Evento non profit
Gruppo FMA per ASBI nella giornata sulla prevenzione della Spina Bifida
In 36 Ipercoop di tutta Italia un medico generico e un ginecologo del Sindacato Medici Italiani hanno fornito informazioni sulla Spina Bifida, sulle sue cause e conseguenze, e sulla possibilità di prevenire questa patologia grazie a una dieta adeguata e all’assunzione di acido folico.
Il 9 maggio ASBI Onlus - Associazione Spina Bifida Italia ha organizzato la campagna di sensibilizzazione 'Io non concepisco una vita senza acido folico' con l'obiettivo di informare tutte le donne sulle modalità di prevenire la Spina Bifida, una grave malformazione congenita che può colpire il feto durante i primi mesi di gravidanza e che comporta disabilità motorie e funzionali a carico di diversi organi e apparati.
In 36 Ipercoop di tutta Italia un medico generico e un ginecologo del Sindacato Medici Italiani hanno fornito informazioni sulla Spina Bifida, sulle sue cause e conseguenze, e sulla possibilità di prevenire questa patologia grazie a una dieta adeguata e all’assunzione di acido folico.
Alle donne sono stati offerti campioni di integratori a base di acido folico e consigliati i prodotti ortofrutticoli ricchi di folati. Ellen Hidding, testimonial della campagna, si è recata nel corner allestito presso il Centro Sarca di Milano, contribuendo alla diffusione dei materiali.
Ad abbracciare con entusiasmo il progetto anche Gruppo FMA che da sempre riconosce nella responsabilità sociale un preciso valore aziendale, parte integrante dell´identità d´impresa. Ha messo a disposizione la propria organizzazione e promoters volontarie, che hanno collaborato presso lo stand, coadiuvando il personale sanitario nel contatto con il pubblico.
Per ASBI, che dal 1988 offre servizi di supporto alle persone affette da Spina Bifida e promuove la prevenzione e la ricerca per il trattamento della patologia, realizzare questa iniziativa è stato molto importante per sensibilizzare e diffondere tra un numero sempre maggiore di donne la conoscenza delle possibilità di prevenzione, in grado di ridurre del 70% il rischio di contrarre da parte del feto questa grave patologia.

