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“Olympus – Alle origini del gioco” è il titolo dell'edizione 2026 del Carnevale di Venezia, dedicata alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina

Il tema rende omaggio sia ai Giochi di Milano-Cortina, sia alla storica tradizione veneziana di competizioni, acrobazie e sfide, che anticipano lo spirito olimpico di lealtà e inclusione. Il Carnevale, attraverso spettacoli sull'acqua all'Arsenale, il Street Show e gli appuntamenti tradizionali, si propone come un "abbraccio all'Italia" e una celebrazione in cui arte, sport e gioco si fondono, trasformando la città in un palcoscenico di festa collettiva.

Il Carnevale di Venezia 2026, in programma dal 31 gennaio al 17 febbraio, celebra l’anno olimpico con un tema che intreccia storia, arte e sport, in un omaggio alla forza universale del gioco e della sfida.

Venezia è sempre stata una città di gioco, di sfida e di libertà. Con “Olympus – Alle origini del gioco” vogliamo rendere omaggio allo spirito olimpico che animerà il nostro Paese nel 2026, ma anche ricordare che proprio qui, tra le calli e le piazze della Serenissima, nacquero forme di spettacolo e di competizione che ancora oggi ci emozionano. - spiega il Sindaco di VeneziaLuigi Brugnaro - Il Carnevale sarà un grande abbraccio all’Italia che accoglie i Giochi di Milano-Cortina, un ponte simbolico tra la laguna e le montagne. Vogliamo raccontare un’idea di festa che unisce, che rispetta e che valorizza ogni persona, come nello sport: perché la vera vittoria è partecipare, condividere, sentirsi parte di una comunità, a cominciare dalle giovani generazioni”.

Olympus – Alle origini del gioco / At the origins of the game” è un titolo che rimanda alla mitologia e all’armonia del corpo e della mente, ma anche alla Venezia dei secoli passati, dove il Carnevale era un grande palcoscenico di competizioni, spettacoli acrobatici e prove di abilità collettiva, che anticipavano lo spirito delle moderne Olimpiadi. Dalle “forze d’Ercole” alle acrobazie, dalle regate ai tornei nelle calli e nelle piazze, la città lagunare da sempre sa trasformare la competizione in spettacolo e la sfida in festa. 

L'illustrazione scelta come base del manifesto 2026 trae origine da "La festa del Giovedì Grasso in Piazzetta" di Gabriel Bella, un olio su tela realizzato tra il 1779 e il 1792 ed esposto in Fondazione Querini Stampalia, che ha messo a disposizione i diritti d'immagine.

Venezia, con le sue acque, le sue calli, i suoi ponti, ha da sempre amato il gioco: non solo come spettatore, ma come attore – aggiunge Giovanni Giustoconsigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni – Le occasioni non mancavano durante tutto il corso dell'anno: le spettacolari piramidi umane che durante il Carnevale si componevano a Venezia nella sfida fra le fazioni dei Nicolotti e dei Castellani, erano un rito fisico e collettivo di forza, equilibrio e identità, piuttosto che le storiche battaglie sul Ponte dei Pugni, dove le fazioni avversarie si affrontavano ‘a colpi di pugni’ in una vera competizione di appartenenza sociale e spettacolo popolare, senza dimenticare la caccia dei tori in Campo San Polo, tra urla, incitamenti, prove fisiche e ostentazione del pericolo. Con Olympus celebriamo Venezia in tutta la sua unicità, dove tradizione e creatività si fondono in ogni angolo della laguna e della terraferma”.

Nel 2026, mentre l’Italia accoglierà le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano-Cortina, Venezia si farà così specchio e cassa di risonanza di quei valori che uniscono i popoli: lealtà, passione, coraggio e inclusione, un racconto collettivo dove il limite diventa forza e la diversità diventa valore.

Olympus è una visione. È il dialogo tra gli dèi e gli uomini, tra la perfezione e il sogno, è il momento in cui l’uomo si misura con se stesso, si spinge oltre i limiti del fisico e della mente – aggiunge Massimo Checchettodirettore artistico del Carnevale – Il gioco è l’origine di ogni arte e di ogni festa. Venezia, con i suoi antichi riti popolari, è il luogo perfetto per far rivivere queste imprese e trasformarle in emozioni contemporanee. Ogni luogo della città – dall’Arsenale a Piazza San Marco, dai campi di Venezia alle isole fino alla terraferma – sarà parte di un racconto corale che unirà arte, sport, mito, gioco e maschera. Olympus è un invito a credere nella forza dell’immaginazione, nella bellezza come competizione creativa e nella festa come rito universale che ci unisce tutti, dèi e mortali”.

Per tutta la durata della manifestazione, il Venice Carnival Street Show animerà calli e piazze di Venezia, Mestre e delle isole, portando la festa in ogni angolo della città. Torneranno le sfilate dei carri allegorici – da Dese a Chirignago, da Pellestrina al Lido, da Marghera a Burano, Campalto, Mestre e Zelarino – in un abbraccio festoso tra centro storico e terraferma.

I grandi appuntamenti della tradizione completeranno il programma: la commedia dell’arte con comici internazionali, il Ballo ufficiale a Ca’ Vendramin Calergi, le 12 Marie, gli incontri culturali, la musica dei giovani all’Arsenale e a Forte Marghera, e i Carnevali del mondo in Piazza San Marco, dove culture e costumi si fonderanno in una sola celebrazione.

A incantare il pubblico sarà ancora una volta il grande spettacolo sull’acqua all’Arsenale, una sinfonia di danza, musica e luce che racconterà il mito del gioco primordiale: quello dell’uomo che, come a Olimpia, si misura con la bellezza, con il limite e con il sogno.

Il programma completo e tutte le curiosità di “Olympus – Alle origini del gioco”  saranno svelate nelle prossime settimane sul sito ufficiale www.carnevale.venezia.it e sui canali social del Carnevale di Venezia.