio. Lo testimonia il direttore creativo stesso nei commenti video che ci ha inviato.

Marco Balich lo ricordiamo è statro direttore creativo e produttore esecutivo di 14 Cerimonie Olimpiche e 12 Giochi Regionali, oltre ad avere realizzato diversi eventi di grande scala in tutto il mondo.
A sua firma le cerimonie di chiusura e apertura delle Olimpiadi di Rio 2016, la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Sochi 2014 e delle relative Paralimpiadi e delle cerimonie di chiusura e apertura delle Olimpiadi di Torino 2006.
Allo stadio San Siro di Milano, si svolgerà la cerimonia di apertura delle prossime olimpiadi invernali il 6 febbraio 2026, e all'Arena di Verona quella di chiusura.
"Ora, che anche la bandiera passa ufficialmente nelle nostre mani, inizia il conto alla rovescia per quella che sarà l’Olimpiade che farà dialogare le città con le cime dolomitiche”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, salutando il passaggio della bandiera olimpica al “Bird’s Nest” della capitale cinese con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, e quello di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, assieme al presidente del Coni e di fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò e all’amministratore delegato della Fondazione, Vincenzo Novari.
“Tra soli quattro anni toccherà proprio a noi, Veneto, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, dimostrare la grande capacità del sistema pubblico-privato – continua Zaia -. Riporteremo Cortina sulla scena mondiale dello sport, ripetendo in chiave moderna i giochi a cinque cerchi del 1956. Una Olimpiade che nasce sotto una buona stella e con un progetto ambientale sostenibile che intende crescere ispirandosi ai principi dell’Agenda Onu 2030. Ci sono aspettative altissime, investimenti importanti e opere da realizzare ma sapremo affrontare questa sfida con lo stesso entusiasmo e determinazione che avevamo negli occhi a Losanna”.
“Abbiamo già avuto modo di conoscere la dimensione di cosa significhino le olimpiadi invernali, – ha concluso Zaia – le abbiamo viste da vicino, ma anche cosa significhi una serata di chiusura. Desidero ricordare, infatti, che la cerimonia di chiusura delle nostre Olimpiadi si terrà a Verona: quello che abbiamo visto, quindi, oggi a Pechino non è altro che quello che dovremo replicare all’Arena di Verona per la chiusura delle Olimpiadi. Arena di Verona che sarà anche sede di apertura per le Paralimpiadi”.